Weekly Playlist N.20 (2023)

 

Dura la vita dell’internauta, sempre in corsa per cinque minuti di attenzione e sempre attenti a modellare la propria opinione in modo che essa sia al tempo stesso accomodante a sufficienza per un like e spigolosa abbastanza per un commento: si parli di una guerra sanguinosa come di un nuovo disco dei Judas Priest. I redattori delle testate telematiche più in voga del settore ci daranno senz’altro ragione, mentre dal canto nostro qui su Pagan Storm Webzine l’atmosfera non potrebbe essere migliore: lo specialone di settembre ha fatto veramente il botto lasciando di stucco persino noialtri con i suoi undici proiettili tutti riportati con diapositive e descrizioni quanto più approfondite possibile, mentre gli ultimi due martedì sono stati benedetti dal ritorno non (solo) della darkness and evil ma de “La Gente Deve Sapere”, storica nostra rubrica monografica chiamata a fare luce nel vespaio dei grandi dischi pubblicati in autunno.
Avvio di stagione dunque sugosissimo esattamente come ci si aspettava, poiché nel giro di una settimana anche gli ultimi in coda hanno esaurito le scuse per non dare una bella chance ad Ordalie” dei Miserere Luminis ed Untergang” degli Urfaust, due pilastri della nostra lunga estate 2023 che ora godono di adeguate disamine da accoppiare al ripasso di “La Fêlure Des Anges” del collettivo canadese e l’omonima traccia del courtain-call chiamato dagli olandesi. Dite quel che vi pare ma per noi due bombe come queste meritano tutto lo spazio possibile, ergo la rassegna di novità presenti in playlist inizia e finisce con loro mentre il resto della programmazione volteggia tra i ben otto compleanni che abbiamo festeggiato negli ultimi giorni, non per forza senza avere nessuna lettura in tema da abbinarvi: sul da poco decennale Ylistys” della defunta creatura finnica Cosmic Church vi è ad esempio un bello scritto del periodo il quale fungerà da ottima presentazione del progetto ai neofiti tanto quanto l’introduzione di album e puntata “Luon Perustani Sinun Kallioosi”; mentre per chi in venticinque anni non ha sentito manco di striscio qualcosa dall’esuberante King Of The Distant Forest” del culto svedese Mithotyn non saranno necessari tanti giri di parole quanto più qualche scappellotto a ritmo dell’impetuosa “Masters Of Wilderness”. Non hanno invece ricevuto per il momento adeguate trattazioni (e di questo ci scusiamo, ma ormai lo sapete che ogni tanto anche “Darkest Past” necessita di un pit-stop per oliare gli ingranaggi) le altre due ricorrenze targate 1998 consistenti in Soulblight”, opera terza dei norreni Obtained Enslavement da cui i furbetti Faidra hanno recentemente preso in prestito l’artwork mentre noi la focosa “The Goddess’ Lake”, e nel debutto dei lettoni Skyforger intitolato Kauja Pie Saules” e rappresentato più che a dovere da “Kalējs Kala Debesīs”.
Del resto non sempre il linguaggio umano riesce a restituire le sensazioni ultraterrene espresse dai migliori artisti abitanti questo piccolo angolo della musica contemporanea, come ha avuto modo di scoprire una volta ancora una piccola delegazione del sito recatasi neanche un mesetto fa in ambasciata a Innsbruck per una delle (sempre meno, stavolta per fortuna) esclusive calate dal vivo dei Darkspace; inutile tediarvi con live report che in questo caso come in altri non avrebbero nemmeno senso d’esistere – anzi, visto che pure il loro esordio del 2003 ha fatto gli anni da poco, sarebbe molto meglio perdersi nello spazio profondo inseguendo l’ossessiva “Dark 1.2” e magari appaiandola all’“Efterbyrden” dal diversissimo sebbene egualmente lunare Hin Vordende Sod & Sø” della cometa Ásmegin, arrivato anch’esso al ventennale e mai troppo reclamizzato presso le platee affamate di Folk Metal estremo e di altissimo livello. L’amor di patria emerso sul finale del già citato articolo mensile fresco di stampa non viene meno neppure questo giovedì, perché dopo aver comunque detto la loro col nuovissimo e sicuramente pregiato Endless Blue” i nostri Deadly Carnage continuano la festa in occasione dei tre lustri compiuti da Decadenza”: quarto ed ultimo debut album oggi in scaletta da cui arriva un “Sogno Evanescente” lì apposta per scortarci fino a quell’arpeggio e a quel coro sui quali, nell’autunno 1988, ai più visionari si manifestò il destino di sangue, fuoco e morte che avrebbe avvolto il Metal estremo alle latitudini scandinave. Black, Viking, qualsiasi dicitura vogliate utilizzare verrà spazzata una volta che i dieci minuti dell’epica “Blood Fire Death” entreranno nel vivo, mentre voi fedeli ringrazierete la provvidenza di avervi fatto scoprire Quorthon, Bathory e tutto ciò a cui questi nomi hanno dato vita trenta se non più inverni fa.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Cosmic Church“Luon Perustani Sinun Kallioosi” (from Ylistys”, Kuunpalvelus Records 2013)

2. Mithotyn“Masters Of Wilderness” (from King Of The Distant Forest”, Invasion Records 1998)

3. Miserere Luminis“La Fêlure Des Anges” (from Ordalie”, Sepulchral Productions 2023)

4. Obtained Enslavement“The Goddess’ Lake” (from Soulblight”, Napalm Records 1998)

5. Urfaust“Untergang” (from Untergang”, Ván Records 2023)

6. Skyforger“Kalējs Kala Debesīs” (from Kauja Pie Saules”, II Moons Records 1998)

7. Darkspace“Dark 1.2” (from Dark Space I”, Haunter Of The Dark Records 2003)

8. Ásmegin“Efterbyrden” (from Hin Vordende Sod & Sø”, Napalm Records 2003)

9. Deadly Carnage“Sogno Evanescente” (from Decadenza”, Autoprodotto 2008)

10. Bathory“Blood Fire Death” (from Blood Fire Death”, Under One Flag Records 1988)

Michele “Ordog” Finelli

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