Weekly Playlist N.43 (2018)

 

Qui su Pagan Storm, da ormai sette anni, la musica è il solo ed unico oggetto del nostro interesse. E visto che ci aspettiamo bene o male lo stesso da chi ci segue oggi la playlist ve la facciamo bella lunga, con addirittura un brano che sfiora la mezz’ora: stiamo parlando di “Through Will To Exaltation Whence Descent Into A Bottomless Black Abyss”, un modo molto lungo per descrivere i ventiquattro minuti che costituiscono la prima metà di “Wisdom Through Agony Into Illumination & Lunacy (Vol. II)”, secondo album dei finlandesi W.A.I.L. uscito a marzo e disco della settimana per la corrente stagione de “La Gente Deve Sapere” (con la consueta recensione, per gli arditi interessati all’album, ancora in home o qui). E sempre in tema di pezzi particolarmente brevi: avete hype per il mini-tour esclusivamente italiano dei norvegesi Taake con il debutto “Nattestid Ser Porten Vid” eseguito per intero? Noi decisamente sì, quindi vediamo di prepararci a dovere con il sesto capitolo del full-length del 1999. Se la data da voi scelta sarà quella di domani a Bologna, oltre ad Hoest e a un paio dei vostri redattori preferiti, potrete vedere dal vivo anche una band ormai tra le più apprezzate del panorama italiano. Ormai “Faunalia” ha invaso gli stereo (o sterei… Insomma, quelli lì dove ci metti i CD) di tutti noi, e i suoi autori, i Selvans, sono impegnati in una serie di concerti promozionali un po’ in tutta la penisola. Chissà se la penultima traccia “Phersu” (sberla da altri nove minuti e passa, non scherziamo neanche qui) farà capolino nella setlist? E chissà se, tra lo screaming di Haruspex e i campionamenti dal mitico “L’Aldila” di Fulci, qualcuno riconoscerà oggi la voce dello special guest dietro al microfono? Dateci il tempo di presentare un’altra novità e vi riveleremo l’arcano, parola che intanto calza a pennello all’universo squisitamente lovecraftiano a cui si ispirano i Sulphur Aeon. Se ben ricordo Cthulhu attendeva un allineamento di stelle per tornare, ma per stavolta ci possiamo accontentare del nuovo album dei tedeschi, “The Schyte Of Cosmic Chaos”, in uscita il 21 dicembre e contenente “Yuggothian Spell” che ci ascoltiamo oggi in anteprima.
Ci avete pensato nel frattempo? Tornando al quesito precedente, se la vostra risposta è stata Tumulash (lo sappiamo che lo è stata, non fate i modesti), sappiate che avete appena sbloccato il primo degli ascolti dello staff in questa playlist. Con “Voci Dal Profondo” (altra citazione fulciana?) torniamo al 2010 e ad “Ave Casvs Mvndi”, ad oggi unico full-length dei lombardi Tumulus Anmatus. E se a suo tempo questo lavoro vi conquistò tanto da farvene attendere un seguito, sappiate che la rete d’informatori di cui Pagan Storm Webzine dispone ha captato qualche voce di corridoio proprio riguardo la band: è ancora attiva e chi vivrà vedrà. Coloro che invece nel tumulo ci rimarranno, salvo giorni del giudizio o più probabili epidemie di zombie, sono B e i suoi Lifelover. Per ricordare al meglio questa manica di scoppiati svedesi vi proponiamo “Resignation”, estratta dalla loro ultima opera del 2011: “Sjukdom”. L’ultima scheggia impazzita tirata fuori dalla redazione arriva invece dalla Germania del 2000. Con il suo ritornello battagliero, la title-track del terzo album dei Desaster intitolato “Tyrants Of The Netherworld” ci fa assaggiare sette minuti di violenza ed epicità teutonica.
Concludiamo ora con una tripletta di anniversari che soddisferanno praticamente tutti grazie alla loro omogeneità, partendo da due mine che sabato hanno compiuto quindici anni. Sia che vi tocchi lavorare o andare a scuola, domani ricordatevi di stressare il vostro collega o compagno di banco su quanto siano belli i coetanei “Ok Nefna Tysvar Ty” dei Falkenbach e “Draco Sit Mihi Dux” degli Ondskapt. Noi intanto ci sentiamo “Farewell” dal terzo full-length dei tedeschi e il secondo brano dal debutto degli svedesi. E per chiudere in bellezza la playlist non c’è niente di meglio di un classico di quelli veri. Norvegia, 1993: se questi due elementi bastano per farvi andare su di giri allora non avrete bisogno di essere introdotti a “Pure Holocaust”, secondo (capo)lavoro degli Immortal appena venticinquenne, la cui title-track mette il sigillo a questa selezione settimanale di brani.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

 

 

1. Taake“Vid VII” (from Nattestid Ser Porten Vid”, Avantgarde Music 1999)

2. Falkenbach“Farewell” (from Ok Nefna Tysvar Ty”, Napalm Records 2003)

3. Sulphur Aeon“Yuggothian Spell” (from The Schyte Of Cosmic Chaos”, Ván Records 2018)

4. Lifelover“Resignation” (from Sjukdom”, Prophecy Productions 2011)

5. W.A.I.L.“Through Will To Exaltation Whence Descent Into A Bottomless Black Abyss” (from Wisdom Through Agony Into Illumination And Lunacy (Vol. II)”, Triumphant Transgressions 2018)

6. Selvans“Phersu” (from Faunalia”, Avantgarde Music 2018)

7. Tumulus Anmatus“Voci Dal Profondo” (from Ave Casvs Mvndi”, Art Of Propaganda Records 2010)

8. Ondskapt“II” (from Draco Sit Mihi Dux”, Selbstmord Services 2003)

9. Desaster“Tyrants Of The Netherworld” (from Tyrants Of The Netherworld”, Iron Pegasus Records 2000)

10. Immortal“Pure Holocaust” (from Pure Holocaust”, Osmose Productions 1993)

Michele “Ordog” Finelli

 

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