Weekly Playlist N.04 (2020)

 

Piccolo indizio per chi, impegnato nel cercare di indovinare i dischi di gennaio più amati dalla redazione in vista dell’articolo di prossima uscita, si sta riascoltando tutte le release appena pubblicate: questo mese appena trascorso è stato una continua detonazione per le orecchie di gran parte di noi, con dischi anthemici costituiti al 20% di musica ed all’80% di fomento (tranne forse per noi italiani, che in barba all’idea che hanno di noi all’estero riusciamo sempre a portare in giro una desolazione che gli altri manco si sognano). Ne saprete di più in pochissimo tempo, promesso, ma per ovviare a questa momentanea mancanza ed alla tendenza accennata la playlist di oggi inizia la sua ricognizione delle novità con la proposta assai più caotica e fuligginosa dei tedeschi Nawaharjan, il cui debutto Lokabrenna” (titolo con un che di reggaeton, ma certamente mi sbaglio) sarà disponibile dal 20 febbraio e conterrà anche il singolo “Ūtfurskō”. Voi state tuttavia, e giustamente, usufruendo del servizio pubblico offerto da Pagan Storm Webzine in questo preciso istante, indi per cui non c’è motivo di farvi pazientare altre due settimane quando proprio in questi giorni vengono rilasciati dei lavori davvero promettenti. “Ieri, oggi, domani” diceva il titolo di una vecchia pellicola di De Sica, che noi riutilizziamo per descrivere la situazione odierna in cui: ieri – i finlandesi Norrhem hanno mandato in stampa il sophomore album Koitos”, il cui taglio tutto suomi si palesa in “Uhrattu”; oggi (tra un mese esatto) – dall’Indonesia (!) arriva l’EP The Forlorn Soldier”, che nonostante l’inconsueta provenienza geografica fa sembrare i Pure Wrath un progetto completamente europeo, autore di tre brani azzeccati tipo “When A Great Man Dies”; domani – avremo infine il piacere di ascoltare integralmente Death Clan OD”, terzo full-length ad opera dei greci Serpent Noir del quale, casomai non vi siate tenuti aggiornati, potete già ascoltare anche “Astaroth: The Jaws Of Gha’Agsheblah”.
Non avete intenzione di beccarvi il coronavirus e quindi contate di sopravvivere almeno fino al weekend? Scelta vostra, ma se volete allungare le vostre pene addirittura fino a sabato vi consigliamo se non altro di passare la serata nel migliore dei modi, ossia dispersi tra le fabbriche della periferia nord di Bologna per ascoltare dal vivo i sempre apprezzabili Blaze Of Sorrow. La band mantovana che nel 2012 ci stregò un po’ tutti con Echi” sarà infatti di scena all’Alchemica Club in apertura ai locali Mourn In Silence, e chi non avrà ancora i postumi da Abbath il giorno prima nella “vicina” Parma non si perda quindi l’esecuzione sul palco della presumibile “Il Soffio Del Sole”.
Chi invece non ha problemi ad aspettare può mettersi comodo e godersi Tôtbringære”, e più specificatamente oggi “Wechselbalg”, vagheggiando su quali trucchi ed effetti speciali gli svizzeri Ungfell abbiano in serbo per noi sostenitori accaniti nel nuovo disco in studio, in uscita quando pure a loro terminerà il rullino per le foto di montagne da mettere sui social. Che poi sono meglio o peggio di quelle dallo studio? Boh.
“Ai miei tempi queste buffonate mondane non si facevano”, dirà qualche amico più vecchiotto evidentemente dimentico di certi orrori dell’informazione metallara cartacea a metà anni ’90; del resto ogni epoca si porta con sé il suo meglio lasciando al futuro il proprio peggio, e questo lo capiamo quando il metallaro quarantenne ci parla del 1996 come l’anno di uscita di Load” anziché di Spiteful Intents”: coloro i quali contano i giorni che li separano dalla seconda giornata del Frantic Fest e dall’esibizione dei venerabili Marduk aprano le orecchie, perché l’EP poc’anzi citato (del quale state sentendo la traccia omonima) è in realtà l’unica testimonianza lasciataci dai Cardinal Sin, trio non proprio longevo ma che nel suo annetto di esistenza ha avuto a suo interno non meno che Jocke Göthberg e Devo Andersson.
Quello che oggi definiremmo col senno di poi come supergruppo, data anche la non trascurabile presenza di John Zwetsloot (Dissection, ai tempi di The Somberlain”), è sfortunatamente l’unico ascolto scelto senza particolare motivo d’informazione dalle mensole dei redattori per oggi ma di certo non l’unica gemma escavata dal passato, visto il ritorno dopo una settimana di pausa dei cari vecchi anniversari che tanto amiamo ricordare e che oggi sono dedicati ad una tripletta di folklore che ha dello storico: nel 1995 la Norvegia vinceva l’Eurovision, ma in pochi sanno che le due band inizialmente scelte come rappresentanza del paese scandinavo dovettero poi declinare per ragioni differenti: gli Ulver volevano riprodurre live integralmente il loro esordio appena pubblicato Bergtatt – Et Eeventyr I 5 Capitler”, e una volta propostogli di limitarsi alla sola opener “Capitel I: I Troldskog Faren Vild” rifiutarono sdegnati dandosi poi all’acustico; al loro contrario, gli Storm riuscirono ad eseguire “Oppi Fjellet” dal mitologico Nordavind” salvo poi essere espulsi per motivi contenutistici. Storia vera, o almeno così diceva Satyr al nono bicchiere di vino. E a proposito di bevute, non c’è chiaramente la sola Norvegia di venticinque anni fa tra le celebrazioni di questa quarta playlist settimanale dell’anno, come avrà già notato chi è corso al decimo brano smanioso di rimembrare il quindicenne secondo full-length dei finnici Korpiklaani (altro appuntamento dal vivo in estate), riascoltando “Old Tale” e ricordandosi quanto dannatamente bello era in realtà l’intero Voice Of Wilderness”.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Ulver“Capitel I: I Troldskog Faren Vild” (from Bergtatt – Et Eeventyr I 5 Capitler”, Head Not Found Records 1995)

2. Nawaharjan“Ūtfurskō” (from Lokabrenna”, Amor Fati Productions 2020)

3. Cardinal Sin“Spiteful Intent” (from Spiteful Intent (EP)”, Wrong Again Records 1996)

4. Pure Wrath“When A Great Man Dies” (from The Forlorn Soldier (EP)”, Debemur Morti Productions 2020)

5. Norrhem“Uhrattu” (from Koitos”, Spread Evil Distribution 2020)

6. Storm“Oppi Fjellet” (from Nordavind”, Moonfog Productions 1995)

7. Serpent Noir“Astaroth: The Jaws Of Gha’Agsheblah” (from Death Clan OD”, World Terror Committee 2020)

8. Ungfell“Wechselbalg” (from Tôtbringære”, Autoprodotto 2017)

9. Blaze Of Sorrow“Il Soffio Del Sole” (from Echi”, Sun & Moon Records 2012)

10. Korpiklaani“Old Tale” (from Voice Of Wilderness”, Napalm Records 2005)

Michele “Ordog” Finelli

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