Fyrnask – “Fórn” (2016)

Artist: Fyrnask
Title: Fórn
Label: Ván Records
Year: 2016
Genre: Atmospheric Black Metal
Country: Germania

Tracklist:
1. “Forbænir”

2. “Draugr”
3. “Niðrdráttr”
4. “Vi Er Dømt”
5. “Agnis Offer”
6. “Urðmaðr”
7. “Blótan”
8. “Fornsǫngvar”
9. “Kenoma”
10. “Havets Kjele”

Dalla tedesca Vestfalia irrompe prepotentemente, quanto elegantemente, nel mercato musicale estremo del 2016, la one-man band tedesca che risponde da ormai otto anni unicamente alle visioni artistiche del suo misterioso e ritroso esegeta Fyrnd: i Fyrnask.

Il logo della band

Il monicker Fyrnask nasce sul finire del 2008, nel contesto freddo della splendida Bonn in Germania, rilasciando solo due anni dopo la prima dimostrazione autoprodotta (dalla maturità e pretenziosità più accomunabili alle fattezze di un full-length) distinguente il progetto come enslemble fuori dal comune.
Bisognerà attendere un solo altro anno per avere la prima ufficiale prova su album: “Bluostar”, rilasciato dalla svedese Temple Of Torturous Records, mostra tutti gli elementi caratterizzanti il suono Fyrnask e la filosofia dietro al microcosmo sonoro delle lunghe composizioni. Il fatto che una sconosciuta quanto schiva band emergente tedesca sia stata prodotta da un’etichetta svedese non deve poi più di tanto stupire; non solo la citata label è infatti ben orientata verso l’interpretazione del Black Metal legata al parossismo dilatante delle sue strutture e suoni, ma la poetica lirica del master-mind Fyrnd lo vede da subito destreggiarsi con la filologia germanica antica (il cui esempio attuale più vicino è vivo nell’islandese) piuttosto che con il tedesco moderno.
Il successivo lavoro intitolato “Eldir Nótt” (2013) mostra il Nostro approcciarsi alla sua creatura con ancora più maturità ed introspezione, consacrandosi in ambito underground come proposta da seguire con estrema attenzione. Giungendo ad oggi, 2016, cambia l’etichetta (il nostro si affida alle sapienti mani della più nota Ván Records) ma assolutamente non la genuinità o l’ispirazione del prodotto finale.

Fyrnd

Rispetto al precedente lavoro in studio, il nuovo album “Fórn” trova la sua dimensione in brani generalmente molto più brevi ed incisivi, donando però anche più spazio ed importanza all’aspetto Ambient/Dark-Ambient da sempre alla base della proposta. Sebbene sia senz’altro vero che le carte in tavola rispetto a ieri non siano poi cambiate in profondità, lasciandoci trovare ancora una volta del raffinato Black Metal furente -quanto dilatato nel suo incedere- che va ad alternarsi e sposarsi con il più ritualistico e tetro universo Ambient, gli elementi di novità e cambio sono ravvisabili sin dal primo distratto ascolto.
Le scarne anteprime rilasciate digitalmente da band ed etichetta parlano chiaro in questo senso: il timing è ridotto all’osso, andando a curare ancora di più nel dettaglio il singolo momento, caricando ogni pezzo di emotività suadente senza lasciare che il cliché del genere -che vuole sostanzialmente pezzi dalla lunga durata per poter sviluppare al meglio ogni idea- prenda il sopravvento sulla bontà compositiva.
Si badi bene che nel dire questo non si sta asserendo che i brani siano più scarni o inconcludenti: all’esatto contrario, sia i pezzi effettivi che le loro controparti Ambient, si snodano senza lasciare il minimo dubbio sull’efficacia dell’intuizione appena analizzata, che rende ogni parte elettrica del disco un continuo spannung. Grazie allo stratagemma pienamente riuscito, l’album è innalzato -tra le atre cose- a molto lontano da qualunque possibile paragone stilistico con altri act, dove una vile e forzata ricerca di similitudine può portare a riconoscere unicamente i Wolves In The Throne Room di “Celestial Lineage”, se non altro per intenzioni.
L’opener “Forbænir” apre il rituale, rendendo chiara l’intenzione di trasferire in musica la profonda comunione tra l’inconscio dell’essere umano e la natura, presentando musicalmente l’archetipo degli episodi puramente Ambient ravvisabili nei restanti 45 minuti. Il primo vero e proprio pezzo è “Draugr”, esempio invece dell’intenzione di unire l’esiziale Black Metal alle incursioni Ambient. Il mood generale è probabilmente più aggressivo del solito in casa Fyrnask, spezzato in parte dall’unico episodio definibile lungo del disco (“Niðrdráttr”) che fornisce il minimo ponte con il mondo esterno andando a ricordare la voluttuosa dilatazione degli elementi più melodici degli Altar Of Plagues del celebrato “Mammal”.
“Agnis Offer” è il pezzo più immediato e corto dell’intero platter, mentre i tromboni soffusi di “Urðmaðr” rendono l’intermezzo un passaggio ritualistico e minaccioso ad annuncio del brano più incredibile del disco: “Blótan”, che dona più rilievo alle parti vocali e al riffing che non in precedenza, si stacca con reiterante violenza dal breve momento Ambient appena trascorso, quasi accantonando per la prima volta l’importantissimo ruolo dei synth di fondo.

Menzione d’onore va all’operato della Ván Records che, come ormai d’abitudine, sorprende non solo tramite le sue proposte musicali, ma anche grazie a dei veri e propri gioielli per l’occhio: sfido chiunque a non rimanere profondamente affascinato dall’edizione fisica del disco (e di gran parte del catalogo della label tedesca).
Tirando le somme, è necessario avvisare il lettore che “Fórn” è un disco tanto riuscito quanto poco immediato. Vi è, infatti, assolutamente un’unica possibile critica da muovere all’album: per quanto sia chiara da subito l’essenza e la qualità non comune del lavoro, la sua natura profonda e crepuscolare non ammette un ascolto distratto. Oltre alla composizione finissima, merito di ciò va ad imputarsi alle scelte in fase di produzione; un suono opposto alla standardizzazione di volumi attuale non giova alla fruizione istantanea, rendendolo altresì incredibilmente longevo. Ciononostante, la classe e la bravura dei Fyrnask hanno sfornato un disco difficile ma con ben pochi rivali nell’annata in corso.
Tuttavia, anche questo ammesso, chi stabilisce che i sostantivi “facile” e “giusto” rimino fra loro? In “Fórn” vi è un doloroso gioiello da scoprire col favore delle tenebre.

Matteo “Theo” Damiani

https://www.youtube.com/watch?v=xz2KvpafLR8

Precedente I Concerti della Settimana: 05/09 - 11/09 Successivo Pagan Storm News: 02/09 - 08/09