Column N.32 – Arkona & Ateiggär (2019)

 

Che dicevamo giusto la settimana scorsa proprio in questa sede? A proposito di questo dicembre che si infittisce sempre più di uscite da attendere? Nemmeno fossimo graziati dal dono della preveggenza, procediamo oggi ad aggiungerne un’altra – e per di più di un certo peso: i polacchi Arkona hanno fissato ufficialmente per il prossimo 13 dicembre l’uscita del loro nuovo e settimo full-length, intitolato “Age Of Capricorn”, rinnovando il fortunato sodalizio artistico con Debemur Morti Productions che nel 2016 rilasciò il loro ultimo album, nonché primo della collaborazione tra band ed etichetta; quel “Lunaris” che come forse ricorderete (quantomeno dovreste, vista la bontà dei suoi brani) aveva fatto strage di cuori in questa grotta che ci piace chiamare Webzine.
E l’annuncio del nuovo capitolo dei titani polacchi non poteva davvero essere gestito meglio. Tutti i dettagli sono disponibili e il brano scelto in anteprima (il secondo del disco, dal titolo “Alone Among Wolves”) fa sognare con ritmi schiaccianti, generalmente più estremi di quelli sentiti in “Lunaris” e che rimandano per bpm al gelido passato del gruppo nella coppietta “Nocturnal Arkonian Hordes”“Konstelacja Lodu” (tuttavia con una maturità e classe tutta nuova, che è figlia diretta di ciò che è stato ottenuto con l’ultimo alum), il solito lavoro a dir poco eccellente alle sei corde (maestria nell’intessere riff da sempre -e sempre più- un punto di forza del gruppo) ed il perfetto utilizzo delle tastiere dal gusto orchestrale che gettano fredde, maligne ombre a distendersi in epiche schiarite nella seconda metà.
Il brano si chiude efficacemente con una distesa Dark Ambient finale che lascia volutamente qualcosa di non detto: è una promessa per quella che con ogni probabilità sarà un’altra prova di potenza nella squisita evoluzione intercorsa nella band disco dopo disco.

Lo trovate su BandCamp.

Tracklist:
1. “Stellar Inferno”
2. “Alone Among Wolves”
3. “Age Of Capricorn”
4. “Deathskull Mystherium”
5. “Towards The Dark”
6. “Grand Manifest Of Death”
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Spostandoci un po’ più a sinistra sulla cartina geografica europea per giungere nella Svizzera che qualora si parli di Black Metal dimostra essere -anno dopo anno- sempre più degna d’interesse e attenzione, nonché riportandovi alla memoria i guasconi di Helvetic Underground Committee (associazione no profit di sporcizia ed infamate varie in musica che tra i suoi esponenti più noti nonché interessanti vede Ungfell e Kvelgeyst), ci accingiamo a scoprire una nuova realtà sputata dal collettivo e battezzata Ateiggär.
Inutile forse dire che si tratta di un ascolto quasi imprescindibile per chi ha avuto modo di apprezzare e fare sue le proposte dei due nomi poc’anzi citati, per le evidenti affinità -se non in stile, nel distinto gusto- che gli Ateiggär posseggono nella rielaborazione e sviluppo di alcune soluzioni tramite il linguaggio del Black Metal, anche se in questo caso il nuovo duo si prefigge di proporre qualcosa di particolarmente distante dai due progetti che hanno avuto successo negli ultimi due anni dalle nostre parti: trame sinfoniche e di ottoni fedelmente sintetizzati, batteria a rimbombare in secondo piano nel mix, riff spudoratamente à la Kvist per costruzione, per toni e perfino scelte di posizione nello spettro sonoro (se non sono una citazione lo stacco di basso e la ripresa a due terzi del brano, chi scrive ignora il significato del termine in tutta ammissione), vocals da fuoriclasse come da prassi nei casi dei progetti gravitanti attorno ad H.U.C. e piacevolmente riempite zeppe di delay come si soleva un tempo da Pytten al nord, e una certa -innegabile- estrosità ritmica (e gusto melodico nel gestire i piatti) sigillano una proposta devota al Melodic Black Metal d’annata, tuttavia di quello più distante dal blasone svedese, reinterpretandola con capacità e sicuri tocchi di originalità.
L’EP di debutto “Us D‘r Höll Chunnt Nume Zyt” uscirà ufficialmente settimana prossima (il 15 novembre) per Eisenwald Tonschmiede – e sebbene siano previsti, ahinoi, solo nastro e  vinile in quanto a formati possiamo nel mentre godere del fulminante pezzo in anteprima “En Blinde Namens Duracotus”.

Lo trovate su BandCamp.

Tracklist:
1. “En Seelefunke”
2. “Und D Korybante Tanzed In Sturm”
3. “Us D’r Höll Chunnt Nume Zyt”
4. “En Blinde Mamens Duracotus”
5. “De Dämon Us Levania”
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Matteo “Theo” Damiani

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