Weekly Playlist N.37 (2019)

 

Una rondine non fa primavera, ma il ritorno di La Gente Deve Sapere dopo l’usuale pausa estiva fa decisamente autunno. Come saprà poi chiunque sia dotato della pazienza necessaria per leggere i nostri articoli anziché limitarsi a guardare le figure, il 2019 ha deciso di prenderci per sfinimento con una quantità assai elevata di ottime uscite; e così a tre mesi dall’ultima volta ecco che la nostra beneamata rubrica di recensioni riparte con la seconda tranche dell’anno proprio da quel maggio a dir poco deflagrante. Sotto osservazione questa volta ci sono gli islandesi Misþyrming, sul cui sophomore album Algleymi” sono state spese (ancora una volta) ottime parole che trovate attualmente in home o qui e dal quale ci gustiamo l’incontenibile “Með Svipur Á Lofti”. L’assalto sonoro che inizia oggi dal gruppo di Reykjavík non è però circoscritto ai ghiacciai del Nord, perché dalla ben più caliente Spagna potrebbe giungere una risposta altrettanto efferata per mano dei Noctem: questi ragazzi valenciani aggiungeranno nel primo giorno di novembre un quinto episodio alla loro discografia, intitolato The Black Consecration” ed introdotto dalla title-track che trovate in playlist.
Gli appassionati del lato più cafone e reazionario di questa musica dovranno invece aspettare un paio di settimane in più per risentire all’opera i norvegesi Ragnarok con il nuovo Non Debellata”, ancora privo di qualsiasi anticipazione da proporvi. Memore allora della sublime copertina di Blackdoor Miracle” (2004, con il buon vecchio Hoest al microfono), lo staff saluta il ritorno della band con la catchiness di “Murder” e l’invito a goderseli magari dal vivo assieme agli statunitensi Immolation: chiunque si sia mai trovato davanti questi quattro sobrissimi soggetti sarà senz’altro d’accordo.
Continuiamo la sagra di mazzate sonore col primo ascolto della giornata direttamente consigliato dalle mensole dei redattori, proveniente dalla Germania e recante la firma degli Eternity, i quali ci deliziano con “Horncrowned Emperor” dal loro Funeral Mass” del 2007; tempo di alzare il minutaggio, diminuire l’intransigenza e farsi in avanti di dieci anni con il secondo invece per un progetto romeno (ovviamente legato ai Negură Bunget tanto quanto i Dordeduh e i Sur Austru, in questo caso del periodo “Vîrstele Pămîntului”) chiamato Argus Megere e ancora praticamente ignoto da queste parti; si rende allora necessario un recupero immediato con la mastodontica “Umbre În Piatră Apuse” in rappresentanza del full-length datato 2017, intitolato Veii”. Per chiudere degnamente questi suggerimenti redazionali, oltre che la playlist stessa, Pagan Storm Webzine gioca ancora una volta d’anticipo sui suoi stessi anniversari gettando nella mischia nientemeno che Arntor”, il clamoroso secondo album dei norvegesi Windir ormai alle soglie del ventennio di vita. Ci sarà quindi presto altra occasione per ricordare ancor meglio Valfar e quel simbolo di splendore nordico edito nel 1999, ma per il momento limitiamoci a chiudere la puntata di oggi sulle note di “Saknet”.
Dopotutto, giusto questa settimana sui nostri canali social, abbiamo già avuto modo di rinverdire quattro assoluti pesi massimi del panorama che scandagliamo, ognuno a modo suo, equamente ripartiti tra un paio di nomi noti a più o meno chiunque ed una coppia di monicker meno avvezzi ai riflettori. Avevamo lasciato i Satyricon sette giorni fa in apertura della selezione, intenti a vomitare disprezzo su chiunque col loro quarto lavoro, e nella stessa posizione li ritroviamo oggi in occasione del venticinquennale del capolavoro The Shadowthrone”; non abbiamo di che perderci in chiacchiere quando si parla di pietre miliari di questa rilevanza, e preferiamo di gran lunga farvi ascoltare “In The Mist By The Hills”. Altro act la cui notorietà è ormai ampiamente consolidata, e di cui ultimamente è alquanto difficile essere appassionati senza farsi venire un’ulcera, sono i (o gli?) Wintersun, progetto sulla cui bontà si dibatte da oltre un decennio. Qualunque opinione voi abbiate sull’elusivo leader Jari Mäenpää, quindici anni esatti fa veniva rilasciato l’omonimo debutto della sua creatura, un’opera indiscutibilmente capace di catalizzare le attenzioni della stampa del settore, grazie a pezzi mostruosi tipo “Winter Madness”. Meno baciati dalle luci della ribalta mediatica ma entrambi qualitativamente cruciali nel loro sotto-genere di riferimento sono, infine, anche gli ultimi due nomi previsti per la parentesi anniversari e l’introduzione che state leggendo: dalla Germania i Nyktalgia, che non perdiamo occasione di farvi ascoltare nonostante siano ormai sciolti da oltre dieci anni dopo l’uscita del loro secondo album, confezionarono il loro debutto tre lustri esatti fa -da cui peschiamo il classico “Cold Void”– mentre i nostrani Imago Mortis, esattamente cinque anni dopo, pubblicavano quella che è con ogni probabilità la loro lama più affilata. Ci salutiamo dunque con l’inclusione di “Cassa Mórta”, estratta da “Ars Obscura”, a graziare nella prima metà di tracklist la playlist di oggi.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

 

 

1. Satyricon“In The Mist By The Hills” (from The Shadowthrone”, Moonfog Productions 1994)

2. Misþyrming“Með Svipur Á Lofti” (from Algleymi”, Norma Evangelium Diaboli 2019)

3. Eternity“Horncrowned Emperor” (from Funeral Mass”, Avantgarde Music 2007)

4. Imago Mortis“Cassa Mórta” (from Ars Obscura”, Drakkar Productions 2009)

5. Argus Megere“Umbre În Piatră Apuse” (from Veii”, Loud Rage Music 2017)

6. Wintersun“Winter Madness” (from Wintersun”, Nuclear Blast Records 2004)

7. Ragnarok“Murder” (from Blackdoor Miracle”, Regain Records 2004)

8. Noctem“The Black Consecration” (from The Black Consecration”, Art Gates Records 2019)

9. Nyktalgia“Cold Void” (from Nyktalgia”, No Colours Records 2004)

10. Windir“Saknet” (from Arntor”, Head Not Found 1999)

Michele “Ordog” Finelli

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