Weekly Playlist N.07 (2022)

 

La situazione un po’ frizzantina su questo sasso disperso nell’universo è irrimediabilmente quella che è, ergo sarebbe anche il caso di spegnere il televisore e disattivare i social almeno nella cupa notte del giovedì, durante l’ora del lupo in cui si muore, si nasce ed in ogni caso si ha paura.
Accendere una candela nell’oscurità è un compito davvero gravoso persino per Pagan Storm Webzine, per cui come al solito preferiamo farci portatori delle tenebre sulle ali di un trittico con tutti i più tenebrosi crismi; che poi quello che abbiamo preparato oggi corrisponda alla descrizione è del tutto ininfluente, poiché vi piaccia o meno stavolta si parte alla stessa maniera dei divini Enslaved nel ’94 sul maestoso debut album Vikingligr Veldi”. Le minacciose tastiere di “Lifandi Lif Undir Hamri”, primo spassionato consiglio dello staff a quei cani morenti ancora privatisi di questa ed altre quattro sontuose composizioni, spengono senza troppo chiasso gli interruttori del nostro raziocinio e ci iniettano nelle sinapsi una overdose di paura atavica verso ciò che striscia, vola ed ulula fuori dalla porta, ed a cui pochi hanno dato voce col fascino ai limiti dell’erotismo di Wolfheart”: doveste essere rimasti stupiti dall’inclusione dei Moonspell in scaletta, allora significa che la vostra memoria ha scelto di ricordare le cose meno importanti sbarazzandosi invece di “Trebaruna”, piccolo capolavoro di folklore lusitano e magia senza confini il quale oggi divide a metà la puntata come aveva fatto nel 1995 nella tracklist di un disco tra i più belli partoriti nell’intero decennio dalla grande madre Europa. Il crepuscolo degli dèi non è tuttavia altro se non l’anticamera del crepuscolo dell’uomo stesso, chiamato a confrontarsi con le proprie insicurezze senza più i paraventi dati da culti e divinità antiche e moderne, solo a torturarsi di fronte ad uno specchio smerigliato. Colonna sonora di quell’urlo senza voce emesso di fronte all’autentico ritratto dell’io? Tante se ne sono sentite nel corso della difficile storia d’amore tra umanità ed arte, eppure Dictius Te Necare” dei Bethlehem rimane una scelta privilegiata per noi come dovrebbe per chiunque, dal ’96 ad oggi, abbia mai ascoltato i tedeschi strapparsi vesti ed epidermide sulle note di “Tagebuch Einer Totgeburt”.
Il triennio di tesori appena passato in rassegna, sebbene per una volta il forziere sia rimasto tutt’altro che nascosto agli occhi del grande pubblico, ha comunque un custode assai temibile nel drago che adorna la smeraldea copertina di Dol Guldur”, e sulle cui ali si passa dagli ultimi ritrovamenti in quel di redazione all’unica ricorrenza ivi festeggiata durante la settimana. Con gente tipo i Summoning del resto le cose vanno fatte per benino, dunque oltre alla “Elfstone” troneggiante in playlist i devoti seguaci del duo con passaporto austriaco e cuore oltre il confine dell’immaginazione potranno godersi un’appassionata elegia ai venticinque anni del disco verde la quale anticipa, almeno in reparto Darkest Past, una davvero ricchissima prossima settimana; chi ha occhio per vedere vedrà, chi orecchio per sentire sentirà.
Ai maniaci delle date non sarà comunque sfuggito il pregevole dettaglio della progressione storica mantenuta finora, dal 1994 di Ivar BjørnsonGrutle Kjellson al 1997 di Silenius e Protector, e se pensate che il ciclo sia stato chiuso ora dagli araldi di Mordor allora Satanic Art” prenderà di contropiede anche voi come fece con chiunque fosse in giro nel 1998. I due minuti e mezzo di “Symptom” in anticipo ai quindici del mini affondano nella carne intanto che i norreni Dødheimsgard, perennemente diretti verso l’avvenire, portano avanti il loro percorso con un nuovo full-length già registrato, prodotto e ormai in attesa solo di una data sul calendario.
La prospettiva del ritorno dei più schizzati tra i nordici, già succosa di per se, acquisisce ancor più gusto se abbinata agli annunci ormai certi nonché supportati da dei bei singoli di rito, talmente numerosi da riempire integralmente la seconda metà della puntata odierna. La Svezia, aggiudicatasi il calcio d’inizio, gioca subito i grossi calibri coi suoi Watain, la cui “The Howling” viaggia spedita presentando in anticipo il The Agony & Ecstasy Of Watain” previsto per il 29 aprile. Lecito da una parte avere dei dubbi su quante possibilità abbiano veramente Erik Danielsson e i suoi di portare al Live Club di Trezzo l’ennesimo pacchetto tour qui spacciato per festival in data 18 settembre, mentre per i tre show in Italia con protagonisti i supremi Kampfar questo maggio il sottoscritto semplicemente rifiuta qualsiasi scenario che non siano i norvegesi su di un palco impegnati a suonare “Lausdans Under Stjernene”: priva al momento di notizie riguardanti le prossime mosse dello squadrone scandinavo, l’attenzione è pertanto tutta sul fantastico singolo appena pubblicato, antipasto di un papabilissimo lavoro da capogiro come d’abitudine per Dolk e compagni. Dalla terra dei fiordi si fa poi un salto in Polonia per segnalare il rilascio a pressoché sorpresa di Zorzysta Staje Oćma”, ultima prova in studio firmata Wędrujący Wiatr dalla quale ci ha colpito in particolare il raffinato quarto d’ora di “Góra, Która Jest Ogniem”, e si finisce controbilanciando con due mine anticarro piazzate a mo’ di knockout blow: il prossimo 18 marzo, giorno di uscita di Hollow Void” e We Are The Apocalypse”, pioveranno pallottole col vostro nome scritto sopra per gentile cortesia di Hell Militia e Dark Funeral, i primi ora scatenati con la seconda preview “Genesis Undone” mentre i secondi autori della cannonata finale di oggi intitolata “Nightfall”. Voi nel frattempo non fatevi male, che settimana prossima vi vogliamo carichi per un giovedì ancora più nero in cui guardare il mondo bruciare un poco di più…

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Enslaved“Lifandi Lif Undir Hamri” (from Vikingligr Veldi”, Deathlike Silence Productions 1994)

2. Dødheimsgard“Symptom” (from Satanic Art” (EP), Moonfog Productions 1998)

3. Watain“The Howling” (from The Agony & Ecstasy Of Watain”, Nuclear Blast Records 2022)

4. Kampfar“Lausdans Under Stjernene” (from Lausdans Under Stjernene” (Single), Indie Recordings 2022)

5. Moonspell“Trebaruna” (from Wolfheart”, Century Media Records 1995)

6. Summoning“Elfstone” (from Dol Guldur”, Napalm Records 1997)

7. Hell Militia“Genesis Undone” (from Hollow Void”, Season Of Mist Records 2022)

8. Wędrujący Wiatr“Góra, Która Jest Ogniem” (from Zorzysta Staje Oćma”, Werewolf Promotion 2022)

9. Bethlehem“Tagebuch Einer Totgeburt” (from Dictius Te Necare”, Red Stream, Inc. 1996)

10. Dark Funeral“Nightfall” (from We Are The Apocalypse”, Century Media Records 2022)

Michele “Ordog” Finelli

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