Weekly Playlist N.26 (2021)

 

Da almeno un paio di settimane a questa parte, gli appuntamenti del giovedì sotto il blasone di Pagan Storm Webzine sono veramente diventati la CNN del delirante sottomondo Black Metal, allo scopo in particolare di tenervi ben concentrati sulle novità che infestano quella che si preannuncia un’estate lunga e non meno impegnativa. Oggi il ritornello non cambia troppo, tuttavia ad accompagnare le ormai immancabili anteprime ci sono una caterva di proposte avanzate dalla pura e semplice filantropia dello staff, sempre pronto a sfoderare qualche opzione alternativa più o meno nota ma che, in ogni caso, tutti gli appassionati dovrebbero scoprire.
A tenere a battesimo la puntata è però il pezzo più lungo, più vecchio e da festeggiare con un calice di vino di quelli buonissimi, dati i venticinque anni appena compiuti dall’iperuranico Moon In The Scorpio” dei Limbonic Art: il viaggio intergalattico inaugurato nel 1996 da “Beneath The Burial Surface” potrà anche aver imboccato alcune strade innegabilmente sbagliate in tutto questo tempo, e dopo comunque non pochi colpi rivoluzionari, eppure l’esordio dei norvegesi resta un’opera dal fascino fuori portata per qualunque cosmonauta improvvisato che butta fuori un EP a cadenza bimestrale.
Le stupende tastiere di Morfeus si sono ormai diradate, ma la Norvegia non molla per niente e si riserva invece ai giorni nostri un bel colpo di coda mediante i Nifrost, usciti a fine giugno col terzo album Orkja” dove troverete anche il piacevole assolo che ne chiude la quasi omonima “Orkja Brotna”. Come del resto vi sarete anche ormai stancati di sentirci dire, è durante luglio che si farà sul serio visto il numero sempre crescente di uscite, a nostro umile parere, assolutamente da provare; sentendosi alquanto in disparte dopo un avvio di 2021 non certo memorabile, la Svezia ha dato una scossa al suo reparto produttivo e ha tirato fuori un paio di monicker parecchio diversi fra loro ed altrettanto interessanti, facendoli arrivare entrambi nei negozi più dedicati a partire da dopodomani: qualora andiate pazzi per il tocco melodico che solo da quelle parti ancora oggi hanno, allora dovreste segnarvi Hädanfärd” dei Night Crowned, muscolare act dal pedigree giunto alla seconda prova scatenatosi nel singolo “Nattkrönt”; oppure magari Under Betlehems Brinnande Stjärna” di Hinsides, debuttante progetto con radici negli Ultra Silvam e nel loro suono rustico importato sull’antipasto “Skymningsfärd”.
Il roboante uno-due scandinavo conclude alla grande il capitolo informativo della playlist di oggi, e ciononostante il taccuino va tenuto sempre a portata di mano casomai tra i vari consigli redazionali capiti qualcosa in grado di svoltarvi la giornata. Siccome finora si è parlato solo di Grande Nord e freddo polare, tanto vale partire dall’infuocata Sardegna per sottoporvi la tumultuosa “Militia”, title-track dall’ultimo parto dell’elitarissima creatura Solitvdo, ulteriore nome con cui rimpinguare lo sparuto ma sempre agguerrito novero di meritevoli realtà italiche. La carica di orgoglio mediterraneo continua subito dopo con “Agamemnon”, tra i migliori episodi dell’ottimo Exilasmos” nonché tangibile dimostrazione della maestria raggiunta ultimamente dai più noti Kawir nel narrare il lato più anthemico del panorama ellenico. Il fomento non se ne va e ci costringe invece ad un’ultima punta nell’estremo settentrione, dove ci attendono gli esagerati tasti bianchi e neri dei finnici Hin Onde che dirigono lo scontro sulle note di “Songs Of Battle”, altra traccia omonima ed altro invito ad impugnare un qualsiasi utensile domestico scambiandolo per un gladio lordo di sangue.
Il divario tra Grecia e Finlandia non vi ha dato fastidio alcuno? Molto bene, vuol dire che non sarà un problema aggiungere una piccola deviazione verso l’Australia grazie al giovane Frostveil, leader della terza one-man band in scaletta il cui unico full-length Ephemeral Visions” del 2019 viene introdotto al pubblico oggi dalla torrenziale “Orlok”, per la gioia degli amanti dei vampiri e del Black Metal cotto al sangue. La massacrante gincana in giro per il mondo alla ricerca del rumore non convenzionale deve comunque a questo punto passare di nuovo per l’Italia poiché, parafrasando qualcuno di famoso e temporaneamente irreperibile, come è bello far la guerra da Trieste in giù; i Frangar ce lo urlano nei timpani da un decennio tondo, e nell’attesa di spendere due parole come si deve riguardo il mitico Bulloni Granate Bastioni” facciamo ripartire “Trieste Chiama”, che male non fa mai. Cosa potrebbe eguagliare quel soave assalto di batteria e chitarra, se non la bestia Deathspell Omega fotografata nella sua incarnazione più bestiale, sanguigna ed in tutto e per tutto lontana dai trionfi artistici iniziati nel 2004? Manifestations 2002″ è ciò che state cercando nel caso desideriate affacciarvi su tale abisso, ma state attenti perché sarà forse in realtà una certa “Monument Of Hate” ad affacciarsi su di voi.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Limbonic Art“Beneath The Burial Surface” (from Moon In The Scorpio”, Nocturnal Art Productions 1996)

2. Nifrost“Orkja Brotna” (from Orkja”, Dusktone Records 2021)

3. Solitvdo“Militia” (from Militia”, Eremita Produzioni 2018)

4. Kawir“Agamemnon” (from Exilasmos”, Iron Bonehead Productions 2017)

5. Night Crowned“Nattkrönt” (from Hädanfärd”, Noble Demon Records 2021)

6. Hin Onde“Songs Of Battle” (from Songs Of Battle”, Aftermath Music 2000)

7. Hinsides“Skymningsfärd” (from Under Betlehems Brinnande Stjärna”, Shadow Records 2021)

8. Frostveil“Orlok” (from Ephemeral Visions”, Dark Adversary Productions 2019)

9. Frangar“Trieste Chiama” (from Bulloni Granate Bastioni”, Lo-Fi Creatures Records 2011)

10. Deathspell Omega“Monument Of Hate” (from Manifestations 2002″, Northern Heritage Records 2008)

Michele “Ordog” Finelli

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