Weekly Playlist N.19 (2023)

 

Indifferente verso chiunque, insofferente ad ogni fatto e di conseguenza mal sopportata come poche altre compagini virtuali in apparenza ben più schiamazzanti, la ciurma di Pagan Storm Webzine tira dritto attraverso un altro giovedì di raffiche e granate, con i loschi figuri facenti parte della brigata che, nonostante paturnie e tiramenti d’ogni genere, davvero non saprebbero cos’altro fare del loro tempo libero se non dedicarsi alla fruizione e conseguente promozione personale della musica sconveniente per antonomasia.
Sconveniente mica per dire, perché a quanto pare sembra sia stato sufficiente rilanciare la notizia di un nuovo disco in casa M8l8th per indispettire ulteriormente a morte le tigri di carta chiamate algoritmi, e salutare così le ultimissime briciole di esposizione garantite ai nostri ormai irraggiungibili social network: mentre però le genti di fuori affidano alla rete la propria intera esistenza confidando nella misericordia dell’high-tech Jesus di cui ci cantavano i Death SS, a chi è abituato a vivere nelle tenebre basterà infilare nel lettore una copia di Nekrokrator” per rivendicare la propria estraneità a psicotici standard della community che mai, per quanto ci provino i filantropi di facciata nelle sale dei bottoni, potranno ledere l’attitudine dirompente di una “The Black Grave”, del nostro piccolo angolo telematico e di qualunque individualità che voglia avere a che fare con la musica cosiddetta estrema. Ma è proprio durante la vergatura di queste righe che nei nostri neri uffici si discute su come riassumere al meglio lo juggernaut rappresentato dallo scorso settembre, e da quel che si sente in giro c’è caso che insieme ai granatieri rilocati ucraini la situazione possa vedere coinvolti anche i finnici Hexvessel, irrotti nelle prime fredde sere autunnali in groppa al loro Polar Veil” senza che nessuno, nonostante il colorito curriculum del progetto, si aspettasse le sfumature che una singola “Eternal Meadow” sarebbe stata in grado di proporci una volta pubblicato integralmente questo pezzettino di aurora boreale.
Le quotazioni però, e non serve essere dei booker navigati per capirlo, vedono in netta testa nella gara -amichevole sì, tra partecipanti, ma molto meno tra questi e il pubblico- un’istituzione il cui storico sophomore record è fresco di trenta esatte candeline spente, e perciò degnissimo di dare oggi il via alle danze in puntata senza troppe fisime: auguri quindi a Those Of The Unlight” ed alla rintronante “Darkness Breeds Immortality”, testimonianze di quando dei giovani Marduk avevano ancora un intero mondo da conquistarsi. Sempre dalla Svezia con ben poco amore, il 1998 regala altri svolazzi gioalloblù messi a punto da quel Blakkheim mai troppo ringraziato per ciò che di buono quando non magnifico ha fatto con Katatonia, Bloodbath ed ovviamente Diabolical Masquerade. Diamo allora uno spin in più al venticinquenne Nightwork” partendo da tutto il bello racchiuso nell’audacemente titolata “Thiz Ghoultimate Omen”, aggiungendoci poi un po’ di spezie dell’est fornite dal mini-album dei Negură Bunget Sala Molksa”, altra piacevolissima ricorrenza coetanea di cui non farebbe male a nessuno un ripasso alla traccia quasi omonima.
Belli quanto volete gli anni Novanta, tuttavia anche un tocco di modernità ci vuole sempre in caso si voglia portare a casa una playlist davvero coi controfiocchi; e poi l’oscurità dalla quale si abbeverano da tre lustri buoni i tedeschi Fyrnask è di quelle davvero senza età, sia sui prodotti più recenti sia su di un appena decennale Eldir Nótt” rappresentato in tutte le sue tonalità di nero dai dodici incommensurabili minuti di “Jarðeldr”. Si passa ora da nuovi astri scintillanti nell’empireo Black Metal continentale ad icone assolute della cara vecchia Norvegia, ma l’anno segnato sulla macchina del tempo è invero un insospettabile 2008 che proprio allo scadere di settembre vede l’azione combinata di Kampfar ed Enslaved a tenere alto il buon nome della Madrepatria. Le commoventi note ad introduzione di “Vettekult” sono allora un ultimo sguardo di Dolk e compari all’indirizzo della propria storia prima di scossoni in line-up e successivi balzi in avanti seguiti a quel lavoro sporco, grezzo e anche un poochino incompreso di nome Heimgang”; tutto questo mentre degli esperti in metamorfosi chiamati Bjørnson e Kjellson avanzavano invece decisi lungo il loro fulgido cammino di sperimentazione raggiungendo la pietra angolare Vertebrae”, tra i cui tesori sepolti attorno ci sentiamo di proporre per l’occasione la sibillina “New Dawn”.
Due monicker mancano infine all’appello: due tenebrose armate entrambe composte da un solo uomo ma capaci, a partire dal mortifero 2003, di obbligare legioni intere di fan a rendersi conto di cosa voglia realmente dire suonare la musica del Diavolo. Come infatti ben noto, un annetto prima di subentrare nell’organico dei Marduk, l’onnipotente Arioch già appiccava fuoco alle ali degli angeli sulle note di un certo Salvation”, prima fatica su formato esteso della sua personale cellula terroristica Funeral Mist, per poi abbandonare le spoglie dei martoriati servitori di Dio nel Tenth Sub Level Of Suicide” musicato dall’anima in perenne travaglio Wrest attraverso l’alter ego Leviathan. C’è insomma roba veramente da far paura in giro, e nel remoto caso non ve ne foste accorti saranno prima “Holy Poison” e poi “He Whom Shadows Move Towards” a ricordarvi di cosa è capace uno spirito sufficientemente maligno, oppure soltanto un grande artista il quale ha scelto di votarsi al lato sbagliato delle sette note.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Marduk“Darkness Breeds Immortality” (from Those Of The Unlight”, Osmose Productions 1993)

2. M8l8th“The Black Grave” (from Nekrokrator”, Militant Zone Records 2023)

3. Diabolical Masquerade“Thiz Ghoultimate Omen” (from Nightwork”, Avantgarde Music 1998)

4. Negură Bunget“Sala Molksa – Chanelling Through Art Immortal” (from Sala Molksa” (EP), Bestial Records 1998)

5. Funeral Mist“Holy Poison” (from Salvation”, Norma Evangelium Diaboli 2003)

6. Fyrnask“Jarðeldr” (from Eldir Nótt”, Temple Of Torturous Records 2013)

7. Kampfar“Vettekult” (from Heimgang”, Napalm Records 2008)

8. Hexvessel“Eternal Meadow” (from Polar Veil”, Svart Records 2023)

9. Enslaved“New Dawn” (from Vertebrae”, Indie Recordings 2008)

10. Leviathan“He Whom Shadows Move Towards” (from The Tenth Sub Level Of Suicide”, Moribound Records 2003)

Michele “Ordog” Finelli

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