Weekly Playlist N.14 (2021)

 

Il cielo plumbeo e le temperature ballerine percepite negli ultimi giorni non sono affatto frutto del caso, e per accorgersene è sufficiente gettare un’occhiata nella parte evidenziata in grigio del nostro calendario.
Mese della rinascita per definizione, aprile si candida ad apice del primo quadrimestre forte com’è della maggioranza bulgara in quanto ad uscite qualitativamente rilevanti, alle quali di recente si è aggiunto l’ennesimo rilucente opus contrassegnato dal marchio Ván Records; un lustro esatto dopo quel Fórn” passato un po’ ovunque sotto immeritatissimo silenzio, i tedeschi Fyrnask prenotano un altro tavolo nel già affollatissimo 30 fissando per quella data VII – Kenoma”, presentato dalle solforose note del singolo con annesso magistrale video apposito “Niðamyrkr”. Nelle stesse infuocate ventiquattro ore verrà sputato fuori un numero notevole di album interessanti, nel cui elenco figura pure il terzo lavoro dei norvegesi Nattverd intitolato Vandring”. La coincisa anteprima “Naar Taaken Fortaerer Alt” lascia presagire una valida raccolta di stilettate dal discreto impianto melodico, arma segreta di quei prodotti magari meno audaci ma meritevoli lo stesso di almeno un paio di ascolti da parte dell’utenza dedicata. Release date lievemente anticipata (23 aprile) ma discorso abbastanza analogo per Welten Mutter”, vigoroso quinto full-length controfirmato dai teutonicissimi Odal ed oggi segnalatovi mediante “Der Kalte Nächte”, secondo assaggio dal deciso retrogusto di patate e cacciagione abbattuta nei boschi della Turingia. Tocchi di piano e violino sono invece il terreno di gioco scelto dall’elegante accoppiata centrale, composta dai rispettivi esordi di Farawisa e Felled: il misterioso duo austriaco si fa notare attraverso i giri della nordica ed atmosferica “Darraðarljóð”, traccia che a partire dal 2 maggio conosceremo come epilogo di Frægð”, mentre la compagine cascadiana impegnata in “The Salt Binding” (anch’essa una closer) tiene altrettanto viva l’attesa per il 2 luglio e per The Intimate Earth”.
Una bella infornata di novità in arrivo nei mesi venturi è sicuramente cosa gradita, specie se ci si è ridotti a vivere aspettando il solito prolungamento delle ben note restrizioni, ma sciocco sarebbe tenervi sull’attenti per qualsiasi pubblicazione senza poi offrire i nostri pareri agli affiliati che seguono Pagan Storm Webzine nell’unica maniera possibile, ossia riservando alcuni minuti del loro tempo alla lettura degli scritti partoriti dalle nostre aguzze penne. La home page del sito (a proposito, occhi aperti anche lì nel prossimo futuro) segnala parecchio movimento su questo fronte, a cominciare dal best of di marzo diffuso un paio di settimane fa, in cui a guadagnarsi con distacco il premio per il disco del mese sono stati i debuttanti Nodfyr di Eigenheid”; il mastodontico incedere degli olandesi irrompe così nella programmazione odierna illuminandone gli oscuri anfratti col sole dell’antica Gelderland, sempre sul ritmo imperioso di “Bloedlijn”. Ancora più di recente, il reparto armato de La Gente Deve Sapere ha fatto il secondo botto di seguito recuperando quello che invece si era classificato, con analogo distacco, campione indiscusso durante gennaio. La recensione Del disco della settimana approntata martedì ha finalmente reso giustizia ad Apotheosis”, terza incarnazione dei finnici Aethyrick che non esiteremo a rinfrescare pure tra qualche giorno, al momento di deliberare sulle sofferte ed ormai consuete top 5 del primo quadrimestre 2021. Non che manchi la concorrenza per il temporaneo podio parziale di inizio maggio, ma se il tuo album lo chiudi con la superlativa “Path Of Ordeal” allora un posto d’onore ti spetta di diritto, in classifica come in playlist.
Si chiude quindi il corposo spazio réclame destinato alle uscite correnti, cui segue a ruota una piccola parentesi di autocompiacimento per il modo in cui la redazione ha saputo addirittura anticipare certi aggiornamenti discografici alquanto bene accolti: sì perché da queste parti, come del resto avrete notato, sono svariate settimane che diamo spazio per vari motivi ad entità svedesi più o meno conosciute tipo Setherial, Vinterland, Throne Of Ahaz e Noctes. I risultati di tale continuo approfondimento? Diciamo che ci si può accontentare dell’annuncio a sorpresa di un nuovo full-length recante il logo dei sublimi Dawn, notizia che come prevedibile ha mandato in subbuglio i nostalgici con ancora nel cuore “Ride The Wings Of Pestilence” e le altre cavalcate che compongono il classico di fine anni ‘90 Slaughtersun (Crown Of The Triarchy)”.
Che il ritorno in studio della formazione si riveli o meno una mossa azzeccata, l’interesse dello staff per la Svezia di fine secolo non si estinguerà certo insieme all’hype per l’ennesimo comeback fuori dalle previsioni; lo dimostra nel frattempo “Skogsgriftens Rike”, inclusa in tabella di marcia allo scopo di ricordarvi che lavoro dell’altro mondo fosse I Det Glimrande Mörkrets Djup”, e che errore incomprensibile sia stato confinare i Sorhin nell’enorme calderone dei gruppi sulla falsariga dei Dissection solo per nazionalità.
La copertina rimane bluastra mentre l’annata ora è il vicino 1996, ma dai roghi che continuano a bruciare in Scandinavia si passa alle scintille che preludono alla devastazione presto divampante nell’intera area dell’ex-Blocco Sovietico. Di Wicher”, debut dei Sacrilegium oltre che capitolo centrale nello sviluppo dell’oggi animata scena polacca, ci eravamo occupati già un lustro prima che Darkest Past fosse anche solo una vaga idea nelle nostre teste bacate, ma i venticinque anni esatti compiuti in settimana da “Śpiew Kruków Czarnych Cieni” e dalle sei sorelle sono una cosa seria: keyboards a 11, originale spirito pionieristico nell’animo, e noialtri ci si rivede giovedì prossimo.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Fyrnask“Niðamyrkr” (from VII – Kenoma”, Ván Records 2021)

2. Sacrilegium“Śpiew Kruków Czarnych Cieni” (from Wicher”, Pagan Records 1996)

3. Nodfyr“Bloedlijn” (from Eigenheid”, Ván Records 2021)

4. Farawisa“Darraðarljóð” (from Frægð”, Naturmacht Productions 2021)

5. Felled“The Salt Binding” (from The Intimate Earth”, Transcending Obscurity Records 2021)

6. Dawn“Ride The Wings Of Pestilence” (from Slaughtersun (Crown Of The Triarchy)”, Necropolis Records 1998)

7. Nattverd“Naar Taaken Fortaerer Alt” (from Vandring”, Osmose Productions 2021)

8. Odal“Der Kalte Nächte” (from Welten Mutter”, Eisenwald Tonschmiede 2021)

9. Sorhin“Skogsgriftens Rike” (from I Det Glimrande Mörkrets Djup”, Near Dark Productions 1997)

10. Aethyrick“Path Of Ordeal” (from Apotheosis”, The Sinister Flame Records 2021)

Michele “Ordog” Finelli

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