Weekly Playlist N.35 (2021)

 

Dovessimo limitarci ad un singolo evento per esprimere la nostra soddisfazione durante i primi barlumi di settembre, vi esorteremmo a cliccare qui e piantarla di dire buffonate sui Samael oppure sull’ultima giapponesata ficcataci nelle orecchie da dei quasi settuagenari con una fanbase fin troppo accondiscendente. Oggi in realtà non solo ci sono in aggiunta alcune preview su cui Pagan Storm Webzine teneva da mesi l’occhio ben puntato, ma pure un contorno di annunci, indiscrezioni e passaparola che metteranno di buon umore chiunque condivida un minimo del nostro buon gusto in fatto di frastuono su pentagramma. Partendo come da copione dalle tracce inedite pervenuteci in settimana la scatenata Germania aggiunge un quinto prodotto parecchio competitivo al suo personale full d’assi rimirato tra l’altro giusto ieri, fissando per il 19 novembre il nuovo Noktvrn” degli acclamati bavaresi Der Weg Einer Freiheit e diffondendo come antipasto la promettente “Morgen”, mentre in Finlandia il ritorno dei Darkwoods My Betrothed sarà realtà soltanto una settimana prima con la pubblicazione ufficiale di Angel Of Carnage Unleashed”, anche se la botta ricevuta all’ascolto della strabordante “In Evil, Sickness And Grief” non lascia certo dubbi sulla concretezza del tutto; si raccomanda pertanto ai soliti noti di evitare di stilare charts monche già all’inizio del penultimo mese, visto che pure quest’anno farebbero la loro usuale figura barbina trascurando possibili disconi in favore di roba allucinante da aperti di mente e chiusi di intestino. Non manca qualche nome giovane, o meglio un solo nome giovane al quale vi avevamo introdotto ai tempi del primo singolo e che ora ne ha fatto uscire già un altro semmai anche migliore: dall’alquanto infernale Portogallo la one-man band Fustilarian si incarica di dar voce ai compari di nuovo confinati in classe o in ufficio, e la rogna che fuoriesce dalla mefitica “The Vacant Dispirit” aumenta la curiosità per l’intero esordio All This Promiscuous Decadence” disponibile dal 15 settembre. Tre anticipazioni per tre palloni in rete dunque, eppure non sono necessarie breaking news di questo tipo per commentare il fantastico mondo del metallo nero in un periodo in cui le band devono continuamente dare segnali di vita su internet; qualcuno si arrangia spacciandosi per scafato imprenditore di sé stesso e della propria immagine compromessa da un decennio abbondante, mentre gente seria tipo gli Ondskapt ci ha ricordato della sua esistenza votata all’ascetismo coi cari vecchi cambi di formazione, accogliendo i nuovi adepti D.I.E. e J. e facendoci tornare voglia dello storico Dödens Evangelium” sotto forma di “Fienden Hungrar”. Se degli svedesi abbiamo ancora paura a poco meno di un anno dal mostruoso Grimoire Ordo Devus”, di contro abbiamo un triple threat di ragazzacci dei quali potremmo sentire parlare nei prossimi mesi, ed i cui pezzi selezionati spariamo a raffica per un mitragliamento coi controfiocchi lì sul finale: le leggende di Stoccolma Unanimated confermano alfine l’uscita del sospirato album nuovo entro il 2021, e come colonna sonora per il giubilo dei cultori arriva “Oceans Of Time” dal piccolo classico Ancient God Of Evil”. Dalla Svezia del ’95 passiamo poi alla Norvegia del ’99, poiché allo scopo di riempire le giornate che li separano dall’atteso tour coi Taake pare che i Kampfar stiano buttando giù qualche ideuzza per chissà quale malefatta, e dall’autore di Fra Underverdenen” e della cavalcata selvaggia “I Ondskapens Kunst” noi ci aspettiamo come al solito grandi cose. In conclusione dall’Australia arriva la buona novella degli Austere riformati e già in studio a dare un seguito all’ancora vivido To Lay Like Old Ashes” del 2009, dove casomai non ricordaste ci stava la splendida “Just For A Moment…”. Anche se non sembra siamo pur sempre fermi a sette brani in scaletta, e la necessità di un gustoso contorno ci porta a riscoprire quindi i sapori di casa nostra ed in particolare i dispersi Art Inferno, creatura sicula che in combutta coi vicini Nazgûl prese d’assalto il Mediterraneo a colpi di arrangiamenti orchestrali al servizio tuttavia dell’occultismo più smaccato, prima di venire inghiottita dal tenebroso entroterra dell’isola. Se tale presentazione assolutamente realistica e veritiera solletica i vostri padiglioni auricolari allora correte a recuperare Abyssvs Abyssvm Invocat”, consiglio redazionale che “The Dark Rising” introduce senza risparmiarsi in nulla. Impossibile però resistere al richiamo della notte, specie se a muovere rami ed ossa in una sfrenata danza di morte è la drum machine dei Summoning da sempre ispiratissima e sull’ultimo With Doom We Come” del 2018 in particolare: per certi dischi anche contemporanei non si contano i ricordi né si esauriscono le parole, ma se ad un certo punto finisce “Night Fell Behind” basterà pur sempre rimetterla da capo. Stesso anno degli austriaci infine per Jord”, canto del cigno della creatura svedese Panphage la cui “Måtte Dessa Bygder Brinna” è la zampata decisiva per un altro giovedì di forti emozioni.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Der Weg Einer Freiheit“Morgen” (from Noktvrn”, Season Of Mist Records 2021)

2. Ondskapt“Fienden Hungrar” (from Dödens Evangelium”, Next Horizon Records 2005)

3. Darkwoods My Betrothed“In Evil, Sickness And Grief” (from Angel Of Carnage Unleashed”, Napalm Records 2021)

4. Art Inferno“The Dark Rising” (from Abyssvs Abyssvm Invocat”, Scarlet Records 1999)

5. Fustilarian“The Vacant Dispirit” (from All This Promiscuous Decadence”, Amor Fati Productions 2021)

6. Summoning“Night Fell Behind” (from With Doom We Come”, Napalm Records 2018)

7. Panphage“Måtte Dessa Bygder Brinna” (from Jord”, Nordvis Produktion 2018)

8. Unanimated“Oceans Of Time” (from Ancient God Of Evil”, No Fashion Records 1995)

9. Kampfar“I Ondskapens Kunst” (from Fra Underverdenen”, Hammerheart Records 1999)

10. Austere“Just For A Moment…” (from To Lay Like Old Ashes”, Eisenwald Tonschmiede 2009)

Michele “Ordog” Finelli

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