Weekly Playlist N.25 (2023)

 

Ne sono successe di cose quest’anno nel campo di addestramento Pagan Storm Webzine, non andremo a mentire. I grandi album non sono mancati, i bei concerti nemmeno, ed in generale l’idea di essere tornati ai livelli qualitativi e quantitativi pre-apocalisse 2020 non appare poi così fantasiosa, quantomeno al sottoscritto.
L’ottimismo un po’ sciocco ma comunque sincero di cui già vi avevamo resi edotti un paio di settimane fa non è per fortuna venuto meno, per quanto provasse a confonderci le idee quella cricca di infidi austriaci nota nel sottomondo estremo come Abigor, a questo punto attesa al varco col fantomatico Taphonomia Aeternitatis” una volta iniziato il 2024: e non saranno certo i soli, dato che come illustra il nuovo decalogo delle uscite annuali a gennaio avremo tra noi sia Livre II – Dieppe”, seconda parte della serie di EP messa a punto dall’invitto Famine coi suoi Peste Noire nella quale troveremo la sudicia “Morbus Sancti Viti”, ed il Veneration Of Medieval Mysticism And Cosmological Violence” che già dal titolo corposo e dall’incedere di “A Hidden Ceremony Of Blood And Flesh” promette un ulteriore shift creativo in casa Inquisition. Ne sapremo molto di più molto presto al riguardo — mentre invece, per quanto concerne nomi nuovi (con dietro però facce ben note), allora non si può non gettare nella mischia i Kohlrabenschwarz, creatura guidata dal Constantin König di provenienza Lunar Aurora la quale, a giudicare dall’assaggio “Donnerwetter”, potrebbe fare davvero bene una volta che, dal 23 febbraio, il debutto Im Finstren Tal” sarà disponibile all’ascolto di Vesperhypnos così come di tutti gli orfani della formazione bavarese. In fondo i tedeschi sono gente che la via di casa riesce sempre a trovarla, ed infatti ecco che come ultimo gran colpo di questo 2023 c’è Vor Uns Das Feuer, Über Uns Der Himmel”, il titanico ritorno dei Wolfhetan che tra mille suoni e stili differenti si concede anche un po’ di sana violenza sulle note di “Aus Nichts”; chi di dovere avrà modo di spenderci presto due parole, che tanto con tutto quel che c’è dentro quell’ora e un quarto di musica non avrete certo modo di annoiarvi in così poco tempo.
Quasi mezza playlist ci parla pertanto con la lingua di oggi; ma con l’estinguersi di un’annata è normale che lo scorrere dei minuti si ripieghi su se stesso dando vita ad attimi di eternità, dove i mostri del presente fanno comunella con quelli del passato tornati per un altro giro sull’ottovolante della paura a sette note. Oggi vi facciamo allora la sorpresona iniziando dai due ritornanti da noi più lontani non soltanto conologicamente, ma anche stilisticamente. Sebbene infatti le loro rispettive eredità non siano legate (solo) all’ambito del metallo nero, tanto gli americani Slayer quanto gli svedesi Katatonia hanno lasciato segni indelebili in ogni angolo di questo macro-genere, chi con lo scorrazzare selvaggio di “The Antichrist” e chi col lamento ieratico di una “Withour God”: tanti auguri allora ai loro esordi Show No Mercy” e Dance Of December Souls”, certamente non i picchi di una carriera ma d’altronde lavori senza i quali le nostre mensole e i nostri cuori sarebbero senz’altro mezzi vuoti. Se invece siete qui per il Black Metal, quello puro e bollente anche sotto mezzo metro di neve, allora il ventennale di Konstelacja Lodu” degli Arkona polacchi lo avrete già festeggiato con la stessa enfasi del Natale, sparando a tutto volume “Moja Mistyczna Droga Do Gwiazd…” per mettere a loro assoluto agio tutti i parenti; mentre invece i patiti di sperimentazione potranno scegliere tra la tortura lenta e la disgregazione diretta del proprio spirito, offerti rispettivamente da Woods Of Desolation e Deathspell Omega con i loro sforzi datati 2008 “A Time Of Eternal Darkness” e Mass Grave Aesthetics”. L’opera prima dell’eremita australiano D. ci regala il calvario estenuante musicato da “A Time Of Eternal Darkness”, frastornante ed angusto sì ma mai quanto l’incubo in formato mini-album rilasciato illo tempore dal collettivo francese, per un totale di venticinque minuti di cui non potrete affatto dimenticarvi. Potrebbe in fondo essere benissimo questa la fine, appesi in bui saloni con carne e mente dilaniati da ganci e catene mosse dalle frequenze dei transalpini, e tuttavia la zampata finale la mettono Wintherr ed il suo sintetizzatore padre dell’ormai venticinquenne Die Festung”, perla tra arcano Dungeon e cristallino Dark Ambient in un certo senso avulsa dal resto della discografia dei Paysage D’Hiver, e forse proprio per questo perfetta pietra tombale su di un altro ciclo annuale appena conclusosi: che se ne apra uno nuovo, quando sarà tempo, è solo una delle tante domande che possiamo farci mentre attraversiamo la soglia, in attesa di vedere cosa troveremo là dove siamo diretti.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Peste Noire“Morbus Sancti Viti” (from Livre II – Dieppe” (EP), La Mesnie Herlequin 2024)

2. Wolfhetan“Aus Nichts” (from Vor Uns Das Feuer, Über Uns Der Himmel”, Eisenwald Tonschmiede 2023)

3. Inquisition“A Hidden Ceremony Of Blood And Flesh” (from Veneration Of Medieval Mysticism And Cosmological Violence”, Agonia Records 2024)

4. Slayer“The Antichrist” (from Show No Mercy”, Metal Blade Records 1983)

5. Woods Of Desolation“A Time Of Eternal Darkness” (from Toward The Depths”, Dark Adversary Productions 2008)

6. Katatonia“Withour God” (from Dance Of December Souls”, No Fashion Records 1993)

7. Arkona“Moja Mistyczna Droga Do Gwiazd…” (from Konstelacja Lodu”, Eclipse Productions 2003)

8. Kohlrabenschwarz“Donnerwetter” (from Im Finstren Tal”, House Of Inkantation 2024)

9. Deathspell Omega“Mass Grave Aesthetics” (from Mass Grave Aesthetics” (EP), Norma Evangelium Diaboli 2008)

10. Paysage D’Hiver“Schneekönigin” (from Die Festung”, Kunsthall Produktionen 1998)

Michele “Ordog” Finelli

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