Abigor – “Leytmotif Luzifer – The 7 Temptations Of Man” (2014)

Artist: Abigor
Title: Leytmotif Luzifer
Label: Avantgarde Music
Year: 2014
Genre: Avantgarde Black Metal
Country: Austria

Tracklist:
1. “Temptation I – Ego”

2. “Temptation II – Stasis”
3. “Temptation III – Akrasia”
4. “Temptation IV – Indulgence”
5. “Temptation V – Neglect”
6. “Temptation VI – Compos Mentis”
7. “Temptation VII – Excessus”

Nel panorama Metal internazionale, sebbene gli ascoltatori fatichino sovente ad ammetterlo, è veramente diffusa tra cosiddetti artisti la tendenza ad andare incontro a stilemi già ampiamente sdoganati e digeriti (quando non addirittura già vomitati), nell’imperituro tentativo di agguantare una certa popolarità, un consenso di pubblico e critica non sempre (ad onor di cronaca, quasi mai) pronti o disposti a cercare, provare e solo infine assimilare, qualcosa che vada oltre i canoni o stilemi di cui si parlava poco sopra. Gli abituali.
Vi sono, fortunatamente, molti altri artisti che fanno dell’Arte il loro unico obiettivo e, come un certo Oscar Wilde asseriva, inscindibile è il godere di un’assoluta libertà, visione senza confini o barriere, unica via per creare quelli che passano successivamente alla storia come capolavori (termine quantomai schifosamente abusato di questi tempi).
Vi sono poi quegli act che da sempre addirittura, ne sono certo, godono quasi della loro supposta incomprensione: di quello stuolo fedele e seguitante di proseliti ed estimatori che, sommato al piacere stesso di esprimersi attraverso la propria manifestazione artistica, diventa l’unico scopo ed obiettivo della creazione stessa.

Il logo della band

Dal 1993, sicuramente, gli austriaci Abigor non hanno cercato altro che questo.
Autori di perle di Black Metal carico di frenesia melodica e buona sperimentazione rispondenti al nome di album come “Nachthymnen (From The Twilight Kingdom)” (Napalm Records, 1995) e “Channeling The Quintessence Of Satan” (1999), si scioglieranno nel 2003 dopo la dèbacle di quel “Satanized” stroncato dalla critica e da parte dei fan di quel gruppo in cui, per una buona fetta di carriera, militò anche Michael Gregor (in arte Silenius dei connazionali Summoning).
Dopo un riavvicinamento agli strumenti con la consueta voglia di fornire qualcosa che rappresentasse il monicker Abigor senza mai uniformarsi alle masse, avvenuto nel 2006, e un’altra coppia di dischi non completamente riusciti (anche se un colpo di coda con sprazzi di genialità era ravvisabile nell’ultima produzione della band, il mastodontico “Time Is The Sulphur In The Veins Of The Saint” edito dalla End Of All Life Productions nel 2010), toccherà aspettare fino al 2014 per avere un nuovo full-length di inediti.
E che ritorno: contratto con l’ottima Avantgarde Music e la totalità delle parti vocali affidate a niente-di-meno-che quel vecchio compare celato dietro al monicker da sempre amico, Silenius.
“Leytmotif Luzifer – The 7 Temptations Of Man”, questo il titolo del nuovo e nono lavoro creato dalla rinnovata sintonia del duo T.T. e P.K., è un concept-album basato e strutturato sulle sette tentazioni che affliggono l’essere umano.

La band

Ancora una volta, il contenuto musicale di un disco targato Abigor si presenta sotto molti aspetti diverso dalle ultime uscite del duo: lontano tanto dalle sperimentazioni elettroniche ed accompagnamenti a tratti Industrial del precedente full, quanto da quelli completamente tali e dalla poca longevità di “Fractal Possession”, così come lontanissimo dalle derive pseudo-cosmiche di “Satanized”.
Nonostante ciò, è ravvisabile il classico suono oramai distintivo delle composizioni della band (che, con uno sguardo sempre rivolto al futuro, non tradisce però mai sé stessa e le sue origini mantenendo sempre ciò che di buono è stato fatto negli anni, implementandolo con nuove sperimentazioni) fatto di riverberi taglienti delle chitarre, delay estremizzati che letteralmente schizzano e rimbalzano da una parte all’altra del campo sonoro dell’ascoltatore, e l’apparente caos generale per chi si approccia per la prima volta all’attuale musica del duo viennese.
Nel preambolo iniziale si faceva riferimento ad una fantomatica rinnovata sintonia nel duo T.T. e P.K., chiaramente una speculazione di chi scrive a riguardo (vista e considerata la storia della band) tuttavia si ritiene che il sodalizio tra i due viennesi sia, in questo disco, semplicemente più efficace che in tutte le loro ultime produzioni.
L’ispirazione nelle composizioni è tangibile e -finalmente- ogni colpo nella cartucciera dei Nostri va a segno come non accadeva loro da un po’ di anni, spesso per slanci fin troppo ambiziosi che in ultima ratio hanno però trovato la loro propria collocazione entro le trame del pentagramma di “Leytmotif Luzifer”, nonché il modo per emergere incanalandosi alla perfezione al suo interno con enorme sapienza.
Chiaramente, gran parte della riuscita del platter è da attribuirsi anche all’ottima prova di Silenius che è sublime in ogni occasione, utilizzante registri inaspettati e sconosciuti prima d’ora (persino e soprattutto nel repertorio Summoning – non ci si aspetti, infatti, la staticità coerente della proposta vocale del connazionale act) che si innestano mediante continue sfumature dalle tinte evocative e narrative, teatrali ma sempre profondamente nere e luciferine.
I sette pezzi si susseguono schizzofrenici, avanguardistici, ma solo in apparenza privi di linearità (va detto che la forma-canzone non è quasi mai nemmeno vagamente accennata, nonostante la relativa brevità degli episodi), con l’eccezione d’immediatezza rappresentata dalla quinta tentazione: l’incuria. “Neglect” si apre infatti melodicamente lineare sin dal suo principio, irresistibilmente oscura ma al contempo complessa nelle sue articolazioni che emergeranno in tutta la loro magnificenza solo dopo ripetuti ascolti.
Tuttavia, la difficoltà di ascolto iniziale presente nella quasi totalità dei brani (specie per chi si dovesse accostare all’act per la prima volta o previo d’ascolto degli ultimi due capitoli discografici) viene controbilanciata da una produzione cristallina e nitida, ma ottimamente carica di basse frequenze e profondità, atta a donare all’ascoltatore la massima esperienza traibile da “Leytmotif Luzifer – The 7 Temptations Of Man”.

Consigliando fortemente l’ascolto del nuovo lascito targato Abigor, si aggiunge che si tratta come minimo del loro lavoro meglio riuscito dai tempi di “Channeling The Quintessence Of Satan”, superandolo finanche, e che presenta una diversità, magnificenza e qualità comparabile direttamente ai migliori lavori in assoluto della band. Ciliegina sulla torta, è stato confezionato  in un magnifico digipak A5 contenente un booklet stampato su grezza carta spessa similare ad una pergamena: un risultato grafico che rende piena giustizia al valore artistico e musical-lirico del disco.
Il triste destino degli Abigor è sempre stato quello di non poter ricevere le dovute attenzioni di critica e pubblico, puntualmente poco attenti, il più delle volte devoti al solo Metal quando la loro proposta necessiterebbe di fini chiavi di lettura ben più ampie per essere decodificata e compresa.
Il triste destino degli Abigor, in una frase, è davvero quello di aver sempre avuto il coraggioso sguardo rivolto verso il futuro, una direzione spesso e volentieri diversa da quella del (loro) possibile fruitore.

“Quando i critici dissentono tra loro, l’artista è d’accordo con se stesso.” (Oscar Wilde)

Matteo “Theo” Damiani

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