Top 2021 Redazione Pagan Storm Webzine (Parte I)

Nel bosco dell’anima che chiamiamo casa da queste parti vale, nel 2021 ufficialmente da dieci frenetici anni, una sola e basilare regola: se non è almeno tremendo, se non scuote straziante nel profondo in qualche insondabile, inspiegabile ed altrove introvabile ragione, allora è sostanzialmente irrilevante ai suoi stessi fini.
Nell’obiettivo di preservare quel liminale limbo tra caos ed ordine conviventi in egual misura che tiene viva la struttura che Pagan Storm Webzine è, nonché la sincera grandiosità che vuole trasmettere con la musica designata e suggeritavi, tenere fede alla missione è tuttavia tanto naturale e facile quanto, più spesso che no e forse anche coerentemente, doloroso. Un solo esempio basterà per tutti: compilare tre volte ogni ciclo di 365 giorni le scelte raggruppanti quelli che sono i migliori dischi dell’annata in corso di svolgimento. Quella in oggetto d’analisi da ormai più di quattro mesi, giunta al suo primo turning point, alla sua prima selezione parziale che tiene a riassumere per quanto possibile le nostre personali preferenze in cinque dischi a testa tra gennaio ed aprile inclusi, si è rivelata essere una delle più crudeli in tempi recenti per quantità di dischi amati ma per il momento forzatamente esclusi e sacrificati sull’altare di cui sopra da pressoché ognuno di noi. Fortunatamente per chiunque, in maniera del tutto irrazionale come peraltro molti dei movimenti sospetti che prendono forma in questo strano angolo di web, le inevitabili mancanze di ognuno sono state quasi completamente colmate ed assorbite dall’uno o dall’altro con le sue cinque scelte. Qualche altro album è invece rimasto totalmente escluso senza forse meritarlo; in tal caso, non mancherà di trovare il suo degno posto accanto agli altri già gradualmente presentati come crème in una o magari anche entrambe le prossime selezioni che andranno a completare l’ultra del 2021 per il nucleo di coloro che operano su questa webzine.
Come sempre e com’è naturale che sia, la quasi toalità degli album che troverete qui inclusi è stata già trattata dai redattori in occasione degli articoli de La Gente Deve Sapere nella stagione in corso o nelle rassegne sui migliori dischi del mese trattato da chi di dovere. La frase suona dunque ormai fatta: trovate l’articolo che più approfonditamente cerca di farvi scoprire e leggere il disco cliccando sul rispettivo titolo nelle liste che seguono.
Non perdeteveli, costi il tempo che deve costare! Ogni cosa buona richiede impegno, no?

 

Fyrnask“VII – Kenoma” (Ván Records)
The Ruins Of Beverast“The Thule Grimoires” (Ván Records)
Aethyrick“Apotheosis” (The Sinister Flame Records)
Ungfell“Es Grauet” (Eisenwald Tonschmiede)
Empyrium“Über Den Sternen” (Prophecy Productions)

 

Fyrnask“VII – Kenoma” (Ván Records)
The Ruins Of Beverast“The Thule Grimoires” (Ván Records)
Empyrium“Über Den Sternen” (Prophecy Productions)
Misotheist“For The Glory Of Your Redeemer” (Terratur Possessions)
Ungfell“Es Grauet” (Eisenwald Tonschmiede)

 

Fyrnask“VII – Kenoma” (Ván Records)
The Ruins Of Beverast“The Thule Grimoires” (Ván Records)
Ungfell“Es Grauet” (Eisenwald Tonschmiede)
Aethyrick“Apotheosis” (The Sinister Flame Records)
Paysage D’Hiver“Geister” (Kunsthall Produktionen)

 

Paysage D’Hiver“Geister” (Kunsthall Produktionen)
Nodfyr“Eigenheid” (Ván Records)
Empyrium“Über Den Sternen” (Prophecy Productions)
Ungfell“Es Grauet” (Eisenwald Tonschmiede)
Mānbryne“Heilsweg: O Udręce Ciała I Tułaczce Duszy” (Terratur Possessions)

 

Aethyrick“Apotheosis” (The Sinister Flame Records)
Ungfell“Es Grauet” (Eisenwald Tonschmiede)
Vreid“Wild North West” (Season Of Mist Records)
The Ruins Of Beverast“The Thule Grimoires” (Ván Records)
Nodfyr“Eigenheid” (Ván Records)



 

 

Matteo “Theo” Damiani

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