Column N.12 – Cosmic Church & Varmia (2018)

 

I Cosmic Church stanno per arrivare al capolinea. Dopo anni di adorazione e culto da parte dello staff della vostra webzine preferita, nel giro di un anno al massimo ci ritroveremo ad affrontare la dura realtà di incentrare degli articoli per l’ultima volta sul lavoro di Luxixul Sumering Auter con tale nome. Lo so, lo so. La vita è difficile e tutto finisce, prima o dopo. I Cosmic Church non fanno differenza, e dopo aver annunciato il conclusivo “Täyttymys” (un po’ di mesi fa) ora ci fanno ascoltare in anteprima quello che sarà il secondo pezzo del loro terzo ed ultimo full-length.
“Armolahja” ci ricapitola un po’ tutto quello che abbiamo trovato soprattutto in “Vigilia”, senza grossi stupori stilistici se non per una produzione più caotica delle ultimissime prove (specialmente se confrontata con lo splendore di “Ylistys”) e di un approccio alla scrittura che riporta in mente il più recente sforzo del nostro con altri compari nei Frozen Graves. Cosa interessante, perché al netto della similitudine in atmosfera nebbiosa le particolarità chitarristiche che da sempre caratterizzano il progetto principale sono in realtà ben evidenti e continuamente rampanti anche in questo nuovo brano. Gradita novità sono invece i sentori folkloristici nella composizione della prima parte di pezzo, relegando invece la seconda al solito -ma mai banale- grandeur atmosferico sottolineato e puntellato da cambi ritmici a cui ci ha negli anni abituati. Intanto che aspettiamo ulteriori notizie su quando e come verrà rilasciato “Täyttymys”

Lo trovate su BandCamp.

Tracklist:
1. “I – Aloitus”
2. “II – Armolahja”
3. “III – Sinetti”
4. “IV – Huuto”

5. “V – Vangittu”

6. “VI – Alttari”
7. “VII – Täyttymys
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Poco meno di un anno fa stavamo parlando, in occasione a questa analoga, del debutto di una band polacca di nome Varmia. Il disco, intitolato “Z Mar Twych”, ha eufemisticamente fatto poco clamore anche in ambito strettamente underground ma i buoni spunti non mancavano assolutamente, così il quartetto sembra già pronto a ribadirli (e forse svilupparli?) in una direzione ancora più decisa e pungente. Almeno a giudicare dal primo antipasto che ci donano con “Biesowisko”, che sarà la seconda traccia di “W Ciele Nie”, ovvero il nuovo disco della band in uscita il prossimo 20 aprile per Pagan Records.
Dopo avervi fatto ascoltare solo giovedì nella playlist un pezzo dal debut, qui vi troverete di fronte a qualcosa di decisamente diverso: piglio drammatico iniziale e maggiore varietà nelle soluzioni è ciò che potete e dovete aspettarvi, composizione a tratti anche più intricata e complessa ma senza che questa trovata disarmonia chitarristica vada ad inficiare il gusto melodico delle linee vocali pulite, sempre intrecciate in cori, che innalzano il valore del materiale dei Varmia. Il sapore folkloristico è ricreato sia dall’organicità del sound (valorizzata da una peculiare registrazione avvenuta in una foresta nel nord della Polonia) che dall’impiego dei corni sul finale, appoggiati sull’anima più marcatamente Doom del gruppo grazie ad un iper-rallentamento assolutamente inaspettato.

Lo trovate su BandCamp.

Tracklist:
1. “Tawe”
2. Biesowisko”
3. “Pokarvis”
4. “
Stygma Ziemi
5. “Ni Ya
6. “Czeremcha”

7. “Now Sie Rodzi”
8. “Skvarc”
9. “Bez Pozegnania”
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Matteo “Theo” Damiani

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