Weekly Playlist N.32 (2019)

 

Ordunque, tra un tuffo e una pennichella vi siete ricordati di seguire i nostri consigli e dedicarvi all’ascolto dei lavori consigliati due settimane fa nell’articolo sul meglio datoci da questo luglio?
Pur essendo certi di una vostra risposta affermativa, noi dello staff abbiamo pensato di farcire questa già intrigante playlist con tre dei quattro album citati, partendo veramente in quarta con l’esordio su full-length della creatura finlandese Celestial Grave; il loro Secular Flesh” non ha faticato a fare breccia in redazione con il suo sound di contrasti chiusi e polverosi, di cui vi forniamo una breve dimostrazione con “Gasping From Lips Of Night”. Nel caso l’idea di accompagnare la calura di questi giorni a dei dischi altrettanto annichilenti vi stuzzichi a sufficienza, allora non esitate a fiondarvi in una zona asfaltata e senza parvenza d’ombra con Antipode” a tutto volume nello stereo: garantiti buoni incubi ad occhi aperti. Il ritorno dopo oltre un decennio del progetto tedesco Impavida si è rivelato un portale per visioni agghiaccianti che molti redattori sono stati ben felici di aprire; che cosa vi abbiano visto poco importa, poiché la sfiancante “The First Flame Initiates The Cleansing Of Putrid Terrestrial Spirits” è già sufficiente a tenere a distanza i più pavidi e meno avvezzi. Dopo una proposta così opprimente e un gioco di parole così terrificante, ci spostiamo invece Polonia per una delle poche opere capaci di portare anche un po’ di sana carica folkloristica in un luglio altrimenti votato all’oscurità più soffocante: non dovrebbe essere difficile capire che stiamo parlando degli Stworz, autori del nuovo Mój Kraj Nazywa Się Śmierć” il cui successo non solo da queste parti ci spinge ad includere nel lotto anche “Dziewosłąb Śmierci”.
Lasciamo però ora riposare in pace il defunto settimo mese dell’anno e iniziamo a prepararci ad un nuovo tam tam mediatico, dal momento che questa settimana ci ha regalato un paio di anteprime da leccarsi i baffi tra cui quella dell’attesissimo nuovo nato in casa Mgła; i polacchi hanno gli occhi del mondo puntati addosso, occhi che il gruppo è stato ben contento e capace di cavare con l’inedita “Age Of Excuse II” di cui si è già disquisito in occasione dell’ultima colonna domenicale. In linea con il loro modus operandi ormai diffusissimo i due musicisti non si sono certo sprecati in chiacchiere, ma noi ci auguriamo quantomeno di sentire altro materiale prima delle due date italiane in programma a settembre. Il ritorno di quello che è probabilmente il Black Metal act di maggior successo del decennio ha però inevitabilmente e colpevolmente messo in parziale ombra l’annuncio dell’esordio dei Sur Austru, dei quali ormai anche i muri conoscono la parentela con i giustamente indimenticati Negură Bunget; il debuttante progetto romeno ci dimostrerà tutte le proprie capacità il il 20 settembre con Meteahna Timpurilor”, dai cui è già stata diffusa la traccia d’apertura “De Dincolo De Munte” che vi ascoltate qui ed ora.
Ad ogni modo, mentre vi starete godendo il brano e  forse il relativo video, la valente redazione di Pagan Storm Webzine (incredibilmente al gran completo) è intenta a marciare alla volta della rinomata Francavilla al Mare (provincia di Chieti, per chi come il sottoscritto è scarso in geografia), dove a partire da oggi è di scena l’ormai lanciatissimo Frantic Fest; in mezzo a tutta la ciccia che la kermesse abruzzese proporrà nel corso delle sue tre serate, ambiziosamente capaci di richiamare appassionati da un po’ tutto il paese e in tutta eterogeneità (date un’occhiata qui, dopodiché deridete apertamente chi considera il Rock The Castle il miglior festival italico), troviamo la giornata -quella di domani- che sembra essere stata programmata su misura per i nostri lettori più accaniti (nonché noi) schierando senza alcun riguardo il trio delle meraviglie SaorPrimordialSelvans. Una line-up di questa caratura non può e non deve passare inosservata, quindi iniziate a prepararvi per domani prendendo rocambolescamente treni, automobili, aerei, taxi, biciclette e compagnia viaggiante ma soprattutto esaltandovi compostamente con: 1) “Farewell”, dall’Aura” che nel 2014 ha consegnato lo scozzese Andy Marshall agli onori della cronaca; 2) la brigata irlandese capitanata dal dinoccolato Alan Averill, di cui lo staff non si perde un’esibizione nel Belpaese da diversi anni a questa parte e che sarà impegnata in un’ennesima performance fatta di sudore, adrenalina e grandi canzoni – tra le quali siamo certi figurerà anche il classico “The Coffin Ships” dal fenomenale The Gathering Wilderness” del 2005; 3) i padroni di casa Haruspex e Fulguriator, dalla cui opera prima su full-length datata 2015 ed intitolata Lupercalia” recuperiamo invece “Scurtchìn”.
Seguite Pagan Storm Webzine ma questi nomi non vi spingono a sobbarcarvi la trasferta? Oltre ad augurarvi di fallire in qualsiasi obbiettivo della vostra esistenza, vi ricordiamo che in aggiunta a questo tris da infarto vi perderete anche lo show da headliner dei vecchietti terribili Voivod, divenuti presenze più o meno fisse nel calendario live nazionale ma ugualmente attesi per via delle loro carichissime prestazioni dal vivo. E se nemmeno gli alieni canadesi vi smuovono per mancanza di grimness o come la chiamate e della loro attitudine da eterni ragazzini, allora ponete un freno alla vostra ignoranza riscoprendo il primo anniversario di oggi, ossia il loro fondamentale esordio War And Pain”: vi basterà tornare all’inizio della playlist, dove troverete l’arrembante pezzo eponimo “Voivod” che soli trentacinque anni fa come oggi apriva l’album, e che domani chiuderà auspicabilmente il set dei Nostri all’insegna delle ginocchiate nello stomaco. Ma siccome questa settimana è un anniversario ad aprire oggi il consueto appuntamento del giovedì, è anche giusto che sia un anniversario a chiuderlo, specie se si tratta di una delle creature più celebrate della Norvegia dei bei tempi andati. Risale a venticinque anni fa (compiuti per la precisione ieri) la pubblicazione di Constellation”, storico EP con cui gli Arcturus si sono presentati sulle scene della musica estrema; in ricordo di quella piccola ma importante uscita ci sembra doveroso darvi appuntamento a giovedì prossimo sulle note della conclusione della playlist di oggi, “Rødt Og Svart”.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

 

 

1. Voivod“Voivod” (from War And Pain”, Metal Blade Records 1984)

2. Mgła“Age Of Excuse II” (from The Age Of Excuse”, Northern Heritage Records 2019)

3. Sur Austru“De Dincolo De Munte” (from Meteahna Timpurilor”, Avantgarde Music 2019)

4. Celestial Grave“Gasping From Lips Of Night” (from Secular Flesh”, Iron Bonehead Productions 2019)

5. Saor“Farewell” (from Aura”, Northern Silence Productions 2014)

6. Primordial“The Coffin Ships” (from The Gathering Wilderness”, Metal Blade Records 2005)

7. Impavida“The First Flame Initiates The Cleansing Of Putrid Terrestrial Spirits” (from Antipode”, Ván Records 2019)

8. Selvans“Scurtchìn” (from Lupercalia”, Avantgarde Music 2015)

9. Stworz“Dziewosłąb Śmierci” (from Mój Kraj Nazywa Się Śmierć”, Werewolf Promotion 2019)

10. Arcturus“Rødt Og Svart” (from Constellation (EP)”, Nocturnal Art Productions 1994)

Michele “Ordog” Finelli

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