Column N.17 – Batushka & Kvelgeyst (2019)

 

Quasi quattro anni e decisamente troppe parole inutilmente sprecate a frapporsi come un macigno d’attesa mediatica tra l’uscita di un ipotetico secondo album e quella di “Litourgiya”, che a metà dicembre 2015 piombò invece come un terremoto su YouTube e BandCamp, senza il minimo preavviso, lasciando così tanti ascoltatori in tutto il mondo a bocca aperta per la sua originale commistione di Black Metal, tinte occulte e ritualistiche, atmosfere ecclesiastiche e canti corali presi in prestito alla tradizione della nenìa liturgica ortodossa; qualche intoppo di troppo, nel frattempo, ma “Panihida” è quel seguito che in molti attendevano ed è finalmente stato rilasciato in settimana dal mastermind e polistrumentista dei polacchi Batushka, Krzysztof Drabikowski, per ora autoprodotto e se non altro almeno uscito in versione digitale.
Mentre lo ascoltiamo integralmente con l’attenzione che merita, e mentre attendiamo fiduciosi notizie (che probabilmente non arriveranno proprio prestissimo) sulla futura stampa fisica del disco, prendiamo l’occasione per puntare il riflettore della domenica sull’ottimo secondo brano estratto dal lavoro (esattamente come il debutto numerato in capitoli omonimi, o in questo caso Pesn’); probabilmente non il migliore in assoluto (titolo che si contendono un paio di altre sorprendenti tracce in particolare), perché come di consueto non vi si vuole rovinare alcuna sorpresa, ma sicuramente uno dei più ricchi del lotto e quindi tra i più validi come anteprima per chi non avesse ancora dato una possibilità all’intero album, o per coloro i quali fossero ancora incomprensibilmente incerti al riguardo. Se avete amato il debut, davvero difficilmente non amerete questo.

Lo trovate su BandCamp.

Tracklist:
1. “Pesn’ I”
2. “Pesn’ II”
3. “Pesn’ III”
4. “Pesn’ IV”
5. “Pesn’ V”
6. “Pesn’ VI”
7. “Pesn’ VII”
8. “Pesn’ VIII”
/
/
/
/
/
/
/

Allo scarico in fuoriuscita dalle fogne dell’ormai sempre presente Svizzera (e giustamente sempre più intensamente braccata dal radar, qualora si voglia andare scoprire qualche succosa e diversa novità), nonché in particolar modo da quelle della sempre più qualitativamente prolifica Helvetic Underground Committee che (come chi ci segue attentamente avrà ormai avuto modo d’imparare) include tra le sue manifestazioni in comunione d’intenti, tra gli altri, i nomi di Ungfell e Dakhma, da oggi vanno ad aggiungersi anche i promettenti Kvelgeyst: cronologicamente gli ultimi a fare il loro (trionfale) ingresso tra gli affiliati dello sgangherato comitato che in prima persona ce li propone eloquentemente così: H.U.C. ha il piacere di rendere noto che la misteriosa entità conosciuta come Kvelgeyst ha portato a termine diversi anni di esperimenti per ricavare un formidabile elisir, “Alkahest”, che verrà rilasciato il 12 giugno tramite Vendetta Records.
Se vi serve sapere altro: Kvelgeyst (che poi sarebbe lo spirito della sera, in una non meglio specificata versione di antico germanico continentale) viene in vita originariamente nel 2015 dall’incontro di Urgeist, V. Knüppelknecht and Meister T. con il fine di esplorare le pratiche più oscure conosciute all’umanità, alla ricerca di un solvente universale: l’alkahest. La loro continua e profonda ricerca di trasmutazioni ha preso musicalmente forma in riff malvagi e chaos ultraterreno. Hanno fatto tutto loro.
In mezzo quindi all’alchimia di partiture chitarristiche effettivamente storpiate ma dal gusto vagamente neoclassico (tradito anche dall’ottimo inserimento tastieristico di estatici archi prima del finale) e vocals tra lo straziato e il grottesco -impostazioni strambe ma in sintesi piacevolmente non dissimili proprio a quelle degli amici Ungfell– l’oro lo trovate nell’interessantissimo sesto brano, la simil title-track “Alkahest – In Schall Und Rauch Zerflossen”, che è stato scelto come anteprima del debut dal terzetto.

Lo trovate su BandCamp.

Tracklist:
1. “Basilisk – Im Angesicht Des Schattenwichts”
2. “Miasma – Vor Flirrenden Götzen In Stickigen Grotten”
3. “In Der Hölle Trieft Der Gran”
4. “Demiurg – Denaturierung Holobiont”
5. “Alkahest – In Schall Und Rauch Zerflossen”
6. “Sefiroth – Schalenleib Des Welten-Alls”
/
/
/

Matteo “Theo” Damiani

Precedente Maggio 2019 - Deathspell Omega Successivo I Concerti della Settimana: 03/06 - 09/06