Weekly Playlist N.47 (2018)

 

Nuove band, nuove uscite, importanti anniversari e ascolti random: parafrasando un rinomato gruppo svedese a noi molto caro, praticamente here’s no peace. Quindi senza ulteriori preamboli iniziamo la presentazione riportando sotto i riflettori il disco della settimana, ultimo oggetto sia delle recensioni de “La Gente Deve Sapere” (scritto uscito eccezionalmente di mercoledì, che trovate qui o in home) sia delle nostre colonne domenicali: con il loro nuovo parto “Revelations Of The Red Sword” gli Svartidauði hanno conquistato l’attenzione di un po’ tutti i tabloid del settore, e noi non facciamo eccezione facendovi ascoltare oggi “The Howling Cynocephali”. Ad accompagnare questi ceffi islandesi nella colonna abbiamo avuto un’altra entità parecchio controversa, che dopo un silenzio considerevole si è finalmente degnata di pubblicare (udite udite) un EP di due canzoni più outro. Dura la vita del militante, insomma, ma ad alleviarla ci pensano oggi i M8l8th e la title-track del nuovo lavoro “Coup De Grâce”, al cui microfono troviamo anche l’ormai di casa Famine. E mentre a est si celebra questo delirio di bromance identitarie e full-length evitati come la peste (noire), il 2019 viene travalicato proprio dalla Francia e da uno dei suoi più illustri esponenti che sembra avere in serbo altre interessanti novità: mai (completamente) appagato dai voli pindarici coi Blut Aus Nord, Vindsval ha infatti annunciato un nuovo progetto denominato Yerûšelem e destinato a continuare quanto composto dalla band madre ai tempi di “777 – Cosmosophy”. Il debut album “The Sublime” sarà sul mercato dall’8 febbraio, quindi in assenza di anticipazioni mettetevi comodi e gustatevi “Epitome XVI” dal disco matrice del 2012.
Un altro debutto su full-length arriverà dalla Germania, dove i Nornír si preparano a pubblicare “Verdandi” il 21 febbraio 2019. Nell’attesa di sentire cosa ci riserveranno questi baldi giovani ecco il singolo di lancio “Yggdrasil Og Nornene”. Non c’è però motivo di concentrarsi solamente sul 2019, dal momento che anche questo novembre ha visto l’uscita di alcuni lavori abbastanza attesi (di cui parleremo al meglio giusto tra un paio di giorni). Formati ormai fuori moda, titoli in cinese e pezzi da venti minuti: i misteriosi Arkhtinn hanno tutte le carte in regola per diventare la band preferita di tutti noi. Dal loro nuovissimo debutto “最初の災害” ecco la monumentale “二番”, e ora vi lasciamo un paio di minuti per imparare gli ideogrammi e leggere correttamente i titoli.
Fatto? Come ultima anticipazione sfoderiamo un altro EP dalla terra d’Ucraina, stavolta gentilmente offertovi dai Khors. “Beyond The Bestial” sarà disponibile tra un paio di giorni, quindi nel frattempo ascoltatevi in anteprima la title-track per farvi un’idea.
Prima di chiudere con le armi pesanti troviamo, in fondo alla playlist, l’unico ascolto propostovi oggi direttamente dalla redazione: se siete amanti del cosiddetto Métal Noir Québécois probabilmente avrete già sentito parlare dei Csejthe, dal cui secondo disco “Réminiscence” (2013) vi giungono i dieci minuti interamente strumentali di “Chant Des Martyres” in chiusura.
Dulcis in fundo, ecco un trittico di anniversari veramente delle grandi occasioni: tre pietre miliari del metallo nero con cui mettiamo fine alle ostilità settimanali. L’anno è il 1993, e in mezzo a tutto il ben di Dio (l’Onnipotente pare poi aver negato ogni rapporto) uscito allora, alcune anime prave mettevano su nastro il proprio tormento sotto forma di musica incredibilmente bella. Tra di loro uno svedese nemmeno maggiorenne compone un full-length intitolato “The Somberlain”, consegnando sé stesso e la sua band alla leggenda. Parlare dell’impatto che ebbero al tempo Jon Nödtveidt e i suoi Dissection richiederebbe troppo tempo (noi ci abbiamo provato sui nostri social domenica scorsa), quindi taciamo e lasciamo che sia “Black Horizons” a celebrare questi venticinque anni con la giusta dose di malignità. Nel frattempo, in Finlandia, dei giovani ma già oltremodo allucinati Impaled Nazarene incidono il loro secondo lavoro “Ugra-Karma”, anch’esso fresco fresco di compleanno. Non capacitandoci di come questo album possa essere ancora così bello, e nemmeno di come Mika Luttinen possa essere ancora così vivo, ci gustiamo il sempreverde canto di guerra “The Horny & The Horned”, ovviamente con in mano qualche superalcolico scaduto. Per l’ultima corsa di oggi bisogna invece rivolgersi ad ovest, da cui trentacinque anni fa fu sparato fuori il debutto di un’istituzione del Metal a stelle e strisce. Non ci sono sneakers firmate e addii fasulli che tengano: con “Show No Mercy” gli Slayer hanno scardinato le porte dell’inferno, riversando sulla terra pezzoni come la celebre “Black Magic” qui presente in quasi chiusura di playlist e contribuendo sostanziosamente alla nascita di ciò che, ancora oggi, chiamiamo Black Metal.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

 

 

1. Dissection“Black Horizons” (from The Somberlain”, No Fashion Records 1993)

2. Svartidauði“The Howling Cynocephali” (from Revelations Of The Red Sword”, Ván Records 2018)

3. Impaled Nazarene“The Horny And The Horned” (from Ugra-Karma”, Osmose Productions 1993)

4. M8l8th“Coup De Grâce” (from Coup De Grâce (EP)”, Militant Zone Records 2018)

5. Blut Aus Nord“Epitome XVI” (from 777 – Cosmosophy”, Debemur Morti productions 2012)

6. Nornír“Yggdrasil Og Nornene” (from Verdandi”, Northern Silence Productions 2019)

7. Arkhtinn“二番” (from 最初の災害”, Amor Fati Productions 2018)

8. Khors“Beyond The Bestial” (from Beyond The Bestial (EP)”, Ashen Dominion Records 2018)

9. Slayer“Black Magic” (from Show No Mercy”, Metal Blade Records 1983)

10. Csejthe“Chant Des Martyres” (from Réminiscence”, Eisenwald Tonschmiede 2013)

Michele “Ordog” Finelli

 

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