Weekly Playlist N.44 (2019)

 

Allons enfants de la Patrie; il mese di ottobre appena terminato ha messo in mostra l’incredibile stato di salute del panorama musicale francese, paese che come avrete notato si è accaparrato tre posti in rappresentanza su quattro nella selezione del meglio degli ultimi trentuno giorni. Questo strapotere della Republique e un paio di altre fortuite concidenze ci hanno convinti a dedicarle anche metà della playlist di oggi, iniziando le presentazioni di rito ovviamente con due dei tre colpi messi a segno il mese scorso e che dunque dovreste già conoscere da ieri: così non fosse o così fosse, si parte subito con un po’ di pessimismo cosmico (!) portatoci da “Dreams Of The Nuclear Chaos”, la traccia più breve e cattiva contenuta nel nuovo Cosmicism” dei The Great Old Ones, mentre si continua con le svarionate PsychSpace dell’ultimo colpo firmato Blut Aus Nord, l’Hallucinogen” da cui ascoltiamo oggi “Anthosmos”.
Trattasi, manco a dirlo, di due opere di altissima fattura delle quali noi di Pagan Storm Webzine non siamo stati fortunatamente gli unici a tessere lodi, tanto che l’interesse generatosi in Italia attorno a quanto proveniente da Oltralpe sembra aver convinto anche un act di culto di quelle zone a chiudere la propria attività live proprio qui da noi. Il 7 marzo dell’anno prossimo vedrà infatti la prima ed ultima sortita dei Seigneur Voland dalle nostre parti, salutata da noi redattori con l’inclusione in playlist di “Sur Les Ruines Et Les Cendres De Sion” (dal glorioso EP omonimo del 2001) e con l’invito ad uscire la venue dell’evento senza cincischiare troppo: l’Italia non è fortunatamente l’America, e le minacce rigorosamente via internet di qualche collettivo dal nome latino eccessivamente lungo non sono (apparentemente) mai bastate per far saltare un concerto. Anche perché fondamentalmente i Seigneur Voland chi se li caga.
Chiusa questa piccola ma dovuta parentesi torniamo subito a parlare di eccellenze transalpine concludendo questo piccolo e involontario speciale con due chicche dalla Francia di ieri e di oggi prese dalle mensole della redazione, a partire dalla gemma nascosta datata 1997 e intitolata Dor-Nu-Fauglith”, felice esordio dei mai dimenticati Osculum Infame che rinverdiamo quest’oggi con “Whisper Of The Witch”. Presi ancor più male sono gli Aosoth, che riempiono l’aria di nubi tossiche con i dieci minuti di “An Arrow In Heart”, title-track del loro album uscito nel 2013 e ancora apprezzato da queste parti.
Spostiamoci ora in Norvegia e diamo inizio alla metà più internazionale della selezione odierna, partendo con l’applaudire una volta ancora Ravnsvart”, il debutto sulla lunghissima distanza dei Mortem; chi ci ha dato parecchio dentro lo scorso 31 ottobre potrebbe essersi infatti perso il trattato in tre o quattro paragrafi che siamo soliti stagionalmente destinare da queste parti ai dischi della settimana e del cuore del Theo ogni martedì che Dio o chi per lui manda in terra, e che proprio due giorni fa ha di nuovo puntato i riflettori su pezzi fantastici quali la oggi estratta “Demon Shadow”.
Seguono a ruota degli altri esordienti (con ben meno blasone) chiamati Nebran e che paiono aver preso molto sul serio la dicitura slow oldschool Black Metal stando a quanto è possibile ascoltare in “A New Path”, title-track del loro demo rilasciato proprio la scorsa vigilia di Ognissanti.
Chiusa per oggi con l’ultimo paio di novità, dopo tanta bella robetta consigliatavi tra le uscite contemporanee, anche noi dello staff abbiamo voglia di un po’ di sana nostalgia per epoche mai vissute, concedendoci l’ennesima tornata di anniversari meravigliosi festeggiati in settimana a partire da due pesi massimi dell’oscurità pan-germanica, che i rispettivi fan probabilmente riconosceranno sin dalle iconiche introduzioni: gli ululati in loop di Tom Warrior preannunciano l’esplosione del vostro impianto hi-fi sulle note dell’intramontabile “Into The Crypts Of Rays”, uno dei brani migliori e più caratterizzanti dell’ora trentacinquenne mitologico EP Morbid Tales” – e forse di tutta la carriera degli svizzeri Celtic Frost (e pensare che la gente c’ha l’hype per la riproposizione farlocca degli Hellhammer…); è invece addirittura il Dies Irae a trascinarci negli angoli più nascosti dei borghi più bui, medievali e terrificanti dei monti austriaci, la cui aria ancora impregnata dell’odore dei roghi di caccia al maligno ispirò venticinque anni fa dei giovanissimi Abigor nella composizione del loro primissimo full-length Verwüstung – Invoke The Dark Age”, che festeggiamo non troppo allegramente rispolverando la leggendaria “Kingdom Of Darkness”. Ripuliamoci per il gran finale dal lerciume in vista di un’ultima sosta in terra norrena, dove questo spettacolo di onesta blasfemia prima nacque per come lo conosciamo e poi nel tempo maturò anche grazie ad opere del calibro di Isa”, quindicenne monumento alla grandiosità degli Enslaved a.D. 2004 la cui importanza evolutiva è tutta esplicitata negli undici minuti di poesia chiamati “Neogenesis” che chiudono la playlist di oggi.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

 

 

1. Celtic Frost“Into The Crypts Of Rays” (from Morbid Tales (EP)”, Noise Records 1984)

2. The Great Old Ones“Dreams Of The Nuclear Chaos” (from Cosmicism”, Season Of Mist Records 2019)

3. Mortem“Demon Shadow” (from Ravnsvart”, Peaceville Records 2019)

4. Nebran“A New Path” (from A New Path (Demo)”, Ván Records 2019)

5. Blut Aus Nord“Anthosmos” (from Hallucinogen”, Debemur Morti Productions 2019)

6. Aosoth“An Arrow In Heart” (from IV: Arrow In Heart”, Agonia Records 2013)

7. Abigor“Kingdom Of Darkness” (from Verwüstung – Invoke The Dark Age”, Napalm Records 1994)

8. Seigneur Voland“Sur Les Ruines Et Les Cendres De Sion” (from Seigneur Voland (EP)”, Aura Mystique Productions 2001)

9. Osculum Infame“Whisper Of The Witch” (from Dor-Nu-Fauglith”, Mordgrimm 1997)

10. Enslaved“Neogenesis” (from Isa”, Tabu Recordings 2004)

Michele “Ordog” Finelli

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