Column N.29 – Shining & Cultes Des Ghoules (2017)

 

Secondo appuntamento degli Shining sulle pagine di Columns. Dopo la convincente, ma in qualche modo deficitaria di reali passi in avanti Jag Är Din Fiende, protagonista della colonna di diverse settimane fa, la celebre legione fautrice (parola loro) d’arte anti-umanitaria (!) torna a fare davvero sul serio dimostrandoci tutto il suo enorme potenziale.
“Gyllene Portarnas Bro” è il secondo estratto in anteprima dal nuovo e decimo full-length della band, “X – Varg Utan Flock”, che uscirà il prossimo 5 gennaio per la francese Season Of Mist Records.
L’inizio assimilabile ad una scura ballad dalle tinte funeree è solo la calma prima della tempesta. Il menestrello di Halmstad e i suoi confezionano un brano che per quasi sette minuti lascia perdere gran parte dei più famosi espedienti compositivi della band, puntando invece s’un luttuoso tappeto armonico decisamente più soft ma dalla grande espressività ritmica, evolvendo l’utilizzo delle clean vocals grattate di Niklas Kvarforth sperimentate nell’ultimo capitolo “IX – Everyone, Everything, Everywhere Ends”, prima di far irrompere una sezione di puro e nero nichilismo assolutamente schiacciante.

Lo trovate su YouTube.

Tracklist:
1. “Svart Ostoppbar Eld”
2. “Gyllene Portarnas Bro”
3. “Jag Är Din Fiende”
4. “Han Som Lurar Inom”
5. “
Tolvtusenfyrtioett”
6. “Mot Aokigahara”

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Il secondo ascolto di oggi se lo merita, ampiamente, una follia compositiva ben nota a chi frequenta queste pagine. Dopo il monumentale “Coven, Or Evil Ways Instead Of Love” dell’anno scorso, i Cultes Des Ghoules rilasciano un altro brano in occasione dell’uscita di uno split coi tedeschi Sepulchral Zeal (chi scrive non aveva idea di chi fossero prima della loro inclusione qui e deve anche ammettere che avrebbe fatto volentieri a meno di scoprirlo – a giudicare dal pezzo ivi contenuto, che poi non è tanto meno del resto della nutritissima produzione del trio, con più anni di attività che minuti di musica rilasciati).
I fan della band polacca si stupiranno leggendo queste righe, conoscendo la grande calma con cui i CdG compongono. Nulla di strano, in realtà: “Ageless Malediction” (questo il titolo del nuovo brano, che vi abbiamo già presentato nella playlist di questa settimana) è stata scritta originariamente nel 2012, addirittura prima di “Henbane…” quindi, ma non ha evidentemente trovato posto nei due full successivi.
Diciamo che se me l’avessero incluso nell’ottimo “The Rise Of Lucifer” (EP del 2015 per Under The Sign Of Garazel Productions) non mi sarei offeso, essendo il pezzo in questione tutto meno che un minore escluso per motivi qualitativi.
Puzza di zolfo, stregoneria, maligne maledizioni, velocità, riffing corrosivo, diabolici rallentamenti e ripartenze assassine, ritualità e teatralità a bizzeffe. Nessun pentimento. Nessun rimorso.
Una garanzia totale.

Lo trovate su YouTube.

Tracklist:
1. Cultes Des Ghoules – “Ageless Malediction”
2. Sepulchral Zeal – “Saturnine Templar”

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Matteo “Theo” Damiani

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