Weekly Playlist N.13 (2023)

 

Là fuori si bolle, roba che potreste mettere una bistecca sul cofano di un’auto e tirarne fuori una tagliata degna di un ristorante stellato, però se per un’oretta riuscirete a non pensare alla bolletta che vi ritroverete dopo questa di nuovo bollente estate allora Pagan Storm Webzine vi ricompenserà coi suoni più freddi che vi sia possibile ascoltare, attraverso una selezione tra l’altro ricolma di breaking news come non se ne vedeva da tempo.
Questo 2023, dopotutto, ed a prescindere dalle inclinazioni personali, sta dimostrando una qualità media davvero lodevole e soprattutto una grossa varietà di proposte e sensazioni evocate; ma ciò in fondo non sorprende neanche, dato che tra chi ha già rilasciato il proprio lavoro annuale figurano nomi sinonimo di genio e sregolatezza tipo i russi Arkona ed i norvegesi Dødheimsgard. Se avete infatti tenuto d’occhio le nostre attività editorial-propagandistiche allora sarete già edotti delle bellezze racchiuse dentro Kob'” e Black Medium Current”; e comunque per i ritardatari un assaggio odierno composto da “Razryvaya Plot’ Ot Bezyskhodnosti Bytiya” e “Det Tomme Kalde Mørke” sarà discretamente d’aiuto.
Dicevamo però di un’impennata sotto il profilo delle anticipazioni, e di certo non scherzavamo: basti pensare che dallo scorso nostro incontro ci sono stati gli annunci di tre band che definire storiche è dir poco, con album di inediti da leccata di baffi viste le premesse musicali (e -a dirla tutta- anche estetiche) dettate dalle rispettive preview. Si inizia con la calma, la posatezza ed il garbo tutto svedese dei venerati-veterani Marduk, rientrati dalla campagna militare durata otto anni ed ora pronti ad esplorare nuovamente i mille volti di sorella Morte, come risalta da titolo, copertina e suono del fenomenale singolo “Blood Of The Funeral”. Gli ottoni sul finale fanno paura, la chitarra di Morgan annichilisce tutto quanto mentre Mortuus continua ad essere la voce del Male in terra, quindi il primo di settembre sarebbe il caso di non perdersi Memento Mori”, sempre ammesso che ‘sto genere vi piaccia davvero. Nello stesso identico giorno, a simboleggiare il trapasso dell’estate in un maelstrom di pura cattiveria scandinava, verrà rilasciato anche l’Et Hav Av Avstand” il quale, con l’inedita formula a quattro pezzi invece dei soliti sette, parrebbe inaugurare una nuova fase nella carriera degli ormai arcinoti Taake dopo ben sei inverni di stop (dati alla mano, anche qui il doppio del solito); sarà nostro lietissimo compito di appassionati constatare tale eventualità, mentre l’“Et Uhyre Av En Kniv” che state probabilmente sentendo in coda alla playlist odierna non può non far scattare qualcosa a chiunque abbia speso ore dietro ai classici primi tre dischi dell’adorabile sbandato di Bergen Hoest. Ad addolcire l’attesa di cotanta magnificenza ci sarà invece lo scienziato pazzo d’Oltralpe Vindsval, sempre indefesso tra i suoi mille progetti tra cui la più celebre creatura Blut Aus Nord pubblicherà il 25 agosto Disharmonium – Nahab”, secondo capitolo di seguito dedicato all’oscuro mondo di H.P. Lovecraft e presentato oggi dalle dissonanze di “The Endless Multitude” per la gioia dei seguaci dell’istituzione francese.
Ora, sebbene i lord della redazione siano abbastanza restii al mischiarsi con la plebaglia in occasioni mondane quali i concerti, una cospicua parte della redazione ha ancora in testa a quasi un mese di distanza l’esibizione tutta sangue e panze al vento dei Sacramentum allo scorso Hellbrigade Festival, tanto che in scaletta è stata infilata pure “The Vision And The Voice” dallo storico Far Away From The Sun”: piccolo-grande capolavoro di genere dell’aureo periodo svedese che, come tutti i meno battuti tra i capolavori, necessita di una lustrata ad ogni possibile occasione; così come ne necessitano i quattro anniversari che ci apprestiamo a celebrare in chiusura di articolo, assortitissimi come da usanza e non privi di qualche sorpresa a nostro dire accattivante. Il tanto vituperato 2003 ci regala una pioggia di proiettili di ghiaccio ucraini sparata dai soliti sospettissimi Hate Forest sotto forma del rullante ipersonico che furoreggia lungo “Desert Of Ice”, in celebrazione ai vent’anni di aggressione raggiunti in settimana da Purity”, mentre venticinque ne ha invece fatti il mini-album Norse” rilasciato dai campioni Kampfar nei momenti di stanca tra Mellom Skogkledde Aaser” e Fra Underverdenen” – quindi non ci sarebbe neanche bisogno della qui presente “Troll” per volare alti sui freddi venti norreni, non trovate? Ad ogni modo, le vere bombe sotto il tavolo le ha oggi messe un inaspettato 1983, il quale chiude la questione con due monumenti quarantennali (!) a diversi aspetti del sacro metallo da cui non è possibile prescindere, qualunque sia il vostro gusto soggettivo dal peso pari a zero di fronte a certi totem. Degli indimenticati Hellhammer abbiamo da poco ridato lustro a Death Fiend”, ed ecco che è già ora di fare gli auguri di buon quarantennale al seguito Triumph Of Death” a suon di petardi tirati addosso ai cani e “Maniac” sparata in cuffia. Per il gran finale tuttavia si va in America, nella Grande Mela che tra Kiss e Type O Negative ci omaggiò pure del gruppo che ogni giorno ci fa capire di essere dalla parte giusta della storia; e risparmiateci le battute su spade di cartone e mutandoni in pelliccia, che tanto nessuna delle band con i capelli corti che vi ascoltate da soli in cameretta, tutti sudati e a luci spente, potrà mai tirare fuori qualcosa di anche solo paragonabile a “Gates Of Valhalla”, figuriamoci poi all’intero Into Glory Ride’” che rese i sempiterni Manowar tra i monicker più influenti della fondativa decade ottantiana e, per davvero troppi aspetti, del motivo primo per cui siamo qui oggi. Non ci credete? Affinate le orecchie, fatevi le ossa su quei versi iconici, e tornate da queste parti a testa bassa tra un paio di settimane…

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Arkona“Razryvaya Plot’ Ot Bezyskhodnosti Bytiya” (from Kob'”, Napalm Records 2023)

2. Marduk“Blood Of The Funeral” (from Memento Mori”, Century Media Records 2023)

3. Dødheimsgard“Det Tomme Kalde Mørke” (from Black Medium Current”, Peaceville Records 2023)

4. Hate Forest“Desert Of Ice” (from Purity”, Supernal Music 2003)

5. Manowar“Gates Of Valhalla” (from Into Glory Ride’”, Music For Nations Records 1983)

6. Hellhammer“Maniac” (from Triumph Of Death” (Demo), Prowling Death Records 1983)

7. Kampfar“Troll” (from Norse” (EP), Hammerheart Records 1998)

8. Blut Aus Nord“The Endless Multitude” (from Disharmonium – Nahab”, Debemur Morti Productions 2023)

9. Sacramentum“The Vision And The Voice” (from Far Away From The Sun”, Adipocere Records 1996)

10. Taake“Et Uhyre Av En Kniv” (from Et Hav Av Avstand”, Dark Essence Records 2023)

Michele “Ordog” Finelli

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