Column N.30 – Dagorath & Mosaic (2019)

 

Alcuni degli scribacchini che vi offrono materiale vomitato per essere letto e poi ascoltato ogni giorno su queste pagine si sono imbattuti per la prima volta nei polacchi Dagorath in occasione della loro felicissima inclusione al tour dei Mgła come act di supporto diretto (d’apertura, persino).
E che band di supporto, sia permesso dire.
Raramente un primo incontro dal vivo con un gruppo sconosciuto crea una chissà quale reazione in chi vi scrive, probabilmente per via di una personale inclinazione a vivere la musica diversamente dalle regole (ed affezioni) implicite del contesto live, eppure l’efferatezza e la sincerità dei Dagorath, mischiate alla squisita bontà dei loro brani, ha inaspettatamente fatto breccia fin da subito nella corazza che discutibili sistemi e deleterie meccaniche hanno col tempo creato negli avventori rispetto alle band di apertura – patrocinati non per nulla dalla mica casuale Under The Sign Of Garazel Productions, autori ad oggi di una tripletta di prove in studio (demo, full ed EP), i quattro ci offrono la loro personale visione sul Black Metal polacco in un debut francamente imperdibile (che su queste pagine ci siamo clamorosamente persi all’uscita nel 2017, ma che voi potete e dovete recuperare qui) e in un EP dell’anno scorso persino più affilato.
Ma se siamo qui a parlarne è perché ci dev’essere un pezzo nuovo nascosto da qualche parte. Giusto? Corretto: la band parteciperà infatti il primo giorno di novembre alla pubblicazione di uno split di cinquanta minuti inclusi a quattro braccia con altre tre band connazionali (quali Occultum, Mordhell e Czort) sotto il segno di UTSOG e “Under The White Flame” (questo il titolo dell’album), da cui i Dagorath propongono in anteprima una cannonata che risponde al nome di “W Hołdzie Kroczącemu W Blasku Miesiąca…”.
Leggermente allontanato in atmosfera dalla profondità ipnotica del debutto, buon punto d’incontro tra quel suono e la composizione dell’EP “Evil Is The Spirit”, il pezzo è una masterclass in feralità lontana dal glamour e dagli eccessi di visibilità, in aggressione non priva di inventiva o personalità e in piccole, caratteristiche intuizioni capaci di rendere estremamente interessante una proposta di per sé dedicata all’arte più nera.

Lo trovate su YouTube.

Tracklist (N/A):
1. “W Hołdzie Kroczącemu W Blasku Miesiąca…”
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Primo full-length o meno (vogliate o non vogliate considerare -perché no?- il già titanico “Old Man’s Wyntar” della partita), i tedeschi Mosaic sono in dirittura d’arrivo per la pubblicazione di “Secret Ambrosian Fire” – anticipato su queste pagine fin dal 2017 (non si può dire che il nostro Inkantator Koura, oggi più semplicemente Valkenstijn, manchi di idee da mettere in musica) e lavorato finemente con una sequela di ospiti listati sul BandCamp che fa semplicemente spavento (ci si limiterà in questa sede a menzionare il già citato ex-batterista dei Secrets Of The Moon, quello degli splendidi Wolfhetan per percussioni aggiuntive, più Schwadorf degli Empyrium ed Erik dei Grift tra gli altri), arriverà sugli scaffali il 13 dicembre per Eisenwald e conterrà oltre sessanta minuti di musica (nella versione in CD in cui è aggiunta la bonus track “Mosaik” ai tre pacchetti concettuali da tre brani l’uno, privati sia di questa che di intermezzi nella versione vinilica per presumibili motivi di spazio e qualità del suono) descritta fin dagli annunci come una bestia particolarmente diversa da ciò che hanno mostrato in “Old Man’s Wyntar”.
Il tutto ci è stato presentato a lampi e visioni negli ultimi tempi tramite i canali ufficiali della band, ma ora ogni dettaglio è finalmente stato rivelato il quadro generale inizia a farsi più delineato ed è ad esempio ufficiale che l’anteprima “Cloven Fires” sarà inclusa anche nel full-length, mentre l’altro precedente estratto “Ambrosia” -a giudicare dalla tracklist- sarà presentato in un’altra versione rispetto a quella del breve EP rilasciato questo mese (che potete scaricare gratuitamente, offerto in name your price, dal BandCamp della band fino all’uscita del disco).
Nell’attesa di ascoltare nella sua interezza quello che si preannuncia al minimo un’esperienza interessante, apprezziamo quello che potrebbe tranquillamente candidarsi come uno degli episodi più fisici e diretti del disco e di quanto fatto dai Mosaic fino ad oggi.

Lo trovate su BandCamp.

Tracklist:
1. “Am Teufelsacker”
2. “Brimstone Blossoms”
3. “Cloven Fires”
4. “She-Water”
5. “Ambrosia XIX”
6. “Wetterdistel”
7. “Coal Black Salt”
8. “The Devil’s Place”
9. “Im Kohlensud”
10. “Mosaik”
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Matteo “Theo” Damiani

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