Weekly Playlist N.02 (2020)

 

Ogni buon seguito deve avere sempre qualcosa di originale da aggiungere a quanto visto (o, nel nostro caso, sentito) nell’episodio pilota, e la seconda playlist del 2020 segna il ritorno in grande stile anche delle special features scelte dai redattori direttamente tra i loro ascolti personali e scaraventate giù in malo modo dalle mensole, sempre in giusto bilico tra chicche poco conosciute e nomi giustamente più reclamizzati.
Questo giovedì, però, il sottoscritto si permette di sorprendervi iniziando il consueto articolo (che magari qualcuno legge pure) dal primo brano in ordine di ascolto, nonché unico anniversario dopo il corposo excursus di sette giorni fa: risale infatti al gennaio del 2005 The Ancient Returns”, opera prima su full-length dei nostri sorvegliati speciali greci Macabre Omen che oggi dà il via alle danze con l’affascinante epos ellenico di “A Call From Gods To God”.
Il ricordo delle grandi civiltà perdute non sembra però fortunatamente essere un’esclusiva di chi in quei luoghi ci vive, e la prima novità proposta oggi (quantomeno, la sola non ancora sul mercato) vede un’interprete d’eccezione dell’inarrestabile scena elvetica distogliere lo sguardo dallo spazio oscuro a cui è abituata (!) per puntare il cannocchiale sui misteri sepolti nelle sabbie tra Tigri ed Eufrate; diretto dalle capaci mani di Ophis (nota agli avventurieri delle profondità astrali come Zorgh, e qui accompagnata da Djinn), il progetto Apokryphon debutterà il 7 febbraio consegnandoci Subterra”, stuzzicante compendio di antiche scritture mediorientali adeguatamente introdotto da “The Naasene Psalm”. Ed avendo parlato poco sopra dell’illustre passato della Grecia va detto che da quelle parti anche il presente sta riservando qualche soddisfazione, perlomeno in ambito musicale, tra le quali figura il rientro in pista dei veterani ateniesi Kawir con Adrásteia”: il metal estremo prospera ancora sotto l’implacabile sole mediterraneo, anche grazie alla ferocia folkloristica espressa da un pezzo come Limniades”.
Abbassiamo ora la durata delle pubblicazioni ed alziamo il reddito pro-capite con una coppia di EP usciti sulla fine dello scorso anno da Germania e Finlandia, il secondo dei quali arrivato a sorpresa il 24 dicembre come regalo ai bambini più cattivi del quartiere: nei ritagli di tempo tra i vari festival di gran voga a cui partecipa con gli Absurd (altro gruppo apparentemente in odor di nuovo disco), Ronald “Wolf” Möbus ha mandato in stampa il quasi inaspettatamente pregevole mini-album Söhne Des Teufels”, facendo esordire la sua ultima creatura Der Tod Und Die Landsknechte e facendoci fischiettare a tempo con “Schweigen Im Wald”; L’instancabile Shatraug invece ha pensato bene di emulare le gesta di Jack Skeletron, rapendo il connazionale Babbo Natale ed andandosene in giro al suo posto a mettere copie di Death Veneration” sotto gli alberi di innocenti pargoli, i quali al risveglio si sono goduti la nuova release dei Sargeist ascoltando “To Feast On Astral Blood”. Dev’essere per questo che da noi non è arrivato.
Anche questa settimana la struttura fifty-fifty della selezione consente un piccolo intervallo prima del secondo tempo, tutto dedicato agli spassionati consigli dello staff in grado di soddisfare un po’ tutte le richieste della nostra affezionata utenza, a cominciare da chi nutre un feticismo terminale verso le one-man band refrattarie a qualsiasi compromesso musicale ed umano. Tipo noi. Dalla compilation del 2016 intitolata Dunkla Klangor… (Kapitel I)” vi presentiamo “I Åldrars Morgon”, traccia che ben esprime le coordinate stilistiche odoranti vecchio legno, sangue freddo e neve dell’orgogliosamente anacronistico progetto svedese Mystik (la parte forse meno improvvisata dell’ormai noto polistrumentista Swartadauþuz), mentre più vecchio di giusto un anno è Aux Frontières Du Monde”, unico album vero e proprio nel curriculum vitae dei francesi Caverne dal quale recuperiamo “Moisson Éternelle”. Qualche traccia fa vi abbiamo segnalato due interessanti EP freschi di conio, ma chi ha buona memoria ricorda numerose opere di natura secondaria divenute in realtà più tardi assai rilevanti nella carriera di gruppi rinomati; sempre rimanendo in tema e circospezione delle mensole dello staff, sembra essere il caso di Godless Savage Garden”, edito nel 1998 e da molti ritenuto l’ultimo capitolo assolutamente rilevante di un act (i Dimmu Borgir, se siete troppo tosti per pronunciare il loro nome) ormai corrotto dal successo del fu-blockbuster Enthrone Darkness Triumphant”. La produzione dei norvegesi non necessita certo di Pagan Storm Webzine per essere scoperta ed apprezzata, ma una rispolverata di questo mini-molto-poco-mini (40 minuti abbondanti di qualità in totale) vale sicuramente il tempo perduto anche solo per i due eccellenti remake dell’era-For All Tid”, tra i quali abbiamo scelto di sottoporvi l’indimenticata “Raabjørn Speiler Draugheimens Skodde”. Una vecchia realtà a cui invece servirebbe forse una nostra spintarella verso un maggiore apprezzamento sono i Lord Kaos, disperso trio di Sydney che nel 1997 contava in formazione proprio quell’Astennu risentito un anno dopo alla corte di Shagrath e Silenoz: Thorns Of Impurity” è il titolo della loro unica fatica, ed essendo solo una conviene allora buttarvisi a cuor leggero (per così dire) iniziando dal brano di apertura “Crystal Lakes”. Ok, i cavilli di line-up ed il jet-lag tra Norvegia ed Australia possono avervi confusi, ma va tutto bene perché a terminare gli sproloqui del sottoscritto e la playlist di oggi e chissà cos’altro arriva una di quelle band a cui vanno date la parola ad ogni intervento e la precedenza ad ogni incrocio: dal 2011 i finnici Moonsorrow camminano come ombre nella terra dei morti – ergo, ai loro sostenitori più accaniti non serviranno altri indizi per scoprire che ancora una volta abbiamo scomodato Varjoina Kuljemme Kuolleiden Maassa”, salutandovi per oggi e per questa selezione con la gloria assoluta di “Kuolleiden Maa” (che per il Theo, e forse non solo, resta uno dei pezzi più belli scritti nell’ultima decade).

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Macabre Omen“A Call From Gods To God” (from The Ancient Returns”, Blutreinheit Productions 2005)

2. Apokryphon“The Naasene Psalm” (from Subterra”, Avantgarde Music 2020)

3. Mystik“I Åldrars Morgon” (from Dunkla Klangor… (Kapitel I)”, Mysticism Productions 2016)

4. Der Tod Und Die Landsknechte“Schweigen Im Wald” (from Söhne Des Teufels” (EP), Blasphemous Terror Records 2019)

5. Dimmu Borgir“Raabjørn Speiler Draugheimens Skodde” (from Godless Savage Garden” (EP), Nuclear Blast Records 1998)

6. Caverne“Moisson Éternelle” (from Aux Frontières Du Monde”, Résilience Records 2015)

7. Kawir“Limniades” (from Adrásteia”, Iron Bonehead Productions 2020)

8. Lord Kaos“Crystal Lakes” (from Thorns Of Impurity”, Warhead Records 1997)

9. Sargeist“To Feast On Astral Blood” (from Death Veneration” (EP), World Terror Committee 2019)

10. Moonsorrow“Kuolleiden Maa” (from Varjoina Kuljemme Kuolleiden Maassa”, Spinefarm Records 2011)

Michele “Ordog” Finelli

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