Weekly Playlist N.27 (2022)

 

Non potrete tenervi dentro ancora a lungo quella sensazione di disgusto e pena che nutrite nei confronti della realtà intorno a voi, e che nemmeno l’arrivo di settembre potrà tamponare col suo ritorno a temperature decenti e giornate con un minimo di senso? La scelta che vi si pone davanti è perciò quella tra una crisi di nervi proprio al momento meno indicato e nella situazione più sconveniente, ed in alternativa il ritiro spirituale ed il rito depurante di una playlist a marchio Pagan Storm Webzine prima dell’irreparabile: una playlist sì, oppure se volete fare le cose in grande stile un full-length nuovo di pacca, il numero undici, promessoci dagli Shining svedesi (ne esistono più altri?) nel corso dell’ultima settimana. Noi della direzione, non appena avuta la notizia, siamo corsi subito a pregustarci tale prospettiva sfoderando dagli scaffali qualche leccornia di quelle già provate sul menù di questa pazza combriccola recentemente svecchiata in line-up, e contro tutte le previsioni abbiamo scelto di aprire questo giovedì col discusso Redefining Darkness” del 2012, naturalmente partendo dalla programmatica “Du, Mitt Konstverk” come buon auspicio per noi ascoltatori e per il compare Niklas Kvarforth.
Visto però che di dettagli e release date nemmeno a parlarne, dal momento che i nostri entreranno in studio soltanto in autunno, occorre accompagnare a questo annuncio anche qualcosa di concreto tipo tre tracce appena pubblicate, capitateci sott’occhio senza troppo chiasso ma assolutamente da farvi provare in anteprima: sia i danesi Orm con il loro terzogenito Intet – Altet” che gli austriaci Arsgoatia (prima noti ai loro quattordici fan col monicker Our Survival Depends On Us), con l’esordio sotto tale nome Hiding Among Humans”, ci garantiscono entrambi che l’autunno sarà già caldo e nerissimo nell’attesa a suon delle rispettive “Fra Dyden” e “In The Veins Of The Saints”; ma oltre a loro c’è anche l’Haavard redivivo e memore dei tempi di Kveldssanger”, il quale riprende in mano la chitarra e torna all’acustico con un primo disco solista l’11 novembre, e di cui è compresa in scaletta l’anticipazione “Printemps”.
Voi però siete qui per l’elettricità, per il vento e la tempesta, lo sappiamo – e allora non vi farete certo problemi a passare dalle delicate note del norvegese alla bordata “The Death Song” piazzata dai suoi connazionali Disiplin, progetto ancora una volta recuperato dalle nostre selezioni grazie al piccolo culto che nutriamo in particolare per l’omonimo, irresistibile esordio del 2003. A livellare l’assalto con un minimo di eleganza, “Where Dead Angels Lie” è invece uno di quei capitoli obbligatori per qualunque appassionato allo stesso modo dell’intero Storm Of The Light’s Bane”, ed in generale di qualsiasi uscita portasse il marchio Dissection fino a quel dorato 1995.
Una coppia di rispolverati mica da ridere, ma la spola tra Svezia e Norvegia continua col primo anniversario di oggi il quale ci riporta al 1997 ed al classicone The Olden Domain”, venticinquenne opera seconda dei Borknagar su cui non dobbiamo spender poi troppe parole ma soltanto lasciar fluire ininterrotta la magia di “The Winterway”. Il poker di ricorrenze si tinge del biancoblu adornante lo scudo del Väinämöinen protagonista degli artwork degli Ensiferum, incluso quello del sin troppo sottostimato Unsung Heroes” messo sul mercato un decennio esatto fa; “Retribution Shall Be Mine” titola uno dei suoi migliori brani, ed in effetti è il momento che pure questo controverso dischetto ottenga il suo giusto riconoscimento. Rimaneci quindi la doppietta targata 2002, e dopo vent’anni fa ancora un po’ strano pensare che allora nel giro di una settimana uscissero due lavori così antitetici come Light Of A Dead Star” dei Nehëmah e The Mantle” degli Agalloch. Per quanto diversi, la redazione non può non raccomandare un riascolto di entrambi questi splendidi album: sia che conosciate già a memoria la title-track del primo, così come “…And The Great Cold Death Of The Earth” dal secondo, sia che dobbiate ancora avventurarvi in questi magnifici mondi di luci e ombre…

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Shining“Du, Mitt Konstverk” (from Redefining Darkness”, Spinefarm Records 2012)

2. Borknagar“The Winterway” (from The Olden Domain”, Century Media Records 1997)

3. Nehëmah“Light Of A Dead Star” (from Light Of A Dead Star”, Oaken Shield Records 2002)

4. Orm“Fra Dyden” (from Intet – Altet”, Indisciplinarian Records 2022)

5. Ensiferum“Retribution Shall Be Mine” (from Unsung Heroes”, Spinefarm Records 2012)

6. Arsgoatia“In The Veins Of The Saints” (from Hiding Among Humans”, Ván Records 2022)

7. Haavard“Printemps” (from Haavard”, Prophecy Productions 2022)

8. Disiplin“The Death Song” (from Disiplin”, Moonfog Productions 2003)

9. Dissection – “Where Dead Angels Lie” (from Storm Of The Light’s Bane”, Nuclear Blast Records 1995)

10. Agalloch“…And The Great Cold Death Of The Earth” (from The Mantle”, The End Records 2002)

Michele “Ordog” Finelli

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