Weekly Playlist N.43 (2020)

 

Siamo arrivati fino a novembre, e neppure noi ci sentiamo un granché bene. Aldilà di un paio di uscite su cui presto spenderemo qualche parola e molti più minuti di ascolto, i due mesi che ci separano da un bizzarro Capodanno in quarantena si prospettano infatti stranamente assai tranquilli e di gran lunga meno spumeggianti di quelli appena trascorsi (prestissimo ulteriori chiacchiere in merito).
Fortuna vuole però che le poche release attese sul serio dai vostri stimati redattori si annuncino cariche di canzoni belle corpose, piene di sfaccettature e soprattutto longeve quanto basta per non farci patire particolarmente l’eventuale periodo di magra. Non ci vuole pertanto un chiromante con palla di vetro ed insegna al neon per identificare una di esse in A Grey Chill And A Whisper”, vuoi per l’ammirazione già riscossa in passato dai tedeschi Beltez oppure per la recensione che ne tesse le lodi da ormai due giorni e passa; e se la sorprendentemente diretta “The City Lies In Utter Silence” non vi sembra storta abbastanza da assicurarvi felici incubi, vuol dire che toccherà all’altrettanto infallibile babau del Colorado Naas Alcameth mostrarvi l’essenza della paura con la famelica “Ephialtes”, altro pezzo comunque dotato di un certo piglio tossico sufficiente a rinnovare l’interesse per l’imminente Melinoë” ad opera del suo perverso giocattolo Akhlys.
Nel nostro scorso appuntamento
ci siamo però parecchio divertiti a giocare anche sui contrasti tra tempeste elettriche e quieti acustiche, così tanto che pure stavolta ad una simile gita nell’Ade fa seguito una divagazione folkloristica portataci in dote dagli iberici Sangre De Muerdago ed intitolata “Xuntas” proprio come il loro nuovo album in arrivo domani. Giunti a questo punto, magari dando un’occhiata alla scaletta riportata qualche colpo di scroll più in basso, avrete ormai notato che la prima metà della playlist è interamente dedicata alle sonorità provenienti dal corrente anno solare: e tra le pubblicazioni griffate 2020 una di quelle a fare sovente capolino tra gli ascolti degli appassionati è stata Rzeczom” dei polacchi Odraza. Il primissimo piano inquadrato in copertina è difatti sbucato fuori parecchie volte in giro negli ultimi mesi, e se anche voi ne siete rimasti incantati allora non avrete problemi a riconoscere le partiture ondeggianti di “W Godzinie Wilka”. Molto meno reclamizzati sono stati i Medieval Demon, ensemble greco risalente addirittura ai gloriosi anni Novanta ed uscito un mesetto abbondante fa con la terza fatica Arcadian Witchcraft”; un titolo ed un artwork simili sono a detta nostra la migliore introduzione possibile, e chi ha commesso l’errore di perdersi l’ennesima finezza ellenica parta pure dalla granitica “The Grand Archon” per poi farsi la propria idea.
Parlavamo giusto prima in apertura del pericolo oggigiorno della carenza di full-length in grado di tenerci svegli la notte, ma ciò non significa che nel magico mondo dei mini-album non vi siano all’orizzonte alcune cosine stuzzicanti seppur ancora senza una data da attendere in trepidazione. Oltre ai nostri principali venditori di morte Urfaust che non si è ben capito se abbiano effettivamente in arrivo un effettivo long play non tanto long o un EP (dei quali siamo dunque alquanto smaniosi di sentire il misterioso Teufelsgeist”, nonché di assaggiarne il fetido gin brandizzato come nemmeno i peggiori Iron Maiden), anche i tedeschi Totenwache sono nel nostro mirino assieme all’autoprodotto Kriegswesen”, da cui ci aspettiamo gran bei risultati dopo il valido disco d’esordio e l’ottima impressione lasciataci dal brano “Absicht”.
Sempre privo di release date ma atteso quanto una guerra atomica è Kob’”, nono capitolo della saga Arkona ed ulteriore segnale di un 2021 ghiottissimo per gli affamati di paganesimi vari (ricordiamoci che, nonostante tutte le difficoltà nelle nostre vite, sta uscendo un nuovo album dei Thyrfing). I dubbi sulla vittoria del battaglione russo li abbiamo persi da oltre un decennio, e se per voi non è lo stesso significa che vi siete dimenticati anche solo del 2014, dell’imperituro Yav” e della stupenda “Na Strazhe Novyh Let”. Qualche incertezza in più l’abbiamo invece sui due live show programmati qualche tempo fa per fine mese dagli indefessi Marduk, in scena allo Slaughter Club di una Paderno Dugnano a quanto pare zona ostica persino per la corazzata svedese suo malgrado: chi vi scrive in questa sede ogni giovedì, come presumibilmente ognuno dei suoi complici, ha da tempo perso interesse per il grottesco circo di provvedimenti anticostituzionali guidati dalla pura e semplice disperazione, e non sapendo darvi delucidazioni sull’argomento trova convenienza nel tacere, riprendere in mano il caro vecchio Those Of The Unlight” e lasciar parlare invece la storica “On Darkened Wings”.
La bandiera bianca alzata perfino da Morgan e soci contro lo strapotere burocratico non fermerà però la musica del Diavolo, il quale trova sempre il modo di sopravvivere nei suoi solchi anche a costo di plagiare i redattori convincendoli a mettere in palinsesto delle inaspettate mine anticarro. Siccome molta Germania non è comunque mai abbastanza Germania, il primo dei due recuperoni finali di oggi ci riporta quindi nella sacralissima Turingia, patria di tanti act dalla fama inversamente proporzionale al livello di mascolinità tossica; tra le pur molte opzioni a questo giro tocca ai desaparecidos Helritt, autori nel 2007 del loro unico full Trotzend Dem Niedergang” contenente l’arrembante “Wotans Esch”. La botta teutonica si esaurisce nei rivoli dell’altrettanto radicata e radicale scena ucraina nell’Oblast’ di Charkiv, dove rispondeva al nome di Astrofaes un altro progetto ormai scomparso ma meritevole di riscoperta: quella che state probabilmente sentendo è “The Depths Of The Past”, estratta dal penultimo disco …Those Whose Past Is Immortal” (2005), e per oggi ultimo atto della presente playlist.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Beltez“The City Lies In Utter Silence” (from A Grey Chill And A Whisper”, Avantgarde Music 2020)

2. Odraza“W Godzinie Wilka” (from Rzeczom”, Autoproduzione 2020)

3. Totenwache“Absicht” (from Kriegswesen” (EP), Autoproduzione 2020)

4. Akhlys“Ephialtes” (from Melinoë”, Debemur Morti Productions 2020)

5. Sangre De Muerdago“Xuntas” (from Xuntas”, Música Máxica 2020)

6. Arkona“Na Strazhe Novyh Let” (from Yav”, Napalm Records 2014)

7. Medieval Demon“The Grand Archon” (from Arcadian Witchcraft”, Hells Headbangers Records 2020)

8. Helritt“Wotans Esch” (from Trotzend Dem Niedergang”, Det Germanske Folket 2007)

9. Marduk“On Darkened Wings” (from Those Of The Unlight”, Osmose Productions 1993)

10. Astrofaes“The Depths Of The Past” (from …Those Whose Past Is Immortal”, Supernal Music 2005)

Michele “Ordog” Finelli

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