Weekly Playlist N.45 (2020)

 

Si dice che nella vita siano solo le facce a cambiare, e a volte nemmeno quelle: giovedì scorso ad esempio avevamo iniziato in pompa magna la puntata lasciando subito il palco al duo a stelle e strisce più chiacchierato del mondo al momento, anche oggi fortunata parte integrante del nefando ricettacolo stilato da Pagan Storm Webzine per il vostro weekend ai domiciliari; insieme però ai due loschissimi figuri pittati, pure un certo George “Magus” Zacharopoulos ha trovato il modo di intrufolarsi nel palinsesto con intenti assai meno avveniristici rispetto alla promozione dell’imminente esordio dei suoi Yoth Iria.
Avveniristico era semmai Scarlet Evil Witching Black”, opera seconda dei leggendari Necromantia dove la oggi coppola più rispettata dell’Ellade suonava uno dei due bassi elettrici presenti su quell’indimenticabile full-length, il cui venticinquesimo anniversario caduto in settimana spiega l’assalto a dodici corde di “Black Mirror” posizionato a tradimento in apertura di playlist. Ne ha fatti invece dieci tondi Norrøn Livskunst”, giusto penultima fatica in studio degli istrioni norvegesi Solefald dal quale vi facciamo ascoltare “Blackabilly / Stridsljod” sperando di farvi fare quattro salti in memoria di tempi migliori. Il triplice compleanno da festeggiare senza che il vicino allerti le guardie non può però dirsi completo senza le venticinque candeline spente dal gelido soffio di “Unhallowed”, papabile punta di diamante (se ne potesse trovare una) in quella gemma chiamata Storm Of The Light’s Bane” ed incastonata due decadi e mezzo fa dai beneamati Dissection nel diadema del Black Metal svedese.
Set – gioco – partita si direbbe con un infelice calco in questi casi, eppure ci sono persino altre sette meraviglie da gustarsi qui ed ora a partire dall’ennesima next big thing sentita nel corso di un’annata aurea per quelle realtà giovani ed indispensabili per la freschezza del nostro distorto genere favorito: dopo averci regalato incubi nelle notti di fine estate con i Núll, i ragazzi di Ván Records ci fanno un altra graditissima sorpresa scovando gli statunitensi Stormkeep e producendogli il fragoroso debut album. Chi si aspetta la classica medievalata a base di svolazzi orchestrali certo non rimarrà a bocca asciutta, ma questo Galdrum” ha davvero le potenzialità per soddisfare qualunque amante delle sette note in nero grazie a ritmo implacabile, tastiere col Diavolo in corpo, e simil’altri prodigi materializzatisi anche solo nell’opener “Glass Caverns Of Dragon Kings” e catturati dalla quantomeno dovuta disamina puntulmente pubblicata questo martedì, che lo elegge disco della settimana corrente.
Novembre rialza dunque le proprie quotazioni in vista del solito bilancio di fine mese, mentre dicembre ormai ha già ricamato addosso il suono algido di “Luciferian Rays”; gli inarrestabili Inquisition sono finalmente ridiscesi sul pianeta più misero e sperduto dell’Universo, dove gli adepti al loro culto attendono smaniosi il nuovo Black Mass For A Mass Grave”. Vista poi l’ipotesi di un vaccino ed il coinvolgimento di un’etichetta davvero nemmeno troppo di seconda fascia, a noi immorali supporter della band farebbe piacere anche rivedere dal vivo questi due disgraziati senza che Incubus mandi di nuovo tutto all’aria aprendosi la fronte. Ma alla fine sono dettagli. Se però per il ritorno degli americani dovremo aspettare fino al 18, coloro i quali scalpitano per del materiale inedito da nomi di primo piano avranno già puntato l’occhio sull’uscita in programma dieci giorni prima del nuovo full-length a firma dei sempre simpatici Horna. L’approvazione verso il secondo singolo “Haudattujen Tähtien Yönä” lascia presagire un’ottima accoglienza anche per il nascituro Kuoleman Kirjo”, altro lavoro che da queste parti non vediamo l’ora di ascoltare.
Di pari passo si moltiplicano gli annunci per un 2021 a dir poco mostruoso, tra i quali figurano persino degli act visti abbastanza di recente nei punti vendita più specializzati; del resto, se ti chiami Vindsval significa che per te creatività fa rima con prolificità, tanto che le registrazioni del successore del fortunato Hallucinogen” sono (già!) ufficialmente terminate. Noialtri non ci azzardiamo  a fare previsioni su una creatura così volubile come i Blut Aus Nord, mentre voi invece potete pure alternare del buon vino d’Oltralpe a sostanze ricreative meno legittime seguendo il flusso di “Haallucinählia”, e magari di tutto quel meraviglioso disco. Passerà invece un lustro preciso prima di vedere sul mercato un nuovo album ad opera del sempre volubile scozzese Andy Marshall sotto il monicker Fuath: la copertina c’è, il contratto galeotto da sopracciglio alzato con Season Of Mist pure, ergo piantiamola con le dirette su Twitch e social media e diamoci una mossa visto che cinque anni di “The Oracle” alla lunga stancano.
Ormai il mito della one-man band solitaria che rilascia inediti ogni era geologica per motivi di autoimposto, onanistico perfezionismo (che poi li ascolti e, ammettiamolo, altroché se son perfetti) è stato scardinato, e tra i suoi carnefici spicca la figura del finnico Mikko Lehto quando va sull’acustico coi suoi October Falls. La redazione non ha fatto mancare il suo totale supporto all’epopea Dark-Folk intitolata Syys” e pubblicata lo scorso mese, ma dato che in giro c’è chi la definisce poco più di un generico ricalco delle tendenze cascadiche pugnalando il cuore a tutti coloro siano dotati di anima e buongusto, allora tocca metter su la traccia iniziale e scuotere la testa in tono sommesso. Per fortuna l’ultimo ballo se lo aggiudica un lavoro ai limiti del clamoroso, approvato senza remore da pubblico e critica e soprattutto nostro disco del mese in carica; vi abbiamo già proposto in lungo e in largo Utgard, ultimo colpo da maestri dei norvegesi Enslaved, ma concluderne la piccola ed umile campagna di promozione che si fa qui senza sigillare una playlist con “Distant Seasons” (senz’altro tra i pezzi dell’anno per chi scrive) sarebbe davvero stato motivo di onta perpetua.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Necromantia“Black Mirror” (from Scarlet Evil Witching Black”, Osmose Productions 1995)

2. Solefald“Blackabilly / Stridsljod” (from Norrøn Livskunst”, Indie Recordings 2010)

3. Dissection“Unhallowed” (from Storm Of The Light’s Bane”, Nuclear Blast Records 1995)

4. Inquisition“Luciferian Rays” (from Black Mass For A Mass Grave”, Agonia Records 2020)

5. October Falls“Syys I” (from Syys”, Purity Through Fire Records 2020)

6. Stormkeep“Glass Caverns Of Dragon Kings” (from Galdrum”, Ván Records 2020)

7. Blut Aus Nord“Haallucinählia” (from Hallucinogen”, Debemur Morti Productions 2019)

8. Fuath“The Oracle” (from I, Neuropa Records 2016)

9. Horna“Haudattujen Tähtien Yönä” (from Kuoleman Kirjo”, World Terror Committee 2020)

10. Enslaved“Distant Seasons” (from Utgard, Nuclear Blast Records 2020)

Michele “Ordog” Finelli

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