Weekly Playlist N.27 (2021)

 

Ora che sono inevitabilmente terminati i festeggiamenti per qualcosa su cui l’80% degli italiani sputa tranne quando quella cosa va bene, crediamo sia giusto tornare a ciò che ci accompagna veramente ogni giorno anziché per un mese ogni quattro anni: ossia le peggiori forme di tortura uditiva che non siano Bennato e la Nannini.
Il programma è per forma abbastanza simile a quello messo in atto sette giorni fa, solo che stavolta partiamo dalle nuove uscite sparando subito un paio di nomi il cui ascolto è quantomeno doveroso per qualsiasi nostro affiliato: già dalle prime avvisaglie vi parlammo dei Felled, nuova incarnazione dei Moss Of Moonlight finalmente arrivata all’esordio ad inizio mese, ed è con “Ember Dream” in sottofondo che possiamo confermarvi che gli statunitensi non hanno affatto perso il tocco, nemmeno dopo il decennio scarso di silenzio già polverizzato dal volubile The Intimate Earth”; pure loro già disponibili in rete, gli altri debuttanti Friisk dalla Germania sono una seconda gradita sorpresa in un luglio fortunatamente tutt’altro che avaro, come non siamo avari noi a concedervi un ottimo tentativo con “Dem Wind Entgegen” prima di reindirizzarvi verso l’intero …Un Torügg Bleev Blot Sand”.
Avanzando a coppie di pezzi passiamo in men che non si dica alle due ricorrenze festeggiate in settimana, dato che in scaletta la Germania lascia innanzitutto spazio alla venerabile Finlandia di vent’anni or sono celebrata  con l’omonimo esordio degli Ensiferum, del quale ovviamente caldeggiamo il ripasso integrale ma che ora tocca racchiudere nella comunque e sempre strepitosa “Old Man (Väinämöinen)”. I tedeschi ad ogni modo non arretrano e si giocano il tutto per tutto nel duello con l’inno d’orgoglio teutonico “United By Hatred”, vergato ben sette lustri fa (!) dagli impenitenti ed impertinenti pionieri Destruction insieme ad altre sei sinfonie distorte che tutte insieme compongono l’ancora oggi indiscutibile Eternal Devastation”, di cui abbiamo parlato giusto ieri nel nuovo articolo firmato Darkest Past che trovate fresco fresco nella categoria del 1986 o qui.
D’estate tuttavia è risaputo che gli impegni diminuiscono (tranne se avete in gestione Pagan Storm Webzine), ergo i buchi che si creano vengono coperti grazie agli ascolti personali rinfrescati dalle mensole oppure scovati nelle profondità del web dall’indefessa redazione, e dei quali ben sei sono oggi a disposizione di chiunque si trovi a corto di cibo per le orecchie: si comincia con stile, educazione ed inclusività grazie ai Nokturnal Mortum del periodo Nechrist” (1999, casomai servisse), temporalmente lontani quindi dalle meraviglie mondialmente acclamate in futuro degli ucraini e tuttavia trascinati dallo squisito gusto folkloristico catturato già dall’ode “In The Fire Of The Wooden Churches”. Di nuovo la Germania bussa alla porta con un simile carico di ambiguità a marchio Luror, one-man band debuttante nel 2003 attraverso il consigliatissimo The Iron Hand Of Blackest Terror” da cui fuoriesce oggi per voi la fanfara “Smoke And Stardust”. Avanziamo di un anno e risaliamo verso la superficie, ma fermandoci in tempo per intercettare degli Inquisition impegnati in una delle loro massime prove quale è Magnificent Glorification Of Lucifer”, restituitoci dalla suprema “Eternal Loyalty To Our Lord Satan” in tutto il suo malsano splendore. Gli Stati Uniti hanno insomma già sfoderato i grossi calibri, e ciononostante ci pensa il Quebec a pareggiare i conti e sganciare una bomba di quasi nove minuti come “The Black Crest Of Death, The Gold Wreath Of War”, title-track del demo edito un decennio fa dalla futura sensazione napoleonica Departure Chandelier riproposta su queste pagine al suo stato più embrionale ma non per questo privo di interesse.
La supposta terra dei liberi poco più sotto fa allora leva sulla sua storia fatta di piccoli progetti ma troppo riveriti anche quando meritano, e ripesca dritto dritto dal 1998 il vecchio esordio degli I Shalt Become, intitolato Wanderings”, insieme alla strascicata “Paintings In A Gallery”, specialmente raccomandata ai fan delle molteplici derivazioni burzumiane. Di debut in debut la corsa termina in terra nordica, dove nel 2003 esce quel Salvation” della malefica ditta Funeral Mist, e se c’è qualcosa di più svedese di Arioch che ruggisce in “Sun Of Hope” attorniato dai celebri campionamenti di Bergman allora noi non sappiamo davvero cosa sia.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Felled“Ember Dream” (from The Intimate Earth”, Transcending Obscurity Records 2021)

2. Friisk“Dem Wind Entgegen” (from …Un Torügg Bleev Blot Sand”, Vendetta Records 2021)

3. Ensiferum“Old Man (Väinämöinen)” (from Ensiferum”, Spinefarm Records 2001)

4. Nokturnal Mortum“In The Fire Of The Wooden Churches” (from Nechrist”, Oriana Music 1999)

5. Luror“Smoke And Stardust” (from The Iron Hand Of Blackest Terror”, Blut & Eisen Productions 2003)

6. Destruction“United By Hatred” (from Eternal Devastation”, Steamhammer Records 1986)

7. Inquisition“Eternal Loyalty To Our Lord Satan” (from Magnificent Glorification Of Lucifer”, No Colours Records 2004)

8. Departure Chandelier“The Black Crest Of Death, The Gold Wreath Of War” (from The Black Crest Of Death, The Gold Wreath Of War” (Demo), Tour De Garde Records 2011)

9. I Shalt Become“Paintings In A Gallery” (from Wanderings”, Autoprodotto 1998)

10. Funeral Mist“Sun Of Hope” (from Salvation”, Norma Evangelium Diaboli 2003)

Michele “Ordog” Finelli

Precedente Pagan Storm News: 02/07 - 08/07 Successivo Pagan Storm News: 09/07 - 15/07