Weekly Playlist N.42 (2020)

 

Citando una brava persona, “grande è la confusione sotto il cielo”: non solo siamo tornati alle vecchie e sane seratone casalinghe tutte playlist e sociopatia, ma pure nel piccolo mondo dei metallari è serpeggiato il malumore quando un noto social network ha puntato i piedi contro i video di un altrettanto noto ex-musicista norvegese. Ma piuttosto che frignare sul politicamente corretto o robaccia simile Pagan Storm Webzine risponde con la musica come ha sempre fatto in questi casi, e inizia a snocciolare qualche ultima uscita partendo proprio dai pruriginosi quanto sorprendenti Der Tod Und Die Landsknechte. A settembre la creatura tedesca ha difatti dato alle stampe il suo secondo EP Allzeit Bereit”, alzando così l’asticella in vista di un eventuale esordio su formato esteso che da queste parti attendiamo ormai notevolmente. La botta di adrenalina inclusa nella title-track non basta però a mr. Wolf, che anziché risolvere problemi ne crea di altri regalandoci in aggiunta un estratto dall’unica prova in studio del suo progetto ibernato Heldentum; ripescato oggi e risalente al 2003, Waffenweihe” è una piccola chicca del panorama teutonico socialmente sconveniente dove in “Kyffhäusersaga” viene fuori persino un discreto gusto per il rallentamento.
Sebbene dunque in Germania il sangue scorra ancora come si deve, è ovviamente in Finlandia che un anno talmente proficuo per le realtà meno popolari ha dato i suoi frutti più gustosi: i nomi ormai li sapete tutti, come forse saprete che l’8 dicembre si uniranno alle danze pure i di certo non proprio sconosciuti Horna. Del resto questa fortunata stagione finnica non poteva non avere un qualche contributo da parte di Shatraug, il quale con la muscolare “Saatanan Viha” ci ragguaglia in merito alla pubblicazione del nuovo album Kuoleman Kirjo”. Quello che invece non ci aspettavamo affatto era l’uscita, in programma ufficiale questo sabato, di un intero full-length totalmente acustico dopo oltre dieci anni dal primo pubblicato a firma di quegli October Falls già autori lo scorso maggio del clamoroso A Fall Of An Epoch”; le vie di Mikko Lehto sono apparentemente infinite, e a dimostrarlo è la pura e semplice bellezza di cui è ammantato il terzo movimento del suo ultimo, imperdibile Syys”.
Subito dopo, la magia evocata dalle tenui note del cantautore suomi si concretizza nei supremi cori e nello schizofrenico assolo di Arve Isdal in “Sequence”, la quale sarebbe anche l’episodio cardine di Utgard” se solo non ci fossero altre sette hit a farle compagnia in scaletta. Che gli Enslaved avessero sottomano un possibile disco dell’anno era forse alquanto prevedibile, ma la finezza e l’ermetismo raccontati nello scritto che lo celebra disco della settimana corrente messa in rete martedì sono la quattordicesima prova (o il ventottesimo indizio) dello status più che intoccabile di questi signori norvegesi.
E come vuoi replicare ad una tale meraviglia se non ritornando ai sicuri lidi dell’acustico assieme al compagno di mille battaglie Rome? Ogni occasione è buona per passare a trovare il lussemburghese dall’ugola di rame e dalla penna d’oro qui, ed infatti oggi il primo dei tre ascolti proposti sine ratio dai redattori è “Coriolan”, traccia omonima del suo EP rilasciato nel 2016. Superati i già citati Heldentum l’ultimo elemento della trinità dalle mensole dello staff altri non è che il furente Shamaatae, i cui primi passi nella quasi trentennale carriera dei suoi Arckanum sono stati documentati spesso e volentieri nella presente rubrica. Come però proprio con i Rome abbiamo scelto qualcosa di insolitamente démodé, quindi stavolta lo svedese ci delizia con il lavoro del 2011 Helvítismyrkr” e la cattivissima “Svartr Ok Þursligr”.
Chissà se nell’ormai prossimo 2021 questo sarà uno dei nuovi eminenti entrati tra le fila degli anniversari celebrati su queste pagine: per ora intanto limitiamoci a quelli ricordati negli ultimi sette giorni, poiché di carne sulla pira funebre ne abbiamo tanta anche questo giovedì. Una playlist che si apre con gli Urfaust è infatti bene, mentre un disco che si apre con “Vom Gesicht Und Rätsel” è pure meglio; Der Freiwillige Bettler”, l’opera intera terza dei due tabagisti olandesi (in studio proprio mentre leggete queste righe), è fresco di dieci anni appena compiuti, passati a suonare male e vivere peggio sull’onda emotiva di perle quali la spettrale opener che ascoltiamo oggi. La presa a male poi non passa e al contrario aumenta con l’ingresso in campo delle icone svizzere Celtic Frost, i cui riff paludosi fanno ancora oggi da prodromo a chiunque voglia far sentire l’Inferno nella propria musica; quello di “Dawn Of Megiddo” ad esempio fa la sua marcissima figura persino a trentacinque autunni dall’arrivo su questo ignaro pianeta del monolite nero To Mega Therion”, quindi un giro per Tom e per il compare Hans Rudolf lo offre la casa. Prima però che la platea lasci gli spalti dopo questo classicone, a porre il sigillo sulla puntata ci pensano i francesi Heol Telwen grazie alla title-track del loro unico lascito An Deiz Ruz”: tra i tesori sfortunatamente meglio occultati di tutta l’epopea Folk d’inizio millennio, l’opus del quintetto normanno sarà senza dubbio un recupero obbligato per tutti i patiti di quelle sonorità sporcate di nero, oppure anche solo un pregevole commiato di playlist prima di quella che sarà un’altra settimana prevedibilmente movimentata.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Urfaust“Vom Gesicht Und Rätsel” (from Der Freiwillige Bettler”, Ván Records 2010)

2. Der Tod Und Die Landsknechte“Allzeit Bereit” (from Allzeit Bereit” (EP), Blasphemous Terror Records 2020)

3. Celtic Frost“Dawn Of Megiddo” (from To Mega Therion”, Noise Records 1985)

4. Horna“Saatanan Viha” (from Kuoleman Kirjo”, World Terror Committee 2020)

5. October Falls“Syys III” (from Syys”, Purity Through Fire Records 2020)

6. Enslaved“Sequence” (from Utgard”, Nuclear Blast Records 2020)

7. Rome“Coriolan” (from Coriolan” (EP), Trisol Music Group 2016)

8. Heldentum“Kyffhäusersaga” (from Waffenweihe”, Nebelfee Klangwerke 2003)

9. Arckanum“Svartr Ok Þursligr” (from Helvítismyrkr”, Season Of Mist Records 2011)

10. Heol Telwen“An Deiz Ruz” (from An Deiz Ruz”, Burning Star Records 2005)

Michele “Ordog” Finelli

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