Weekly Playlist N.13 (2019)

 

Mentre le giornate cominciano ad allungarsi sempre più, anche marzo è uscito di scena confermando l’ottimo stato di salute della nostra musica e ribadendolo sorprendentemente e specialmente nelle sue declinazioni più atmosferiche (ne parleremo meglio durante il weekend, restate sintonizzati). Nell’attesa quindi di una nostra delibera su quanto uscito in questi ultimi trentuno giorni, probabilmente avrete notato l’ultima recensione uscita questo martedì, incentrata proprio su quello strepitoso esempio di Atmospheric Black Metal intitolato Jord Och Aska” – ora anche disco della settimana. Non che dovessero servirvi ulteriori raccomandazioni, specialmente dopo la standing ovation come disco di febbraio dell’ultima fatica degli svedesi Nasheim, ma mi auguro che lo scritto appena pubblicato approfondisca o ravvivi ulteriormente la vostra voglia di ascoltarlo.
Ci manteniamo su sonorità dilatate, e in questo caso non troppo movimentate, anche per un’uscita di inizio marzo che forse non ha ottenuto molti riscontri: vale a dire il terzo disco della one-man band svizzera Astral Silence. Pagan Storm Webzine però non ci sta a chinare il capo di fronte a queste ingiustizie, dunque dall’appena pubblicato Sagittarius A*” potete oggi ascoltare “Sirius” (in cui troviamo alla chitarra solista lo zampino inconfondibile dello schivo Zhaaral di Darkspace e Sun Of The Blind).
Ma è impossibile negare che gli occhi di molti(ssimi) siano ormai puntati sul 31 di maggio, giornata in cui gli immortali Darkthrone presenteranno al mondo il loro nuovo album Old Star”: “it’s like the 80’s never left” ha annunciato il buon Fenriz, motivo per cui in chiusura della playlist abbiamo ritenuto giusto porre nell’attesa la trionfante “Valkyrie”, estratta dall’ottimo lavoro del 2013 The Underground Resistance”. E parlando proprio di mr. Nagell, che ne dite di fare un breve quanto significativo excursus dando il via ad una tripletta da infarto di anniversari proprio col debutto dei suoi Isengard? Chiunque dica no si accomodi pure fuori, mentre il resto dei presenti si goda la mitica title-track dell’appena venticinquenne Vinterskugge”. È senza sminuire l’importanza di uno dei primissimi capostipiti del Folk Metal che, sempre dalla Norvegia del 1994, il rullo di tamburi va tuttavia scandito per sua maestà, un vero totem del genere che ancora oggi conserva la propria aurea di magnificenza nonostante tutto: molto, troppo si è scritto riguardo Burzum ed il capolavoro Hvis Lyset Tar Oss”, quindi al sottoscritto non rimane che tacere rispettosamente e lasciare parlare la title-track. Chiudiamo questo tris stellare spostandoci nell’ovest degli Stati Uniti, poiché dieci anni esatti sono invece passati dalla realizzazione di Black Cascade”; festeggiamo quindi il terzo full-length dei Wolves In The Throne Room sparandoci gli oltre dieci minuti di “Ex Cathedra”.
Resta ancora la solita manciata di brani con cui lo staff si impegna tramite svariati ascolti a farvi scoprire o riscoprire qualche ascolto meno motivato e magari anche meno conosciuto; esattamente come i Kvist e la loro unica, irripetibile, opera For Kunsten Maa Vi Evig Vike”. A questa piccola ma intrascurabile gemma del panorama norvegese datata 1996 avevamo già dedicato un’ampia e commemorativa recensione nel 2016, proprio per il suo ventennale, ma in qualunque caso potete sempre recuperare iniziando oggi da “Forbannet Vaere Jorden Jeg Går På”. Dall’Estonia arrivano invece gli ancora meno conosciuti Loits, che vedono lo storico batterista di quella che è però con ogni probabilità la più nota band della nazione, e dal cui esordio del 2001 Ei Kahetse Midagi” è stata inclusa la non casualmente burzumiana “Tõelised Kuningad”. Se però avete trovato i brani finora citati un pò carenti in quanto a mazzate dirette sulle gengive senza troppi pensieri o profondità, siamo lieti di presentarvi i polacchi Voidhanger e la loro spietata “High On Hate”, proveniente dal disco dello scorso anno Dark Days Of The Soul”. Verso il finale del lotto di pezzi odierno abbiamo invece qualcosa di sfrontatamente italiano da riscoprire, ossia i romanissimi Cain ed il loro unico full-length Trivmvira” (2007). E così, mentre la genia smarrita continua a vagare senza uno scopo, a noi non resta che intonare rassegnati la litania de “Il Cantico Della Carogna”.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

 

 

1. Nasheim“Sänk Mig I Tystnad” (from Jord Och Aska”, Northern Silence Productions 2019)

2. Wolves In The Throne Room“Ex Cathedra” (from Black Cascade”, Southern Lord Recordings 2009)

3. Kvist“Forbannet Vaere Jorden Jeg Går På” (from For Kunsten Maa Vi Evig Vike”, Avantgarde Music 1996)

4. Burzum“Hvis Lyset Tar Oss” (from Hvis Lyset Tar Oss”, Misanthropy Records 1994)

5. Loits“Tõelised Kuningad” (from Ei Kahetse Midagi”, Nailboard Records 2001)

6. Astral Silence“Sirius” (from Sagittarius A*”, Transcendance Records 2019)

7. Voidhanger“High On Hate” (from Dark Days Of The Soul”, Agonia Records 2018)

8. Cain“Il Cantico Della Carogna” (from Trivmvira”, Vampyria Records 2007)

9. Isengard“Vinterskugge” (from Vinterskugge”, Deaf Records 1994)

10. Darkthrone“Valkyrie” (from The Underground Resistance”, Peaceville Records 2013)

Michele “Ordog” Finelli

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