Weekly Playlist N.30 (2021)

 

La fase di inizio agosto è sempre stata delicata fin dalla notte dei tempi moderni, con i centri urbani al loro popolamento minimo e praticamente tutti i luoghi di svago chiusi fino a fine mese, ergo c’è bisogno di un’immediata trasfusione di musica bella fresca quanto marcia per farvi passare indenni tramite un tale periodo drammatico. Il 2021, annata invero parecchio sui generis, ci renderà il compito più facile grazie al recap di luglio in arrivo a breve, ma per ora Pagan Storm Webzine si limita a cacciare fuori la solita affidabile playlist del giovedì per aggiornarvi riguardo novità, ascolti spontanei e ben tre ricorrenze di quelle che più top notch non si può avvenute in settimana.
La momentanea carenza di scritti a marchio Darkest Past sarà infatti forse sintomo dell’inedia estiva o delle parole già spese nel 2016 al riguardo per i rispettivi ventennali ma non certo di un qualche calo qualitativo tra le fila degli anniversari, tanto che oggi, già in partenza, si presentano i Borknagar con sottobraccio niente meno che “Vintervredets Sjelesagn”, movimentato incipit del self-titled debut che ha di recente spento venticinque candeline così come l’esordio dei mitici Falkenbach, ossia il grandissimo …En Their Medh Riki Fara…” di cui recuperiamo “Heathenpride” ed il suo andamento a dir poco trionfale. Il copyright dei grandi album non è del resto prerogativa del 1996 (anche se un’altra gemma notturna di allora è prevista per metà agosto, quindi serrate le porte e metteteci un po’ di aglio sopra), tanto che subito dopo il furore normannum espressoci da Vratyas Vakyas si passa senza troppe storie al 2006 di dieci anni più tardi, e a quell’estate in cui chiedevamo indietro la Gioconda ai francesi senza accorgerci che tanto loro avevano già La Sanie Des Siècles – Panégyrique De La Dégénérescence”; compie dunque quindici anni lo storico esordio dei Peste Noire, e le emozioni regalateci da quella pietra miliare del Black Metal moderno, d’Oltralpe e non, e pure dalle successive erette da Famine si sublimano perciò nell’inno “Retour De Flamme (Hooligan Black Metal)”.
Siccome però non proprio tutti paiono su di giri per Le Retour Des Pastoureaux”, prossimo full dell’oramai istituzione transalpina previsto per il primo settembre, allora è assai probabile che questa gente sia saltata sulla sedia invece all’annuncio di Empires Vanquished And Dismantled”, sophomore record dei cocchi del web virtuoso Mystras anticipato dal singolino “To The Builders!”, incluso per la gioia dei tovarish di ogni dove. Oltre alla sensazione greca, rimangono privi di release date ufficiale o ufficiosa anche i tedeschi Klabautamann, i quali tuttavia ci omaggiano con l’inedita “Pretending” come anteprima dell’eleganza che con ogni probabilità contraddistinguerà il nuovo Numbered”. Rimaniamo in territori blackish eppure abbastanza sofisticati concludendo il tris di aggiornamenti sulle note dei Sol Sistere, quintetto cileno fuori dal 15 ottobre col disco omonimo anticipato da “Nothofagus”, consigliato a tutti gli adepti con un debole per la tensione drammatica che sembra venire bene in luoghi così ai confini della carta geografica.
Non si può infine abbassare il sipario senza una bella tornata di proposte dettate solamente dal nostro gusto e vezzo del momento, il quale ci spinge a recuperare qualche esemplare abbandonato sulle mensole riscoprendone le rispettive potenzialità: e per mettere a proprio agio i cultori della novantiana Norvegia si parte dai Solefald e dall’opera prima The Linear Scaffold”, omaggiata nel suo estro davvero incontenibile dalla mutevole “Red View” che nel ’97 sembrava davvero venuta dal futuro. Vent’anni esatti più tardi veniva invece pubblicato Vigilance Perennial” dei Falls Of Rauros, quarta fatica degli statunitensi capitata un po’ a sorpresa nello stereo redazionale, e da lì subito passata in rassegna sotto forma dei sognanti giri che sorreggono “Labyrinth Unfolding Echoes”. Le foreste del Maine d’altro canto fanno in fretta ad andare a fuoco, specie se sono i tedeschi Katharsis ad accendere la miccia innescata dall’infernale “Eden Below”, orgia di frequenze proveniente dall’ultima testimonianza su formato esteso chiamata VVorldVVithoutEnd” e risalente al 2006. La cacofonia dei tre evocatori scomparsi in un’altra dimensione viene così portata all’orizzonte degli eventi dai nostrani Aborym, che con la title-track del loro Fire Walk With Us” datato 2001 ci assicurano sette ulteriori giorni di follia in attesa della prossima selezione da panico.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Borknagar“Vintervredets Sjelesagn” (from Borknagar”, Malicious Records 1996)

2. Mystras“To The Builders!” (from Empires Vanquished And Dismantled”, I, Voidhanger Records 2021)

3. Solefald“Red View” (from The Linear Scaffold”, Avantgarde Music 1997)

4. Sol Sistere“Nothofagus” (from Sol Sistere”, Cult Of Parthenope Records 2021)

5. Falkenbach“Heathenpride” (from …En Their Medh Riki Fara…”, No Colours Records 1996)

6. Peste Noire“Retour De Flamme (Hooligan Black Metal)” (from La Sanie Des Siècles – Panégyrique De La Dégénérescence”, De Profundis Éditions 2006)

7. Klabautamann“Pretending” (from Numbered”, Zeitgeister Music 2021)

8. Falls Of Rauros“Labyrinth Unfolding Echoes” (from Vigilance Perennial”, Nordvis Produktion 2017)

9. Katharsis“Eden Belovv” (from VVorldVVithoutEnd”, Norma Evangelium Diaboli 2006)

10. Aborym“Fire Walk With Us!” (from Fire Walk With Us”, Scarlet Records 2001)

Michele “Ordog” Finelli

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