Weekly Playlist N.40 (2021)

 

Lo avrete già capito dalle ottime notizie che continuano a susseguirsi nella nostra piccola agenzia stampa, e difatti la cospicua striscia di puntate basate per la maggioranza su deliziosi antipasti che solletichino il palato in vista dei botti conclusivi di questo 2021 si allunga oggi di un altro pochino, riducendo per chi scrive i soliti preamboli introduttivi alla raccomandazione severa di acchiappare una matita e scrivervi anche solo sul palmo della mano ciò che cattura la vostra attenzione, perché anche se a volte i brani risultano lunghi a sufficienza noi qui abbiamo il brutto vizio di non ripetere, tranne che per i bravi ragazzi che dopo aver scorso queste righe si gettano a capofitto sull’ormai iconico tasto rosso riportato sotto.
Dicevamo dunque di pezzi sostanziosi in cui perdersi per lungo tempo, e guarda caso saltano subito fuori i Tardigrada coi raggianti tredici minuti “Verrat” a farsi risentire dopo quel lustro durante il quale non ci sono affatto mancati. Ma proprio per niente, per niente. Ad ogni modo, Vom Bruch Bis Zur Freiheit”, terza prova degli elvetici, segnerà finalmente il termine del loro ritiro sull’Aventino a partire dal 5 novembre, da un lato rovinando il concept del mese con solo gente dalla D iniziale ma dall’altro rendendolo non senza qualche difficoltà l’apice abbastanza indubbio dell’annata, tra l’altro per la seconda volta consecutiva. In barba a chi accusa le nuove proposte di mancare di longevità e non lasciare un segno sulla loro epoca, noialtri ci gasiamo ancora oggi per quella mina di novembre 2020 quando i nostri impianti furono presi d’assalto da bohémien olandesi, evocatori svedesi e da antiche divinità domiciliate in U.S.A. ma venute da chissà dove. In mezzo a questa armata infernale, giovani leve allora e nuovi leoni oggi, gli statunitensi Stormkeep torneranno all’arrembaggio esattamente un anno dopo, il 19, buttando fuori il venturo Tales Of Othertime” ed ispirandoci, nel nostro hic et nunc, a rispolverare quella magnificenza spacciata per transitorio EP di nome Galdrum”; noi ne ricordiamo ogni nota, mentre chi lo ha colpevolmente rimosso si becchi “Lightning Frost” in testa per direttissima e lo ripassi per bene. L’undicesimo sarà anche il migliore, ma siamo abbastanza certi che il mese al quale tutti guardano con cupidigia è il successivo dicembre, di cui due anteprime abbiamo in programma ed entrambe confermano dei ritorni che nemmeno noi ci saremmo mai immaginati di vedere farsi realtà, ma che poniamo in rapida sequenza per una doppietta assortita quanto letale: nel terzo degli ultimi trentuno giorni avremo sia gli Unanimated di Victory In Blood”, comeback delle glorie svedesi che si manifesta con le vangate della traccia omonima dopo dodici anni di tormentato riposo, sia il Bellum I”: primo atto del double-sophomore-record ad opera dell’entità australiana Aquilus, giunto ad una decade precisa da Griseus” e presentato dal lussuoso biglietto da visita “Into Wooded Hollows”; espressione abusata, ma a questo giro Natale arriverà sul serio in anticipo.
Non si deve tuttavia usare per forza il tempo futuro per parlare d’interessanti pubblicazioni, come vi dimostreremo su queste pagine tra pochi dì e come confermano quei pazzi degli Enslaved i quali, non contenti di averci intrippato il cervello con l’ultimo Utgard”, hanno alzato la posta col mini appena rilasciato ed intitolato Caravans To The Outer Worlds”, se possibile ancora meno immediatamente digeribile persino per chi li venera da svariati anni a questa parte. Sentitevi in proposito “Ruun II: The Epitaph”, enigmatica già dal titolo e, nelle sue peculiarità, sempre ricca del fascino garantito dai norvegesi ad ogni release. Non mancano poi alcune notizie di altissima levatura ma giunteci spezzettate ed incomplete, tipo l’ennesimo singolo dei Metsatöll diffusosi in rete oppure le dicerie su di una nuova operazione discografica su full-length condotta dai Nokturnal Mortum e basata sul glorioso demo Lunar Poetry”; al solito tocca pazientare per ulteriori aggiornamenti, ma per lo meno abbiamo “Mees, Kes Teadis Ussisõnu” e la cara vecchia “Lunar Poetry”, ergo non ci va nemmeno così male.
Mentre però il reparto informazioni lavorava sodo per dare spazio ad ogni breaking news più degna di pubblicazione, l’ala editoriale della redazione faceva muovere le dita e le meningi nel tentativo di replicare la magia dei grandi album di ieri e di oggi, ognuno nei suoi particolari e nelle sue differenze che ne decretano la superiorità alla massa. Del resto di differenze tra i due Darkest Past” usciti ed il La Gente Deve Sapere” mandato in stampa in settimana non potrebbero essercene di più, quindi tanto vale iniziare dalla fine e da quest’ultimo, ossia l’in un modo o nell’altro sempre sorprendente Zwart Vierkant” dei visionari Grey Aura. Chiusura adatta al viaggio interdimensionale rappresentato dal full e (ci auguriamo) dalla presente playlist, la mutevole “Sierlijke Schaduwmond” vi attende alla fine della scaletta per darvi un assaggio già bello deciso di cosa hanno saputo fare gli olandesi nel disco della settimana corrente con gli strumenti, e con le loro menti deviate. Una volta esauriti gli spunti dell’album e della recensione abbinatagli, ecco aprirsi i cancelli del passato più oscuro, sotto la spinta di un 1996 che continua ad omaggiarci di gemme grezze estratte dal sottosuolo novantiano e meritevoli di ulteriori elogi. Sotto i disinvolti ferri del progetto sono stavolta finiti, in un’operazione di analisi ottimamente condotta, i polacchi Arkona dell’esordio Imperium” e della sete di sangue slava macchiata di symphonique su episodi quali “Każdy Los To Cień”. E come ultima chicca, racchiusa a metà puntata giusto per prendervi alla sprovvista come fa comunque già da trentacinque anni, ci sta “Epidemic” degli Slayer, killer-track paradigmatica come lo è stato, lo è e continuerà ad esserlo il Reign In Blood” festeggiato di recente: quel che c’è da dire è già scritto qui, poi tutto il resto vien da sé.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Tardigrada“Verrat” (from Vom Bruch Bis Zur Freiheit”, Eisenwald Tonschmiede 2021)

2. Metsatöll“Mees, Kes Teadis Ussisõnu” (from Mees, Kes Teadis Ussisõnu” (Single), Autoproduzione 2021)

3. Stormkeep“Lightning Frost” (from Galdrum”, Ván Records 2020)

4. Slayer“Epidemic” (from Reign In Blood”, Def Jam Recordings 1986)

5. Nokturnal Mortum“Lunar Poetry” (from Lunar Poetry” (Demo), Oriana Music 1996)

6. Arkona“Każdy Los To Cień” (from Imperium”, Astral Wings Records 1996)

7. Unanimated“Victory In Blood” (from Victory In Blood”, Century Media Records 2021)

8. Aquilus“Into Wooded Hollows” (from Bellum I”, Blood Music 2021)

9. Enslaved“Ruun II: The Epitaph” (from Caravans To The Outer Worlds” (EP), Nuclear Blast Records 2021)

10. Grey Aura“Sierlijke Schaduwmond” (from Zwart Vierkant”, Onism Productions 2021)

Michele “Ordog” Finelli

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