Weekly Playlist N.24 (2019)

 

L’estate sarà anche solitamente un periodo di vacche magre per la musica oscura, ma scavando bene a fondo in un genere tanto affollato come sembra essere il Black Metal negli ultimi anni si finisce sempre col trovare qualcosa di quantomeno meritevole di un ascolto o due.
Anche se si tratta del finire dell’estate propriamente detta, iniziamo col dire che è ad esempio in dirittura d’arrivo per il 30 di agosto l’atteso (quanto inauspicabile e imprevisto) ritorno del progetto italico Tenebrae In Pepetuum, che avevamo lasciato esattamente dieci anni fa con la pubblicazione di L’Eterno Maligno Silenzio”; e proprio da tale indimenticato disco (quantomeno dalla redazione) abbiamo recuperato “Percepire La Luce Attraverso Il Sepolcro”, giusto per non aspettare l’imminente Anorexia Obscura” girandoci i pollici. E chissà, magari potremmo avere qualcos’altro in serbo su queste pagine proprio per tale monicker? Ma siccome stagnazione o inattività sono sinonimi di un comportamento molto poco Black Metal, in assenza di materiale strettamente inedito con cui dilaniarci l’anima come fatto soltanto l’anno scorso, gli Abigor paiono intanto intenzionati a tornare nei nostri impianti hi-fi con una particolare compilation velatamente anticipata praticamente dall’uscita di “Höllenzwang” e proprio a questo disco parzialmente legata: Four Keys To A Foul Reich (Songs Of Pestilence, Darkness And Death)” renderà infatti fruibile anche agli obsoleti consumatori seriali di CD tutti e quanti (!) i brani del duo austriaco riservati da inizio carriera a quei vinili limitati (tipo le “Black Icarus” e “Metamorphosis” di corredo alle sessioni dell’ultimo album) che tanto non ha mai ascoltato nessuno per il timore di rovinarli – nel migliore dei casi; quindi a ‘sto giro è ben probabile che anche una raccolta meriti un alleggerimento dei vostr portafogli, così come lo meritava nel 2007 quel Fractal Possession” da cui oggi ci si ascolta “Liberty Rises A Diagonal Flame”.
Se invece la vostra pazienza non è il massimo e volete nel mentre ascoltare qualche pezzo fresco di rilascio, sappiate che anche il mese venturo ci darà in pasto qualche nuova portata intrigante tra cui un’accoppiata slovacco-americana di prossima uscita ad inizio luglio: il 7 potremo infatti ascoltare integralmente Rare Field Ceiling”, nuovo album degli Yellow Eyes a stelle e strisce; mentre il 9 sarà la volta di Stormveiled”, secondogenito in casa Aeon Winds. Non resta quindi che mettersi comodi e godersi i rispettivi singoli d’anteprima, ovvero “No Dust” dei primi e “Beyond All Empty Places” dei secondi.
Ma tra un tuffo in mare e una pennichella al sole aspettando indolenti novità, voialtri vi siete ricordati di dare una letta anche alla sostanziosa intervista che abbiamo tenuto con Lauri Õunapuu, disponibile ormai dalla scorsa settimana su queste pagine? Assieme al polistrumentista estone si è parlato un po’ di tutto, ma per rimanere più sulla band non abbiamo comunque tralasciato nulla – dall’apparato concettuale e folkloristico dei suoi Metsatöll alle interpretazioni dei loro artwork tanto ambigui quanto affascinanti; proprio per questa lieta occasione (nonché ricordarvelo) la playlist si colora con le estonian bagpipes (sic) del nostro Lauri, mentre “Kui Rebeneb Taevas” (da Äio”, 2010) riempie l’etere.
Procediamo ora invece a vele spiegate con una doverosa quaterna di ascolti consigliati dalle mensole dello staff, nella speranza di farvi recuperare qualche nome su cui probabilmente non avreste scommesso un centesimo o a cui semplicemente non avete mai dato una dignitosa possibilità: dalla Finlandia arrivano i già più noti Baptism, one-man band il cui ultimo nato V: The Devil’s Fire” è sugli scaffali dei negozi ormai da tre anni, e attirati come falene dalle linee melodiche che più finlandesi non si può noi di Pagan Storm Webzine vi facciamo ascoltare qui e ora “Abyss”; un anno più tardi è invece uscito Nordkarpatenland”, celebrato sophomore album dei Malokarpatan da cui abbiamo scelto di includere “V Okresném Rybníku Hastrman Už Po Stáročá Vyčína”. Troppa modernità per i vostri gusti avvezzi alla naftalina in queste prime due proposte? Troviamo un compromesso e facciamo un salto nel 1997 per riscoprire un piccolo culto della scena lituana, gentilmente ricordatoci proprio da Lauri dei Metsatöll, ossia il debutto degli Obtest intitolato Tūkstantmetis”; che riprendiamo in mano con “997”. Uno status di fama leggermente più elevato lo hanno avuto gli Absu, indubbiamente tra i primi a portare il metallo nero ad ovest dell’Atlantico; ed oggi ce li ritroviamo in chiusura della playlist con “Stone Of Destiny (…For Magh Slecht And Ard Righ)” dal quarto lavoro del 2001, Tara”.
Un solo slot rimane libero, ma tale postazione ha già scritto su di essa il nome degli eroi norvegesi Kampfar, questa volta per la ricorrenza di un importante anniversario: per i Nostri il 2019 si è rivelato un anno stellare non solo grazie all’ancora apprezzatissimo ultimo disco, ma anche per i vent’anni compiuti dall’indimenticabile Fra Underverdenen”. L’avete forse già adorata leggendo l’apposito post retrospettivo sulla nostra pagina Facebook? Non importa, anche stavolta e anche in playlist è il momento di “Svart Og Vondt”

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

 

 

1. Tenebrae In Pepetuum“Percepire La Luce Attraverso Il Sepolcro” (from L’Eterno Maligno Silenzio”, Debemur Morti Productions 2009)

2. Abigor“Liberty Rises A Diagonal Flame” (from Fractal Possession”, End All Life Productions 2007)

3. Aeon Winds“Beyond All Empty Places” (from Stormveiled”, Avantgarde Music 2019)

4. Kampfar“Svart Og Vondt” (from Fra Underverdenen”, Hammerheart Records 1999)

5. Metsatöll“Kui Rebeneb Taevas” (from Äio”, Spinefarm Records 2010)

6. Baptism“Abyss” (from V: The Devil’s Fire”, Season Of Mist Records 2016)

7. Yellow Eyes“No Dust” (from Rare Field Ceiling”, Gilead Media 2019)

8. Malokarpatan“V Okresném Rybníku Hastrman Už Po Stáročá Vyčína” (from Nordkarpatenland”, Invictus Productions 2017)

9. Obtest“997” (from Tūkstantmetis”, Vetšo Mėnesio Vaizbuva 1997)

10. Absu“Stone Of Destiny (…For Magh Slecht And Ard Righ)” (from Tara”, Osmose Productions 2001)

Michele “Ordog” Finelli

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