Weekly Playlist N.02 (2019)

 

Non per vantarci, ma qui su Pagan Storm Webzine siamo talmente avanti che l’unica cosa capace di soffiare gli scoop alle nostre playlist sono le nostre stesse colonne. Difatti questa è la seconda volta (consecutiva) in cui i brani protagonisti della rubrica domenicale fanno la loro comparsa dritti dritti anche nella selezione del giovedì, ma quando la caratura è di simili livelli non è che ci sia poi molto da lamentarsi. Arrivati ormai a metà di un ancora sonnecchiante gennaio, vi consigliamo di prepararvi invece ad un movimentato febbraio, che tra le altre cose porterà i nuovi full-length di Nasheim e Saor (i titoli, anche se dovreste già saperlo, sono rispettivamente Jord Och Aska” e Forgotten Paths”). Diamo allora fuoco alle polveri e sentiamoci o risentiamoci i due rispettivi assaggi, “Att Sväva Över Vidderna” degli svedesi e “Bròn” degli scozzesi (qui in una versione abbreviata di otto minuti, la integrale di dodici la trovate qui).
Dunque due sono le novità per oggi, ma la grande musica proviene anche dal passato, specialmente da due classici nordici il cui anniversario cade proprio questa settimana. Venti anni tondi tondi sono passati da quando Trollhorn (tenete a mente questo nome perché ci servirà dopo) e la brigata Finntroll si insediavano nelle foreste finlandesi, pronti a banchettare con le carni dei passanti: dal mirabile esordio Midnattens Widunder” ecco materializzarsi la tetra melodia portante di “Rivfader”. Non tutti però sono in grado, alla lunga, di reggere allo stress della vita selvaggia, finendo così per darsi al gel per capelli e alle sfilate di moda. Ogni riferimento ai norvegesi Satyricon è puramente intenzionale, perché questa settimana i venticinque anni di Dark Medieval Times” (e della sua monumentale title-track che ci riascoltiamo) ci hanno ricordato cosa erano in grado di fare questi baldi ex-giovani al tempo.
Ciò che invece era un po’ mancato nella scorsa playlist erano le fantastiche special features selezionate dalla nostra redazione, che invece oggi per bilanciare costituiscono più della metà dei brani in programma. Acchiappate allora carta e penna: potreste sempre scoprire la vostra prossima band preferita.
Partiamo dal recentissimo passato (fine 2017) e dall’interno dei nostri confini, che questo gruppo veneto sembra avere molto a cuore. Accolto su queste pagine in modo alquanto positivo, sia dal nostro Theo che dall’intera redazione, il secondo album dei Nova intitolato Soli Contro Il Mondo” continua ad esaltarci dopo più di dodici mesi grazie a pezzi come “Guerra Per Il Firmamento”. La musica elitaria per veri duri ha però furoreggiato anche in terra francese, regalandoci alcune chicche come i Seigneur Voland. Forse limitata dal ritardo rispetto al fenomeno Légions Noires e dal non aver mai pubblicato un autentico full-length (come del resto quest’ultime, ma di ben più ampia qualità), questa entità viene oggi riesumata con “Dernier Bastion Blanc”, tratta dall’EP gioiello del 2001 – l’omonimo Seigneur Voland”. Un altro prodotto misconosciuto della fortezza Europa proviene dalla fredda Russia e potrebbe interessare -tra gli altri- i superfan dei Temnozor. Sfruttando probabilmente i periodi di scarsa attività della band moscovita, lo strumentista Stringsskald ed il paroliere Ravnaskrik hanno (avevano?) dato vita al progetto atmosferico Walknut, autore nel 2007 dell’unica release Graveforests And Their Shadows”. Se queste premesse stuzzicano la vostra attenzione, godetevi i dieci minuti di “Come, Dreadful Ygg”, se invece siete appassionati di archeologia musicale risalente agli anni ’90, lo staff vi ha riservato una sorpresa decisamente gradita chiamando in causa un piccolo culto svedese Vargavinter e il loro unico lavoro “Frostfödd”. Certo, la copertina che state guardando infesterà i vostri incubi peggiori, ma ci auguriamo che un pezzo come la title-track possa valere questo sacrificio. Ormai solo due brani mancano all’appello, due pezzi per due diverse ma parimenti meravigliose facce della musica estrema in quel di Finlandia: quella paffuta e sorniona del già citato Trollhorn e quella leggermente assente di Mika Luttinen. All’angolo destro abbiamo quindi le cinture nere di molestie soniche Impaled Nazarene, pronti a deliziarci col manifesto esistenziale “We’re Satan’s Generation” (da Rapture”, classe 1998). All’angolo sinistro abbiamo invece i capocannonieri indiscussi del fomento musicale Moonsorrow, i quali rispondono con gli imperiosi undici minuti della loro “Muinaiset” (da Varjoina Kuljemme Kuolleiden Maassa”, classe 2011). E il bello è che, qualunque delle due preferiate e vinca per voi, oggi ve le gustate entrambe in playlist…

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

 

 

1. Nasheim“Att Sväva Över Vidderna” (from Jord Och Aska”, Northern Silence Productions 2019)

2. Finntroll“Rivfader” (from Midnattens Widunder”, Spikefarm Records 1999)

3. Satyricon“Dark Medieval Times” (from Dark Medieval Times”, Moonfog Productions 1994)

4. Seigneur Voland“Dernier Bastion Blanc” (from Seigneur Voland (EP)”, Aura Mystique Productions 2001)

5. Saor“Bròn” (from Forgotten Paths”, Avantgarde Music 2019)

6. Nova“Guerra Per Il Firmamento” (from Soli Contro Il Mondo”, Aeternitas Tenebrarum Musicae Fundamentum 2017)

7. Walknut“Come, Dreadful Ygg” (from Graveforests And Their Shadows”, Stellar Winter Records 2007)

8. Impaled Nazarene“We’re Satan’s Generation” (from Rapture”, Osmose Productions 1998)

9. Vargavinter“Frostfödd” (from Frostfödd”, Invasion Records 1996)

10. Moonsorrow“Muinaiset” (from Varjoina Kuljemme Kuolleiden Maassa”, Spinefarm Records 2011)

Michele “Ordog” Finelli

 

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