Weekly Playlist N.03 (2019)

 

Come ogni giovedì, eccoci di nuovo al cospetto di una bella selezione di dieci pezzi per tutti i gusti tra novità più o meno assolute e ripescaggi di alto livello. Poche chiacchiere e iniziamo subito segnalando le date di domani (Cycle Club, Calenzano) e dopodomani (Padiglione 14, Collegno) dei sempre presenti Selvans, intenti da ormai qualche mese nella promozione della loro ultima opera “Faunalia”. Sull’argomento la redazione si è già espressa, in più di un’occasione, e anche se ormai sentite di aver già metabolizzato per bene il disco vi consigliamo di presenziare alla sua resa sul palco, e magari di godervi nell’attesa qui ed ora i cori enormi di “Anna Perenna”.
Sul versante delle nuovissime uscite (in questo caso ancora anteprime) abbiamo invece un paio di bombette in grado di smuovere anche gli animi dei più scettici, in arrivo da Stati Uniti e Francia ed entrambe gentilmente forniteci dalle solerti colonne domenicali. Dalla terra dei doppi cheeseburger arrivano in piena faccia le gomitate di “Entire Worlds Encased In Ice”, nuovissimo inedito dei Vukari che apparirà nel terzo full-length dei ragazzi di Chicago. A questo assalto yankee la République risponde con il malessere industriale di “Reverso”, ultima anteprima del debutto degli Yerûšelem di Vindsval e W. D. Feld. Se siete rimasti ipnotizzati dai beat elettronici del pezzo in questione, non vi resta che aspettare l’8 febbraio per mettere le mani sull’intero The Sublime”.
Esaurite le breaking news di oggi, passiamo ai sempre ben graditi anniversari, stavolta di due dischi appena ventenni. Uno dei due, in realtà, ventenne ormai da esattamente un anno: tastiere futuristiche e cambi di tempo ci sballottano per tutti gli otto minuti della grandemente poliglotta “Je Te Connais Beau Masque”, estratta dal debutto dei finlandesi (o svedesi di Finlandia) … And Oceans The Dynamic Gallery Of Thoughts”. E mentre quest’ultimi preparavano l’uscita del loro secondo vagito solo un anno dopo, oltre il Golfo di Botnia una cugina band svedese chiudeva i suoi giochi con il terzo ed ultimo album in carriera: a due decadi dalla pubblicazione di Thy Black Destiny” dei Sacramentum, fa quindi la sua comparsa in playlist “Spiritual Winter”.
Superata la metà dei dieci pezzi odierni ed esaurite sia novità che ricorrenze, sorge spontanea una domanda: chi sarà stato incluso negli ascolti più “casuali” della redazione? Let’s find out; e con questa battuta per niente fuori moda anche il vostro criceto avrà capito che si parla di Burzum. Qualunque opinione (tanto in voga) abbiate riguardo certi trailer di un certo film in uscita a febbraio, appare ora più che mai necessario ricordarsi che ciò che tiene in piedi la baracca, oggi come allora, è la musica. Con questo proposito, senza ulteriori considerazioni su mistificazioni hollywoodiane, sul first Bathory drummer o su copyright prima negati e poi concessi, ad inizio playlist abbiamo posto un pezzo di Storia con la S maiuscola chiamato Hvis Lyset Tar Oss”, nella fattispecie con l’opener “Det Som En Gang Var”. E ora tutti in silenzio a prendere appunti. Se il mal di vivere norvegese del lungo brano in questione non vi basta, avanzate di un paio di anni sulla linea temporale (1996) e troverete un altro caposaldo dell’indisposizione mentale in musica, che probabilmente ci ricorderemmo tutti se solo i suoi autori si fossero dati alle gesta di Varg e soci. Non è facile scegliere un solo pezzo per riassumere un disco come In The Streams Of Inferno”, terremotante debutto dei folli Mysticum: noi ci abbiamo provato facendovi sentire “In Your Grave” e incrociando le dita su un improbabilissimo passaggio del redivivo trio nel nostro paese.
Dopo un simile party a base di antica ma sempre attuale negatività totale, otto minuti di cori epici ed headbanging sono un diritto inalienabile. Ritorniamo allora ai giorni nostri per presentarvi l’unico lavoro del progetto statunitense Gallowbraid, l’EP del 2010 Ashen Eidolon”. Se cercate qualcosa di catchy ed esaltante, la sola “Stone Of Remembrance” basterà a mettervi la proverbiale pulce nell’orecchio. Esaurito questo piccolo diversivo, si torna ora a qualcosa di più intimista ma altrettanto interessante, ossia i primi tre conglomerati atti dell’ultimo album, Anarchic” del 2013, dei canadesi Skagos. Usare quasi mezz’ora di musica come anteprima può sembrare un controsenso, ma qualora vi prendiate il disturbo di ascoltarvela potreste anche non pentirvene… Per il gran finale torniamo invece alla cattiveria europea, ancora una volta fornitaci da quelli che sono velocemente entrati di diritto tra maestri di mazzate islandesi: dallo split tra Misþyrming e Sinmara, uscito nel 2017, abbiamo scelto proprio il fenomenale brano dei primi (“Hof”) per lasciarvi addosso il pessimismo necessario per affrontare il weekend al meglio.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

 

 

1. Burzum“Det Som En Gang Var” (from Hvis Lyset Tar Oss”, Misanthropy Records 1994)

2. Skagos“Anarchic (I-III)” (from Anarchic”, Eternal Warfare Records 2013)

3. Selvans“Anna Perenna” (from Faunalia”, Avantgarde Music 2018)

4. Vukari“Entire Worlds Encased In Ice” (from DEMO MMXVIII” (demo), 2018)

5. … And Oceans“Je Te Connais Beau Masque” (from The Dynamic Gallery Of Thoughts”, Season Of Mist 1998)

6. Mysticum“In Your Grave” (from In The Streams Of Inferno”, Full Moon Productions 1996)

7. Yerûšelem“Reverso” (from The Sublime”, Debemur Morti Productions 2019)

8. Misþyrming“Hof” (from Ivory Stone / Hof” (split), Terratur Possessions 2017)

9. Sacramentum“Spiritual Winter” (from Thy Black Destiny”, Century Media Records 1999)

10. Gallowbraid“Stone Of Remembrance” (from Ashen Eidolon” (EP), Northern Silence Productions 2010)

Michele “Ordog” Finelli

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