Weekly Playlist N.28 (2019)

 

Vi siete goduti l’inaspettato riabbassarsi delle temperature ed il cielo quasi autunnale che è tornato a coprire la nostra penisola (almeno nello spazio-tempo in cui si trova chi vi scrive)? Immagino di sì, specialmente se avete la (s)fortuna di abitare nelle vicinanze delle giungle d’asfalto tipo Roma e Milano e vi state pregustando un fine settimana in compagnia di una band tra le migliori a narrare invece la stagione delle foglie cadute: ascoltare il classico Heart Of The Ages”, o anche solo la sua traccia di apertura “Yearning The Seeds Of A New Dimension”, mentre si osservano le placide nuvole vi addolcirà certamente l’attesa per i due concerti degli In The Woods… in programma questo week-end proprio nelle città appena citate.
Siamo effettivamente ancora lontani di qualche mese dall’arrivo del Generale Inverno, ma se è la magia di un paesaggio innevato quella che andate cercando vi basterà non farvi scappare il nuovo album dei Grima, dal titolo Will Of The Primordial” e previsto per il 3 agosto. Probabilmente vi sarete già lasciati incantare dall’ottima anteprima “Enisey” domenica scorsa, ma riassaporare lo stesso brano contestualizzato nel resto della playlist e godendo anche di qualche bella ripresa della Siberia almeno non renderà vano il budget approntato dai due russi per l’atmosferico videoclip. Dalle steppe ripercorriamo ora il nascente asse Russia-Italia delle novità allo scopo di segnalare un altro prodotto del nostro amato Trentino dopo i Tenebrae In Perpetuum e gli orsi impazziti; si tratterà anche solo di una demo, ma i quasi dieci minuti di “Sinking Into A Catacomb” potrebbero balzare alla viva attenzione di chi predilige le sonorità più grezze e allo stesso tempo atmosferiche ormai tipicamente associate al territorio – e se questo è il vostro caso allora non esitate a recuperare l’intero e limitatissimo The Return Of The Wolf” degli assoluti esordienti Strof, uscito a fine maggio.
Aggiornamenti meno sostanziosi ma comunque interessanti arrivano invece dalla Germania, dove la nostra vecchia conoscenza Inkantator Koura sta lavorando al sophomore album dei suoi Mosaic, con cui darà un seguito all’apprezzato (ovviamente su queste pagine) Old Man’s Wyntar” del 2017: in attesa del venturo Secret Ambrosian Fire” (su cui già qualche parola era stata spesa in assoluta anteprima proprio con noi), finalmente in uscita a novembre ma anticipato in settembre dal singolo “Cloven Fires”, perché non trascorrere una dozzina di minuti riassaporando il flavour ritualistico di “Onset Of Wyntar”? Rispondete pure con calma, ma sappiate soltanto che se vi fermate qui vi perderete, tra le altre cose, una certa “Hymne VIII (Wolf And The Night)” da un certo Nattens Madrigal – Aatte Hymne Til Ulven I Manden”; “cosa ci fanno quei venduti degli Ulver in mezzo alle notizie di Pagan Storm Webzine?” dirà qualche poco sagace lettore, magari dimentico del progetto Dold Vorde Ens Navn in cui milita tra gli altri l’ex-lupo Haavard. La neonata creatura norvegese darà infatti alle stampe il proprio EP di debutto Gjengangere I Hjertets Mørke”, e visto il coinvolgimento tra gli altri anche del grande Vicotnik sarà meglio segnarsi la data del 13 settembre giusto per sicurezza.
Passando ora a quelli che sono invece i tipici consigli dalle mensole della redazione, un come-back di cui la sedicente scena estrema ha bisogno ma non sembra meritare è quello dei colombiani a stelle e strisce Inquisition; ognuno ha le proprie necessità, e tra quelle del sottoscritto vi è risentire, su disco e magari pure dal vivo, la chitarra corrosiva e la voce malata di quel birbante di Dagon. Sappiamo per certo che la il duo di musicisti è alle prese con la scrittura di materiale di cui, secondo voci di corridoio, si dicono entusiasti, ma non avendo nulla con cui anticipare alcgunché, anche oggi tocca accontentarsi (si fa per dire) di riascoltare bombe al polonio tipo “Command Of The Dark Crown” dall’ormai moderno classico del 2010 Ominous Doctrines Of The Perpetual Mystical Macrocosm”. Ancora più recente ma destinato anch’esso ad un roseo futuro è The Hierarch”, attualmente ultimo rilascio in casa Hegemon di cui probabilmente avrete letto qualcosa quattro anni fa: se invece il nome dei francesi vi giunge nuovo, gli imponenti fiati che impreziosiscono a sorpresa “Hatred From The Core: Tempus Incognito” sono qui apposta per rimediare a questa vostra lacuna. Concludiamo il tris di pesca sportiva proposta dallo staff parlando praticamente al presente, visto che a fare la loro rumorosa comparsa sono i debuttanti White Death, anch’essi non proprio sconosciuti da queste parti, dal cui esordio omonimo del 2017 ci ascoltiamo oggi “Immortal Hunter Of The Moon”.
E proprio dalla Finlandia, patria tanto amata da questi ragazzoni tutti sauna e cartucciere, provengono i due anniversari ricorsi questa settimana, il primo dei quali un vero classico che ha travalicato qualsiasi definizione di genere per entrare di diritto nella Storia di questa nicchia di musica: non saranno campioni di urla lancinanti e blast-beat a profusione, ma è impossibile per qualsiasi appassionato con un minimo di conoscenza negare l’impatto del venticinquenne Tales From The Thousand Lakes” e degli Amorphis sulla via finnica al Metal di qualsiasi tipo, specie se ricercato e sperimentale, tale da rendere gli autori della hit “Black Winter Day” dei veri eroi nazionali, ma non meno apprezzatissimi anche qui da noi. Sullo stesso livello (se non altro di fama) si sono da tempo assestati degli altri al tempo inquilini dei fitti boschi lapponi, un clan della foresta di cui avrete certamente sentito parlare in questi anni; prima di incontrare un imprevedibile successo internazionale grazie a questa sgangherata ciurma, capitan Jonne Järvelä fece pratica con un’incarnazione del progetto chiamata Shaman ed autrice di due dischi a tratti distanti da quello per cui sarebbero diventati famosi in quanto a meditazione e spiritualità. Idja”, il primo dei due lavori, è giunto un paio di giorni fa all’invidiabile traguardo dei vent’anni, ma invece dell’avvilente motivetto del “tanti auguri a te” (l’articolo 3 della nostra Costituzione vieta tali lesioni alla dignità sociale) potreste festeggiare tale ricorrenza con la playlist di oggi e con gli inconfondibili canti joik di “Ulda”.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

 

 

1. In The Woods…“Yearning The Seeds Of A New Dimension” (from Heart Of The Ages”, Misanthropy Records 1995)

2. Grima“Enisey” (from Will Of The Primordial”, Naturmacht Productions 2019)

3. Inquisition“Command Of The Dark Crown” (from Ominous Doctrines Of The Perpetual Mystical Macrocosm”, No Colours Records 2010)

4. Hegemon“Hatred From The Core: Tempus Incognito” (from The Hierarch”, Season Of Mist Records 2015)

5. Amorphis“Black Winter Day” (from Tales From The Thousand Lakes”, Relapse Records 1994)

6. White Death“Immortal Hunter Of The Moon” (from White Death”, Werewolf Records 2017)

7. Strof“Sinking Into A Catacomb” (from The Return Of The Wolf (Demo)”, Coniuratio Tridentina 2019)

8. Mosaic“Onset Of Wyntar” (from Old Man’s Wyntar”, Eisenwald Tonschmiede 2017)

9. Shaman“Ulda” (from Idja”, Natural Born Records 1999)

10. Ulver“Hymne VIII (Wolf And The Night)” (from Nattens Madrigal – Aatte Hymne Til Ulven I Manden”, Century Media Records 1997)

Michele “Ordog” Finelli

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