Weekly Playlist N.21 (2019)

 

Stavolta il consueto appuntamento del giovedì vede un palinsesto molto più rilassato del solito, con giusto un paio di novità assai rilevanti e un anniversario che forse qualcuno di voi potrebbe conoscere… Ma prima di questo tris da paura che questa volta ci teniamo da parte per chiudere l’articolo che state leggendo, Pagan Storm Webzine è lieta di ragguagliarvi con qualche piccolo suggerimento d’ascolto proveniente direttamente da quelli personali dello zelante staff, che ha tirato fuori dal cilindro una serie di nomi non troppo famosi che probabilmente stagnavano nella vostra lista di futuri ascolti; ma siccome iniziare con l’ennesima cult band durata quattro mesi e con all’attivo la bellezza di due demo non è oggigiorno il modo migliore per ottenere l’attenzione dell’indaffaratissimo metallaro moderno, a darvi il benvenuto nelle fathomless depths dell’odierna playlist abbiamo scomodato la buonanima Jon Nödtveidt in compagnia dei suoi fidi Dissection. Edito nell’anno di grazia 1995 da una Nuclear Blast Records non ancora vittima di fantomatiche, eroiche crociate contro la plastica nel Metal (del resto la Svezia al tempo produceva per lo più ottimi dischi come questo, anche quando su major, invece che bambine speciali intente nella denuncia dell’inquinamento), Storm Of The Light’s Bane” è ancora oggi una sequenza incessante di rasoiate sul volto, tanto che basta l’opener “Night’s Blood” per mandare KO gran parte di questi improvvisati ecologisti musicali di circostanza. Nello sfortunato caso facciate parte di questa categoria e vi ritroviate di conseguenza a fare intima conoscenza col tappeto dopo un solo round, non disperate: la redazione ha approntato per voi un momentaneo momento di riposo con “Am Tage Der Letzten Schlacht”, breve parentesi acustica estratta da Treue & Verrat”, secondo lavoro del progetto teutonico Arathorn. I quattro minuti scarsi volano via in fretta ma non senza lasciare il segno, e alle tastiere del berlinese Sköll si sostituiscono prontamente la chitarra ringhiante di Nordavind e la voce acida di Nattefrost; le loro sobrissime maestà Carpathian Forest a.D. 2001 ci sbattono in faccia il loro lato più catchy e sbarazzino con “Knokkelmann”, tratta dal terzo (ed ultimo, in un mondo ideale?) album della brigata norvegese intitolato Morbid Fascination Of Death”. Saltiamo ancora di palo in frasca, e nella fattispecie dalla Norvegia di nuovo alla Svezia, per una rispolverata a qualcosa di più smaccatamente folkloristico, come il debutto dei Fejd (Storm”) da cui ci ascoltiamo i gradevoli cori che animano “Älvorna Dansar”. Se invece non siete cultori né del Rock ‘N’ Roll condito con psicotropi né delle ballate dal sapore più tradizionale ma preferite bensì del puro e semplice Black Metal come Dio (o chi per lui) comanda, la cara vecchia terra dei fiordi continuerà ad essere papabile fonte di gruppi interessanti, tra cui magari i Gjendød. Il duo di Trondheim ha all’attivo due full-length, l’ultimo dei quali uscito l’anno scorso ed intitolato Krigsdøger”, da cui possiamo apprezzare la movimentata “Når Sårene Er Renset”.
Siete stanchi di fare la spola tra i principali paesi scandinavi? Noi dopo una carrellata simile sì, quindi è il momento adatto per rinverdire una volta ancora Bulloni Granate Bastoni”, scheggia impazzita di ordigno bellico che nel 2011 ha reso i Frangar uno dei nomi più in vista del nostro underground italico: impugnate allora tutte-tutte le vostre armi, perché volontari si va “Alla Frontiera”. Se però ora non vi disturba è tempo di un’ultima scampagnata nel grande nord portandovi in valigia l’estetica futurista così cara alla band di Novara, perché il finale del lotto di pezzi che state presumibilmente ascoltando ha in serbo per voi una chicca decisamente gradevole e dall’esplicativo monicker di Arditi. Dietro a questo nome invero abbastanza familiare si cela un progetto svedese che giornalisti musicali più competenti di noi definiscono Martial Industrial o Dark Ambient, ma che abbiamo inserito essenzialmente per un paio motivi: il primo è la vicinanza, probabilmente non solo musicale, con uno dei nomi principali della scena estrema gialloblu (buttate un occhio alla label famigliare che ha prodotto il loro secondo album Spirit Of Sacrifice”, e se non basta, anche un orecchio a “Deathmarch”, “1651” o alla meno nota “Warschau III: Necropolis”), mentre la seconda è il puro e semplice bisogno di una traccia outro atmosferica adeguata per chiudere i giochi; ruolo svolto alla perfezione dalla title-track del citato lavoro del 2005.
Esaurito questo carico importante di idee per i prossimi giorni, passiamo ora ad un paio di discretissime bombe atomiche che, se vi è capitato di passare da queste parti di recente, dovrebbero avervi già colpito con la loro violenza senza riguardi per nessuno. Innanzitutto il disco della settimana: Pagan Storm Webzine si unisce ai cori di approvazione sollevati dal magistrale Ofidians Manifest” anche con un’entusiastica recensione uscita due giorni fa in home; del resto tre cose sono certe nella vita, e sono la qualità, il talento e la maestria che i Kampfar dimostrano ancora una volta in “Natt”. Ma il suolo norvegese non è stato il solo a ribollire durante questo maggio, dato che dalla culturalmente vicina Islanda sono giunti i ruggiti dei risvegliati Misþyrming e del loro nuovo, molto interessante full length Algleymi” che dimostra la sua potenza detonante già con l’opener “Orgia”.
Trovare un pezzo con cui congedarsi dopo queste due impressionanti prove di forza scandinave non è affatto facile, ma a ben vedere è proprio per evitare queste imbarazzanti situazioni che di solito teniamo per ultimi gli anniversari, specialmente quando si tratta di assi pigliatutto capaci ogni volta di mandare a casa il pubblico contento. Passano le mode e si esauriscono le chiacchiere, ma le acute guglie della Nidarosdomen di Trondheim incutono ancora rispetto e timore esattamente come l’esordio discografico di coloro che quelle guglie volevano vederle bruciare, magari sulle note del loro inno “Pagan Fears”: Mayhem, De Mysteriis Dom Sathanas”, 25 anni, sipario.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

 

 

1. Dissection“Night’s Blood” (from Storm Of The Light’s Bane”, Nuclear Blast Records 1995)

2. Kampfar“Natt” (from Ofidians Manifest”, Indie Recordings 2019)

3. Misþyrming“Orgia” (from Algleymi”, Norma Evangelium Diaboli 2019)

4. Mayhem“Pagan Fears” (from De Mysteriis Dom Sathanas”, Deathlike Silence Productions 1994)

5. Arathorn“Am Tage Der Letzten Schlacht” (from Treue & Verrat”, Folter Records 2008)

6. Carpathian Forest“Knokkelmann” (from Morbid Fascination Of Death”, Avantgarde Music 2001)

7. Fejd“Älvorna Dansar” (from Storm”, Napalm Records 2009)

8. Gjendød“Når Sårene Er Renset” (from Krigsdøger”, Darker Than Black Records 2018)

9. Frangar“Alla Frontiera” (from Bulloni Granate Bastoni”, Lo-Fi Creatures 2011)

10. Arditi“Spirit Of Sacrifice” (from Spirit Of Sacrifice”, Blooddawn Productions 2005)

Michele “Ordog” Finelli

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