Weekly Playlist N.23 (2021)

 

Dovreste essere rimasti soddisfatti dal bombardamento in quattro atti effettuato una settimana fa con soli ordigni datati 1996, eppure qualcosa ci dice che un leggero antipasto a tema sia proprio adatto a creare l’atmosfera giusta per un giovedì nelle città sempre più deserte, arse dal sole riflesso nell’asfalto rosolante. Guarda caso l’unico anniversario celebrato in settimana nella maniera a lui più confacente, ossia nessuna parola ma tante cicatrici riaperte all’ascolto, corrisponde al secondo full-length dei mietitori teutonici Bethlehem, quel Dictius Te Necare” che senza troppe cerimonie, venticinque anni fa precisi, innalzava l’asticella della disperazione nel Black Metal con lo stesso tatto della rinomata opener “Schatten Aus Der Alexander Welt” che state probabilmente sentendo or ora.
Terminato l’atto introduttivo della playlist, chiunque sia qui per i grandi successi dell’altro secolo si metta in stand-by solo un attimino per lasciare spazio alle novità, poiché pur nella loro esiguità numerica i pezzi di oggi datati 2021 non si dimenticano per nulla, e anzi sono forse l’apice assoluto della programmazione. I primi entrati non possono essere che i Dordeduh, attesi come pochi altri quest’anno e conferiti dell’onor di recensione grazie al valore di Har”, disco della settimana e rientro in pista dei transilvani capace di chiudere al meglio l’attuale stagione de La Gente Deve Sapere, (e forse non solo…).
Essendo usciti soltanto a metà maggio i romeni saranno una possibile presenza fissa nel vostro lettore durante la prima metà dell’estate, periodo critico che però si risolleverà come mai visto finora per merito di due pesi massimi in pubblicazione ad agosto e freschi di singolo introduttivo: dei Thyrfing e del loro comeback dopo otto inverni di buio Vanagandr” dovreste ormai sapere già tutto quel che ci è al momento dato, ma ciò che forse vi siete persi è il terzo centro di fila colpito dagli svedesi con l’inedita “Järnhand”, aggressiva ed elegante quanto basta per rendere sempre più appetitoso il prossimo 27 agosto; a seppellire una volta per tutte le speranze per una tranquilla fine di estate, gli statunitensi Wolves In The Throne Room si accaparrano a sorpresa il venerdì precedente col nuovo album in studio Primordial Arcana”, presentato con un videoclip probabilmente un po’ troppo editato ma assai promettente dedicato all’apripista “Mountain Magick”.
Si ritorna poi nel sottosuolo europeo allo scopo di mettervi al corrente anche del ritorno degli Anti, secondo prodotto del mal di vivere tedesco il quale ha appena annunciato per fine anno il proprio sophomore record: gli abbonati al canale DSBM affilino le lamette, mentre gli appassionati ancora all’oscuro del trio appena fattosi duo si facciano un’idea provando “Landscape In Minor”, nella versione peraltro estratt dallo split coi Mosaic intitolato Landscapes”; e già che ci siamo, in appendice a questa segnalazione noialtri vi infiliamo sottobanco pure i compari Eternity, parenti prossimi degli Anti in termini di line-up ma saldi nel limbo del dimenticatoio dal quale li (ri)strappiamo oggi offrendo la valida “The One Within All” estratta dal disco del 2007 Funeral Mass”.
Dal culto duro e puro passiamo alla sclerosi della fama mondiale, terreno in cui i Satyricon primeggiano incontrastati e primeggeranno ulteriormente dal marzo 2022, quando i due beneamati vip norvegesi passeranno dal musicare le sfilate di moda al musicare le mostre di Edvard Munch: perché siamo in Norvegia e quindi così funziona. A prescindere da come verrà fuori questa operazione intermediale poi distribuita su CD, noi artisti come Satyr e Frost li ricordiamo ogni volta con addosso la morchia di Rebel Extravaganza” e la follia di “The Scorn Torrent”, e se vi pare un discorso retrogrado allora in questo caso avete anche ragione. Bravi voi. Ottima annata ad ogni modo il ’99, piena di cosette stuzzicanti tra l’altro prodotte spesso e volentieri da personaggi di spessore, siano essi il suddetto Satyr con l’arcinota Moonfog oppure il buon Vratyas Vakyas con la pregiata Skaldic Art, la cui seconda release nonché secondo consiglio spassionato per le genti in platea fu l’eccellente debutto dei connazionali Obsidian Gate chiamato The Nightspectral Voyage”; un titolo ed una copertina del genere non lasciano dubbi su ciò che andrete a trovare, tantomeno i diciotto minuti sui quali si estende la “The Obsidian Eternity And Anguish” pronta a fare la felicità degli amanti dello spacey Black Metal before it was cool. Anche oggi però il tempo scorre impietoso lasciando posto a soli due altri brani, e la doppietta rimasta la dedichiamo a chi ha smesso di sognare la polvere di stelle per perdersi dietro ad un tipo diverso di polvere, come del resto i due maestri di spada Kvarforth e Nattefrost: Shining e Carpathian Forest non abbiamo davvero voglia di stare a dirvi chi sono e cosa fanno nella vita, ergo se non avete mai sentito Halmstad” o Black Shining Leather” forse dovreste cianciare meno sui due criticatissimi mastermind, e ripartire da “Låt Oss Ta Allt Från Varandra” e/o una mina come “Death Triumphant” per rifondare al meglio la vostra esistenza.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Bethlehem“Schatten Aus Der Alexander Welt” (from Dictius Te Necare”, Red Stream Inc. 1996)

2. Obsidian Gate“The Obsidian Eternity And Anguish” (from The Nightspectral Voyage”, Skaldic Art Productions 1999)

3. Dordeduh“Vraci De Nord” (from Har”, Prophecy Productions 2021)

4. Thyrfing“Järnhand” (from Vanagandr”, Despotz Records 2021)

5. Wolves In The Throne Room“Mountain Magick” (from Primordial Arcana”, Century Media Records 2021)

6. Anti“Landscape In Minor” (from Landscapes” (Split), Amor Fati Productions 2013)

7. Eternity“The One Within All” (from Funeral Mass”, Avantgarde Music 2007)

8. Shining“Låt Oss Ta Allt Från Varandra” (from V: Halmstad (Niklas Angående Niklas)”, Osmose Productions 2007)

9. Carpathian Forest“Death Triumphant” (from Black Shining Leather”, Avantgarde Music 1998)

10. Satyricon“The Scorn Torrent” (from Rebel Extravaganza”, Moonfog Productions 1999)

Michele “Ordog” Finelli

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