Weekly Playlist N.49 (2020)

 

Come per ogni dicembre, quantomeno da due anni a questa parte, gli articoli in presentazione delle playlist colgono l’occasione delle uscite più tarde per irridere sempre più apertamente le classifiche di fine anno pubblicate con castrante anticipo dai siti cosiddetti specializzati (in realtà oggi per lo più anglofoni, e questo, va detto, per noi italiani è già un passo avanti); indi per cui, all’ultimo nostro appuntamento prima del gran finale natalizio e dunque all’insegna dell’amore spassionato verso il prossimo, chi scrive si permette stavolta di dedicare un pensierino affettuoso ai fresconi che dopo un anno passato più a disquisire di gossip in salsa Metal che ad ascoltarlo si risvegliano ora lamentando l’eccessiva quantità di lavori rilasciati, e la conseguente difficoltà riscontrata a stilare una top 10 che dia senso alla loro totale mancanza di bussola o al loro sempre più vacillante interesse per questa cosa qui: piaccia o meno pure voialtri meritate un po’ di bella musica nella vostra triste esistenza, il che giustifica la presenza di poche testate serie persino nell’epoca del tutto per tutti digitale. Pagan Storm Webzine in ciò ha sempre fatto orgogliosamente e con passione la propria parte tenendo aggiornate anime similari sul meglio del meglio secondo i suoi creatori e curatori anche a cadenza mensile, ed il ritardo con cui è andata in stampa la rassegna incentrata su novembre (in arrivo al più tardi nel weekend) è dovuto unicamente alla mole per così dire gargantuesca non tanto di release in generale quanto di release spettacolari sentite nel corso del mese, abbastanza da renderlo il papabile apice dell’annata.
Iniziamo dunque subito a cannone attraversando la tempesta di note con la quale si sono fatti conoscere gli americani Stormkeep, invero parecchio apprezzati anche nei circoli generalisti grazie all’esordio Galdrum” e dell’inarrestabile divampare di uno e più pezzi eccellenti tipo “Of Lore”. Con tutta la copertura mediatica offerta di recente agli Stati Uniti, fa davvero strano pensare che i maggiori TG nazionali non abbiano speso una parola né per il debutto del progetto del Colorado (definito EP presumibilmente e possibilmente solo da chi non concepisce o non ha orecchie per capire che un full possa durare meno di un’ora e un quarto), né per l’ennesimo centro pieno colpito da coloro che estirparono da Seattle la piaga del Grunge: più si ascolta Black Mass For A Mass Grave” e più si rimane meravigliati di fronte a quanto composto questa volta dagli Inquisition, cantori di un universo sospeso tra incanto e mostruosità esattamente come il brano di apertura “Spirit Of The Black Star”. Spentosi il graffiante eco della chitarra di Dagon, si ritorna invece nel vecchio continente per una closing-track da pelle d’oca proveniente non a caso dall’ultimo (per ora…?) disco della settimana, ovvero quel compendio di incubi puritani al rovescio e suggestioni peccaminose intitolato Grimoire Ordo Devus”. Lo scritto apparso martedì su questi schermi vi avrà già introdotti al culto officiato da degli oltremodo ispirati Ondskapt, ma siamo sicuri che le vostre membra ricominceranno a tremare non appena saranno al cospetto di “Excision”, dei suoi arpeggi appestanti e degli infausti cori femminili a celebrare infine l’estinguersi del rogo. Quella aperta dagli svedesi è del resto soltanto la soglia verso un mondo fatto di tenebra, dove figure ricurve vagabondano senza meta sulle note dei loro menestrelli preferiti Urfaust; nella sua voluta limitatezza Teufelsgeist” verrà senz’altro ricordato come uno degli episodi più morbosi partoriti dalle menti deviate dei neerlandesi, raramente oppressivi quanto il basso che alimenta il doloroso hangover in “De Filosofie Van Een Gedesillusioneerde”. Sono infine i teutonici Beltez ad epurarci dal fango accumulatosi sui nostri corpi martoriati, in una catarsi niente affatto consolatoria di nome “We Remember To Remember” a cui sono affidate sia la chiusura della nostra playlist e sia il commiato dalla grandiosa prova in studio A Grey Chill And A Whisper”.
Ecco, ora sedetevi belli comodi e riflettete bene sul fatto che tutte queste leccornie ci sono arrivate una dietro l’altra nel giro di meno di un mesetto, dopodiché datevi una pacca sulle spalle complimentandovi con voi stessi per essere arrivati vivi fino a questi grandi e scandalosamente irriconosciuti anni per il Black Metal mondiale: ci fanno soltanto ridere i paragoni inopportuni con i Nineties e le tirate sui supposti vecchi valori alla base del genere perduti nel tempo, dato che è nei nostri d giorni che gli Abigor hanno ritenuto giusto sganciare totalmente a sorpresa un album pazzesco di nome Totschläger (A Saintslayer’s Songbook)”. La comparsa sul web delle sue nove tracce ha fatto implodere la redazione tra pareti divelte e pallottole sparate in aria, e siccome ci riesce davvero difficile immaginare una colonna sonora migliore per il capodanno abusivo paventatoci noi consigliamo a chiunque sia all’ascolto (aficionados o meno del gruppo) molteplici giri su numeri del calibro di “The Saint Of Murder”, a meno che non vogliate perdervi una delle migliori esibizioni vocali e strumentali dell’intero 2020.
E non finisce nemmeno qui, poiché sempre con strettissimo margine è stato confermato per il Santo Natale addirittura il ritorno degli Hate Forest con una raccolta di inediti su full-length dopo quindici anni di cui parleremo più avanti (tra una settimana qui è ok?), ma che assieme a quello degli austriaci ha già polverizzato ogni perplessità su un dicembre all’apparenza sonnacchioso; eppure quella dell’odio non è l’unica foresta ad est dalla quale sono usciti rumori minacciosi, come ben sa chi ha prestato orecchio al martellare dei polacchi Pagan Forest nello sviluppo della loro danza tribale “Hymn Do Swaroga”. La misconosciuta formazione polacca è a quanto pare attiva da ben venticinque anni ma esordirà su formato esteso solamente a 2021 inoltrato, tuttavia un singolo del genere non può che destare interesse verso Bogu” in attesa di una release date finalmente ufficiale. Non tutti del resto possono operare come l’irreprensibile Debemur Morti Productions, sempre puntuale nel fornire minuziosi dettagli riguardo le sue ghiotte pubblicazioni: tra di esse (prevista per il 26 febbraio) figura come forse prevedibile l’opera prima dei Forhist, progetto a tinte classicheggianti del buon Vindsval che ci ha convinto abbastanza da includere nel programma di oggi l’apripista “I”.
Troppa roba bella, capiamo benissimo, ed è per questo motivo che da ormai dieci anni -a vario titolo e modo- i redattori amano disimpegnarsi con qualche riproposizione di grandi album dovuta alle loro ricorrenze, le quali continueranno anche il prossimo anno per la gioia dei seguaci e dei feed sui nostri social; anzi, in realtà nemmeno tanto visti i sempre meno figuri raggiunti negli ultimi mesi su quello di colore blu e in particolare l’esiguità estrema che ha anche solo potuto leggere il post pubblicato in occasione del venticinquennale di Walpurgisnacht”. Alla fine della fiera la gente può pure tenersi Septicflesh ed ultimi Rotting Christ, purché a noi rimangano i Varathron e pezzi che ricorderemo in eterno come “The Dark Hills”, frammento autentico della Grecia più nera. Addirittura un centinaio di persone sono invece state raggiunte (giustamente, su quelle circa cinquemila che hanno scelto liberamente di seguire gli aggiornamenti di ciò che facciamo qui… rimedieremo prima o poi con un bell’archivio onnicomprensivo sul sito…) per i norvegesi Solefald ed il loro primissimo ed ultimissimo demo Jernlov”, dal cui impasto ancora insipido ma già dotato degli ingredienti giusti vennero fuori la qui presente “Philosophical Revolt” (inclusa oggi in versione di “The Linear Scaffold”, Avantgarde Music 1997) ed altri tre segnali evidenti di un a dir poco radioso futuro…

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Stormkeep“Of Lore” (from Galdrum”, Ván Records 2020)

2. Abigor“The Saint Of Murder” (from Totschläger (A Saintslayer’s Songbook)”, World Terror Committee 2020)

3. Varathron“The Dark Hills” (from Walpurgisnacht”, Unisound Records 1995)

4. Inquisition“Spirit Of The Black Star” (from Black Mass For A Mass Grave”, Agonia Records 2020)

5. Pagan Forest“Hymn Do Swaroga” (from Bogu”, Werewolf Promotion 2021)

6. Ondskapt“Excision” (from Grimoire Ordo Devus”, Osmose Productions 2020)

7. Solefald“Philosophical Revolt” (from The Linear Scaffold”, Avantgarde Music 1997)

8. Forhist“I” (from Forhist”, Debemur Morti Productions 2021)

9. Urfaust“De Filosofie Van Een Gedesillusioneerde” (from Teufelsgeist”, Ván Records 2020)

10. Beltez“We Remember To Remember” (from A Grey Chill And A Whisper”, Avantgarde Music 2020)

Michele “Ordog” Finelli

Precedente Ondskapt - "Grimoire Ordo Devus" (2020) Successivo Pagan Storm News: 11/12 - 17/12