Column N.09 – Sühnopfer & Lice (2019)

 

Il 10 maggio è una data che dovete annotare fin da ora sul calendario e se non li conoscete già i due motivi li scoprite fondamentalmente oggi. Il primo è un successo praticamente annunciato e risede nella figura dei francesi Sühnopfer del brillante polistrumentista (in questo caso assoluto tuttofare) Ardraos – che se seguite la Webzine da qualche tempo dovreste già conoscere non solo per essere il talentuoso (da poco) ex-batterista dei Peste Noire; diverse volte da quel finire del 2014 che vide l’uscita del secondo full-length, il grandioso “Offertoire”, vi abbiamo infatti proposto la musica della pregevole one-man band che è ormai finalmente pronta per tornare col suo personalissimo manifesto di oscuro, furioso e quasi neoclassico Melodic Black Metal dal distinguibile taglio elegante, sontuoso e francesissimo – con ogni probabilità il migliore in assoluto sulla piazza.
Lo stendardo questa volta, per la prima dopo una solida e fruttuosa collaborazione con Those Opposed Records, è quello dell’ottima Debemur Morti Productions che da qui a un mese e mezzo circa pubblicherà “Hic Regnant Borbonii Manes”. L’attesa è però frammentata, o forse sarebbe in realtà meglio dire accresciuta, da quello che sarà il lungo brano conclusivo dell’album: “L’Hoirie De Mes Ancestres”, per chi già segue da tempo il progetto, risulta essere una composizione semplicemente impeccabile e assolutamente stimolante sotto ogni aspetto durante tutti i suoi diversificati e ricchi dieci minuti di durata, tra picchi di frenesia, velocità, regalità, cambi di tempo e pattern al limite dell’intraducibile, e i trademark del progetto portati sempre più alle estreme conseguenze e nuovi elementi saggiamente selezionati e filtrati nella proposta; per tutti gli altri è davvero il migliore dei modi per fare la conoscenza dell’enorme abilità del Nostro. E guai a chiamarlo Black Metal medievale.

Lo trovate su BandCamp.

Tracklist:
1. “Invito Funere (Introduction)”
2. “Pénitences Et Sorcelages”
3. “Hic Regnant Borbonii Manes”
4. “La Chasse Gayère”
5. “Je Vivroie Liement”
6. “Dilaceratio Corporis”
7. “L’Hoirie De Mes Ancestres”
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Diciamo però che anche il secondo motivo per segnarsi il 10 maggio sul calendario non scherza affatto.
Pensate dunque a cosa potrebbe uscire se per caso un Niklas Kvarforth di fama Shining, un batterista dei Teitanblood e l’abilità di un chitarrista e compositore non meglio specificato (il misterioso Kirill) fossero versati come ingredienti nel mixer e poi frullati.
Prima che vi arrovelliate troppo a lungo e inutilmente sul risultato: non c’entra niente con ciò che avete immaginato o avreste potuto immaginare e la chiave sta probabilmente proprio nel più ignoto dei tre.
I Lice debutteranno su Season Of Mist Records con “Woe Betide You” e in settimana hanno iniziato a sorprendere con la notevole “Layers Of Dirt”, secondo brano in tracklist e primo estratto per l’occasione come anteprima apripista. Se siete, come il sottoscritto, tra gli estimatori degli Shining (o meno) ma non siete mai riusciti ad apprezzare l’apporto dell’istrionico cantante in nessun altro progetto in cui ha figurato, i Lice potrebbero con ogni probabilità essere la prima eccezione alla regola non scritta. I sei minuti del primo singolo rilasciato sembrano infatti essere una prova tangibile al riguardo: batterismo importante, delicatamente intricato al limite del jazzistico (che sa però finire anche con l’essere -ovviamente, vista la provenienza- più galoppante e abrasivo) che si staglia in una proposta avanguardistica e di spessore, emotiva e ricca di classe (non solo la raffinata performance delle linee di basso, in generale i paralleli stilistici a momenti di rivisitazione Ved Buens Ende non sono poi così forzati). La prova al microfono dell’inconfondibile amato-odiato è chiaramente la ciliegina sulla torta.

Lo trovate su BandCamp.

Tracklist:
1. “Beyond Eternal Recurrence”
2. “Layers Of Dirt”
3. “Towards Reality”
4. “Level Below”
5. “Roadkill”
6. “Pride Eraser”
7. “…And So The Ceaseless Murmur Of The World Came To And End”
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Matteo “Theo” Damiani

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