Weekly Playlist N.32 (2022)

 

Spolverate la pelliccia di ermellino e lustrate le scarpe di camoscio, progenie delle tenebre in eterno condannata a giocare tra le riserve nella grande partita della vita, poiché questa volta saranno le masse di non-vivi fuori da qui a sbirciare dalla finestra e chiedersi cosa abbiamo da stare allegri, non riuscendo loro a comprendere la lieta occasione che ci porta a festeggiare questo giovedì anche più di quelli che di solito passiamo su queste pagine. Beh, presto detto; le due settimane appena trascorse hanno portato in dono il soverchiante numero di ben otto ricorrenze da celebrare ognuno come lo preferisce, purché ci sia sempre di mezzo un doveroso riascolto di quei brani i quali, a chi più e a chi meno, hanno veramente dato una mano a non perdere definitivamente quel senso di prospettiva che solo una vera passione può dare. Tuttavia recuperare tutti ed otto i manufatti dalle affollate mensole di Pagan Storm Webzine può richiedere più del previsto, quindi come prodromo eccovi un paio di pezzi freschi di conio giusto per riscaldarsi prima della tempesta: la ditta offre in anticipo un secondo singolo del nuovo Woods Of Desolation, il The Falling Tide” che segna il ritorno dell’entità australiana in data 9 dicembre e di cui ora è apprezzabile anche l’ottima “Far From Here”, ed a tale atavica tristezza fa seguire non contenta i miasmi sprigionati dai canadesi Gevurah al secondo giro a bordo di Gehinnom”; disponibile da qualche giorno e che dovreste iniziare a scoprire partendo da “At The Orient Of Eden” prima che qualcuno (tipo noi) ne rivendichi la scoperta almeno qui sotto le Alpi. Sappiamo però il motivo per cui siete qui, attirati come al solito dalla promessa di risentire i grandi classici di quando eravate giovani o, più probabilmente, di quando erano giovani quegli espertoni che ve li hanno venduti come tali. Polemicucce a parte, qui si bada poco ai blasoni e molto ai pezzoni – tanto che si comincia con un tris di pochissimo riguardo tutto griffato 2012, quando in una manciata di giorni uscivano Riitiir” degli Enslaved con dentro “Thoughts Like Hammers”, il controverso Redefining Darkness” dei… controversi Shining rappresentato in bene e male da “Hail Darkness Hail” e pure Was Der Tag Nicht Ahnt” dei Wolfhetan, che dopo dieci anni tondi noi continuiamo a spacciarvi come la bomba che è stavolta a suon di una sempre clamorosa “Vollkommenheit”. Purtroppo i culti limitati a questo angolo di rete tanto mefitico da essere evitato anche dagli in apparenza più convinti blackster da pianerottolo ce ne sono parecchi, e tra questi spiccano i sempre teutonici Drautran dell’unico, stupendo lavoro in studio edito invece tre lustri addietro a nome Throne Of The Depths” ed oggi avente i connotati di “Blót – Lohen Der Opferung”; tutto ciò mentre sempre nel corso dell’aureo 2007 gli Arkona russi allora a bordo di Ot Serdtsa K Nebu” ed in special modo “Sva” portavano avanti la loro scalata ad un successo poi arrivato, ma forse mai nelle proporzioni meritate. Il ventre della bestia si fa via via vicino, ed è proprio in questi casi che torna utile la slavina di masterpiece che la Norvegia continuava imperterrita a regalare al mondo, senza tanto badare al fatto che la cattiveria colante come lava da Under The Sign Of Hell” dei Gorgoroth si mischiasse ai frammenti di futuristica anarchia esplosi da La Masquerade Infernale” degli Arcturus; e invece, nel gelido autunno norreno a.D. 1997 una “Profetens Åpenbaring” ed una “Painting My Horrors” coesistevano nello stesso meraviglioso mosaico fatto di tessere ed emozioni opposte quanto inseparabili. E se la nostalgia di un’epoca ai tempi agli sgoccioli (ovviamente, solo per quanto concerne il territorio norvegese) vi mette un po’ di amaro in bocca e nelle orecchie, significa che l’unico modo per rimettervi in sesto sia tornare indietro ancora di quindici anni, nell’Inghilterra non dove tutto ebbe inizio ma dove si capì che dalle profondità sarebbe emerso qualcosa di nome Black Metal”, e che a prescindere se i Venom lo suonassero o meno tanto valeva dargli un nome; album e title-track li conoscete già, su questo pochi dubbi, ergo anche basta con le parole e mettiamoci in fila per vendere di nuovo l’anima agli déi…

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Enslaved“Thoughts Like Hammers” (from Riitiir”, Nuclear Blast Records 2012)

2. Drautran“Blót – Lohen Der Opferung” (from Throne Of The Depths”, Prophecy Productions 2007)

3. Wolfhetan“Vollkommenheit” (from Was Der Tag Nicht Ahnt”, Autoproduzione 2012)

4. Shining“Hail Darkness Hail” (from Redefining Darkness”, Spinefarm Records 2012)

5. Woods Of Desolation“Far From Here” (from The Falling Tide”, Season Of Mist Records 2022)

6. Arkona“Sva” (from Ot Serdtsa K Nebu”, Soundage Productions 2007)

7. Gorgoroth“Profetens Åpenbaring” (from Under The Sign Of Hell”, Malicious Records 1997)

8. Gevurah“At The Orient Of Eden” (from Gehinnom”, Profound Lore Records 2022)

9. Arcturus – “Painting My Horrors” (from La Masquerade Infernale”, Music For Nations 1997)

10. Venom“Black Metal” (from Black Metal”, Neat Records 1982)

Michele “Ordog” Finelli

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