Top 2022 Redazione Pagan Storm Webzine

Behold! The fifteenth spirit of power…

Dedicato all’ombra abbandonata sul terreno dagli alberi secolari, al muschio e alle foglie autunnali che coprono il suolo sotto i nostri passi; a crinali austeri, alle immote rocce affilate di perigliosi monti, ai loro ruscelli ghiacciati mentre il vento ci ulula sopra correndo lesto verso le cime spoglie. Dedicato ai temporali più spaventosi, a quelle tempeste che rinchiudono al riparo, e alle insonni notti in cui la luna piena -alla quale, altrettanto, tutto questo è dedicato- splende così maestosa e distante. Dedicato al vino forte e rosso scuro come il sangue, ai misteri della conoscenza da inseguire quale spinta vitale verso ed oltre il decadimento; al profumo antico di un vecchio libro e dei suoi segreti. Dedicato alla resistenza, poco importa se e quanto vana; al sacrificio che ha il sapore di morte e vizio, ma anche di una ricompensa che va oltre il tangibile. Dedicato ai fratelli di spirito, lontani e vicini, che ci accompagnano in questo viaggio verso la nostra vera casa; a quella luce ardente che acceca gli occhi ma libera il cuore. Dedicato a quel singolare velo posto tra divinità e uomo – ovunque lo possiate trovare.
A tutto ciò dedichiamo, come prima di noi qualcun altro di ben più illustre, ispirante ed autorevole, il nostro personale ultimo saluto e sguardo all’indietro verso il famigerato 2022. A tutto questo abbiamo del resto sempre tributato l’interezza del nostro impegno e operato; a tutto questo, dedichiamo quindi oggi il nostro più profondo rispetto e offriamo quel meglio che, come ogni anno, è stato il nostro proprio e pertanto insindacabile meglio. Quello in cui abbiamo creduto, che abbiamo bramato e in cui abbiamo ritrovato quegli infiniti mondi che sempre andiamo cercando con una nostalgia che è malinconia e struggimento, ma anche e soprattutto perenne spinta verso l’ancora inafferrato. Ed è inspiegabile, forte e affascinante, senza tempo proprio perché perfettamente inquadrato nel suo alieno, intoccabile tempo. A tutto ciò, e a chi sente di potersi dire parte di quei fratelli nello spirito di ciò che facciamo qui sopra da molti anni (e che, piaccia o meno al mondo, ancora faremo presumibilmente per altrettanti ancora), tributiamo come segno del nostro più profondo rispetto e ringraziamento i personali e magnifici venti nuovi full-album che più, sulle nostre coordinate abituali in questa testarda cripta di web, ci hanno appassionato lungo gli ultimi dodici mesi.
Inutile insistere quindi ancora e più a lungo su quanto strana possa essere stata quest’annata qualora paragonata alle altre che l’hanno preceduta – o se, magari, ancora la paragoneremo e confronteremo con quella che è già in procinto di rivelarsi: le meraviglie, poche o tante, sono meraviglie nondimeno. Speriamo di averlo dunque dimostrato provando ad approfondirle con la dovuta e meritata deferenza durante questi ultimi trecentosessacinque giorni su cui ci accingiamo a riflettere un’ultima volta, e che vi invitiamo a riscoprire insieme a noi grazie a questo articolo. Doveste infatti esservi persi qualche approfondimento generosamente speso sui titoli che nelle liste di seguito andrete a trovare o ritrovare, come sempre, basterà cliccarvi sopra per raggiungere l’articolo più esaustivo dedicatogli. Nei pochi casi in cui la magia non funzionasse, potrebbe semplicemente voler dire che quel determinato scritto è in procinto di approdare su questi schermi nell’immediato futuro… Oppure no?
Ma ora, per una volta, non è tempo di guardare in avanti ma di risparmiarne un granello per tirare le fila. Tra grandissime conferme, bellissime nuove scoperte, maestosi ritorni e debutti folgoranti, insieme ad ingressi dell’ultima ora accanto a quelli che con mesi e mesi di rotazioni sono già diventati dei piccoli-grandi classici dei nostri impianti stereo, ancora una volta sembrano aver numericamente e qualitativamente tenuto banco le affezionate scelte editoriali fiammanti di Norma Evangelium Diaboli (mediante il sorprendente complesso di cinque dischi del circolo inclusi nelle liste, tre dei quali totalizzanti addirittura quattro preferenze su quattro possibili) ed Eisenwald (non senza un niente affatto trascurabile risultato di tre inclusioni senza nemmeno puntare sul blockbuster Ungfell… o quasi), con bene o male gli altri usuali sospetti a seguire caparbiamente.
Nessuno spazio concesso infine a resoconti concertistici, nemmeno nell’anno che ha visto gli attesissimi concerti tornare. Per troppo o troppo poco che sia, qui troverete soltanto gli insolitamente soliti venti dischi a testa da parte dei vostri (attualmente quattro) più usuali redattori dell’oscura ditta Pagan Storm Webzine.
Nell’ombra delle corna, Anno Bastardi Domini 2022.