Settembre 2017 – Wolves In The Throne Room

 

Ci auguriamo vi siate ripresi a sufficienza dalle vacanze estive, perché non solo le temperature si stanno irrigidendo, ma come previsto di pari passo la quantità ed il valore delle uscite si sta nuovamente intensificando. Pronti?
L’ultima tranche di 2017 è incominciata e tormente sono in procinto di scagliarsi con violenza e vostro attonito stupore tra stereo, lettori digitali e cuffie. Settembre oggi in conclusione non ci dice altro se non questo: gli americani e giustamente acclamati Wolves In The Throne Room hanno fatto strage di cuori in redazione dettando un risultato in gran parte prevedibile (al netto contrario della musica in esso contenuta!) ma che ha avuto, ad ogni modo, una grande quantità di contendenti che hanno provato, fallendo praticamente in partenza, a tener loro testa e strappare il posto sul consueto piedistallo mensile.
Nulla da fare. “Thrice Woven”, uscito ufficialmente il 22 per Artemisia Records di proprietà dei fratelli americani, è semplicemente inattaccabile e non poteva che essere la nostra scelta -totalmente unanime- come migliore release del mese. A differenza dell’ultimo appuntamento, però, oltre al sesto full-length del trio cascadiano, sono tornati a raccogliere qualche nomination anche altri tre riusciti dischi che hanno fatto capolino durante lo scorrere degli ultimi trenta giorni.
Read on!

 

 

“Un sottobosco fitto di suggestioni, mitologia trasversale, pendii e crinali che si stagliano immensi di fronte a noi per la magnificenza del linguaggio espressivo con cui i Wolves In The Throne Room plasmano soundscapes raffinati ed eleganti come raramente persino nel loro illustre passato. Inglobato e digerito l’espressionismo Ambient del duo, il rinnovato trio torna con un disco che alza l’asticella e non conosce cali comunicativi, qualitativi o emotivi. I picchi raggiunti in un lavoro come “Thrice Woven” confermano ed estendono non solo l’importanza enorme della band in campo Atmospheric Black Metal (di cui sono esegeti fuori dal comune), ma anche e soprattutto nel mondo della musica tutta. Non perdetevelo.”

(Leggi di più nelle colonne settimanali dedicate a tre brani del disco qui.)

“Torna a risplendere il talento cristallino dei fratelli Weaver, la cui indomita creatura cascadiana cambia manto e si scrolla di dosso le pesanti ed opprimenti catene autoimpostesi in “Celestite”; la famigliare spirale chitarristica rincorre se stessa in ampie ed evocative volute melodiche, caratterizzate da un suono tagliente ma più pulito ed avvolgente che in passato. Un approccio più immediato delle uscite precedenti e una struttura del disco estremamente ben architettata e varia, impreziosita dalle collaborazioni magistralmente incesellate nella composizione, rendono l’opera di una spontaneità e di un’intensità mozzafiato.”

Il ritorno dei Wolves In The Throne Room dopo l’inutile “Celestite” è il disco più significativo di settembre. “Thrice Woven” contiene quaranta minuti abbondanti di riff dinamici e coinvolgenti, il tutto senza abbandonare un’atmosfera cupa e delineando una serie di similarità (e migliorie) rispetto a “Black Cascade” (Southern Lord Recordings, 2009). L’unica pecca risiede nella durata, una traccia in più sarebbe stata persino l’ideale.”

Eccellente ritorno per i lupi di Olympia che con questo “Thrice Woven” confezionano un album dai connotati molto più europei che non cascadian, sopratutto a livello di atmosfere, ora molto più fredde ed epiche. Merito attribuibile anche ad un concept incentrato sulla mitologia norrena che rende il tutto ancor più interessante.”

Dopo una breve digressione, i lupi tornano a reclamare il trono che gli spetta di diritto, e lo fanno con un’opera grandiosa e trionfale quanto mai prima. L’eredità dei primi lavori è fortemente sentita, e ad essa si fonde quella di matrice europea sottoforma di sonorità che facilmente vi faranno tornare alla mente i classici della prima e seconda ondata Black Metal, dai più “thrash-oriented” fino alle dense e pesanti atmosfere di “Hvis Lyset Tar Oss”. In questa originale celebrazione fanno capolino cori e sezioni dal carattere quasi ritualistico, nonchè influenze Neo-Folk, come già ampiamente sperimentate dai compianti cugini Agalloch.

“L’ultimo lavoro dei Wolves In The Throne Room è riuscito a cogliere la mia attenzione, nonostante non abbia mai ascoltato la band con piacere. Presenta sonorità evocative, occulte, che prima paralizzano e poi sciolgono. Alcune tracce si ricordano anche al solo primo ascolto grazie ai riff catchy, che vi riporteranno a riascoltare l’album, scoprendo, intanto, tutto ciò che era passato inosservato.”

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Il progetto del polistrumentista svedese Erik Gärdefors che con i suoi Grift ha rilasciato ad inizio mese per Nordvis Produktion il suo secondo album intitolato “Arvet”. La brevità e semplicità del frammentato connubio di minimale folklore nordico e scarno Black Metal atmosferico, con diverse ospitate più o meno celebri (tra cui segnaliamo le anime affini di casa Eisenwald, Inkantator Koura dei tedeschi Mosaic e Hans Ludvig Harnow Swärd dei Forndom), ha colpito Caldix e Feanor che ve ne parlano senza ulteriori preamboli…

Senza troppe pretese i Grift ci regalano un disco piacevole e d’atmosfera, facile da ascoltare e con svariati buoni momenti musicali. Unica pecca evidente è la terzultima traccia che risulta essere completamente inutile all’economia del disco.”

“A distanza di due anni la one-man band Grift torna con un buon secondo full-length. “Arvet” propone un Black Metal pregno di disperazione, rabbia e malinconia, impreziosito da sfaccettature folkloristiche che rendono il tutto ancor più personale e interessante. Da segnalare inoltre la presenza di Inkantator Koura, leader dei Mosaic, come ospite per le vocals della quinta traccia “Utdöingsbygd”.”

 

Feanor però vuole anche consigliarvi non solo uno ma altri due dischi nominati personalmente da lui per questo settembre, il primo dei quali è la seconda parte di trilogia del duo chiosatore dell’interplanetario mondo fantasy che risponde al nome di Battle Dagorath, uscita in 500 copie a metà mese per la nostrana Avantgarde Music. Tra tastieroni, un muro di distorsione dalle alte frequenze e bpm medio-elevati…

“Continua inarrestabile la marcia del progetto internazionale a distanza Battle Dagorath, che ritorna dopo un solo anno con “II – Frozen Light Of Eternal Darkness”, seconda parte della trilogia incominciata con “I – Dark Dragons Of The Cosmos”, consolidando e ampliando il discorso musicale del precedente capitolo grazie ad un atmosferico e spaziale Black Metal dove l’atmosfera astrale e cosmica è unica vera protagonista. In tal senso, merito fondamentale va al contributo tastieristico del compositore svizzero Vinterriket (Sturmpercht…).

 

Seguono gli italiani Mascharat che debuttano con il loro primo album dopo un solo breve demo del 2014. L’omonimo disco vede una maturazione invero ampia, con metriche in lingua natìa (e persino in francese e dialetto) che spiccano perché utilizzate sempre con grande sapienza in un contesto stilistico che richiama invece soprattutto l’Orthodox Black Metal più occulto e lineare, ma anche melodico, di Ondskapt, Watain e simili. Séance Records sembra aver vinto la scommessa e il gruppo lombardo -pur con i limiti della sua semplicità a tratti convenzionale- è promosso dal nostro Feanor.

“Buon esordio per i nostrani Mascharat, nel cui full-length omonimo viene proposto un sì classico Black Metal sulfureo e furente, dove non manca però una buona dose di misticismo occulto, arricchito dalle tematiche incentrate su varie antiche tradizioni italiche e sul Medioevo. “Iniziazione” è la traccia migliore e più rappresentativa dell’album, dove viene esposta al 100% l’essenza del gruppo con riff di chitarra oscuri, tempi sostenuti e lo scream lacerante in italiano per completare il tutto. Un gruppo da tenere d’occhio per il futuro.”

 

Ottobre è alle porte, non lasciatevi dunque sfuggire i nuovi highlights di settembre in attesa delle nuove chicche che vi attendono. Nel mentre, potreste scoprire che il mese ci ha deliziati con qualcosa per tutti i gusti ed alta qualità per i palati più esigenti.
Come sempre, ogni altra nuova uscita (sia passata o in arrivo) del 2017 è consultabile al nostro calendario annuale sempre aggiornato. Buttate un occhio a cosa sta per arrivare mentre riscoprite i nostri nuovi consigli o ciò che potete esservi persi ultimamente.
Il prossimo analogo appuntamento è fissato tra un mese. Non meno. Forse di più. Serrate le finestre e accendete le torce…

 

Matteo “Theo” Damiani

 

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