Weekly Playlist N.30 (2019)

 

L’asfissiante luglio si è dimostrato sicuramente meno esplosivo rispetto a gran parte dei sei mesi già trascorsi in questo 2019, ma potete stare ben sicuri che lo staff si è prodigato per scovare qualche mina discretamente sotterrata da far detonare in un certo articolo pubblicato in home giusto l’altro ieri e che fareste meglio a non perdervi. Anche la playlist di oggi ha però in serbo per voi un poker di novità niente male che apriamo con un’uscita solo apparentemente secondaria di una delle creature più reclamizzate da Pagan Storm Webzine: se l’idea di spendere soldi per un vinile a forma di crocione rovesciato non vi aveva esattamente fatto impazzire l’anno scorso (nonostante si trattasse dell’altisonante logo e nome degli Abigor), oltre alla nostra totale comprensione ora avrete finalmente modo di recuperarne il materiale esclusivo in un praticissimo CD digipak con in copertina un altrettanto sobrio pentacolo con demoni e tutto il resto, che male non fa mai; abbiamo già avuto occasione di elencarvi le sugose chiche comprese in Four Keys To A Foul Reich (Songs Of Pestilence, Darkness And Death)” (raccolta di tracce rare riservate ad uscite in vinile e strumentali firmate dal duo austriaco), in occasione di una colonna di ormai qualche settimana fa, da cui recuperiamo anche oggi la ormai non più totalmente inedita “Black Icarus”.
Oltre a godersi le quattro chiavi in sedici brani resi fruibili da P.K. e T.T. vi consigliamo di andare a dormire di buon’ora stasera, in modo di alzarvi presto domattina e svegliare il vicinato sparando a massimo volume Throne Behind A Black Veil”, nuovo album dei tedeschi Total Hate la cui uscita avverrà proprio tra ventiquattro ore; e allo scopo di convincere sia voi che i vostri dirimpettai dell’assoluta bontà di questa azione, a fare capolino in playlist abbiamo infilato “His Throne Behind A Black Veil”. Se invece di giorni ne fate passare due, allora è probabile che vi risveglierete con il promettente terzo lavoro dei siberiani Grima (Will Of The Primordial”) disponibile integralmente su tutte le vostre piattaforme di fiducia; piccola anticipazione, ora come ora il disco dei due gemelli russi potrebbe candidarsi tranquillamemte ad essere uno degli highlights del neonato agosto – quindi iniziamo a concederci i nove minuti abbondanti in anteprima per il secondo singolo “The Shrouded In Darkness”. Sfondano invece il confine dei dieci minuti gli iperattivi Aara che, con la nuova traccia digitale classificata come EP “Anthropozän (I&II)” (anch’essa forte di una colonna dedicatale), tornano a fare razzia nel nostro subconscio grazie a quello stile tanto efficace che già avevamo lodato alcuni mesi addietro per il debutto So Fallen Alle Tempel”; non è ancora dato sapere quali saranno le prossime mosse dei due svizzeri [EDIT: in realtà sì, perché di iperattività in iperattività i Nostri hanno nel mentre già annunciato l’inizio delle registrazioni del secondo full], ma il contratto con Debemur Morti Productions e la capacità di tirare fuori qualità dopo così poco tempo lasciano decisamente ben sperare.
Le uscite discografiche sono però tantissime ed è comprensibilmente difficile dedicare ad ognuna di esse la giusta attenzione (il sottoscritto di recente non ha fatto purtroppo eccezione), quindi accade ogni tanto che persino gente che ci è dentro al fantastico mondo del metallo nero (il nero quello giusto, ovviamente) si abbandoni invece alle più rassicuranti braccia del gossip e della mondanità sfacciata facendo sbocciare qualche sorriso sul volto di altri; è accaduto di recente di finire nel mirino proprio ai nostri francesi preferiti Deathspell Omega, la cui pubblicazione dell’ultimo full-length The Furnaces Of Palingenesia” è tornata utile a qualche eroe della videoinformazione musicale americana per rivangare le assolutamente sconosciute e ancor più rilevanti attività moralmente poco edificanti di un monellaccio come Mikko Aspa: consci quindi della poca presa su queste menti illuminate da parte di un disco da noi poveri antipatici così apprezzato, lo staff inaugura la quaterna di usuali e variegati ascolti tutti da gustare e pescati dallo scaffale personale con il masterpiece del 2007 Fas – Ite, Maledicti, In Ignem Aeternum” e con la diabolica “The Shrine Of Mad Laughter”. Cosa che avremmo fatto in ogni caso.
Un’altra band di cui probabilmente su Noisey o su altri portali alla moda e simpatici non leggerete mai sono purtroppo o per fortuna i Sigrblot, progetto svedese autore nel 2003 di Blodsband (Blood Religion Manifest)” e poi praticamente dissoltosi nel nulla (a parte una pregevole contribuzione in uno split del 2007 con elementi poco raccomandabili); che il loro nome vi giunga nuovo oppure ne abbiate già visto in giro la controversa copertina, ci auguriamo che “Folkstorm” riesca a farvi passare cinque minuti di fuoco e fiamme. Si continua con il proverbiale testosterone a mille grazie agli ucraini Ygg, altro gruppo dalla discografia decisamente non troppo nutrita in quanto composta anch’essa da un solo lavoro in studio, per di più omonimo; a questo punto, tanto per fare tris ed evitarci la fatica di tradurre dall’alfabeto cirillico a quello latino, quest’opera datata 2011 ve la facciamo ri-scoprire con la sua title-track intitolata per l’appunto “Ygg”. Ad ogni modo, come dovreste ormai aver imparato, il modus operandi di Pagan Storm Webzine prevede solo raramente il lieto fine, preferendo lasciare i valenti ascoltatori delle sue selezioni settimanali di fronte a tutta l’angoscia che il deambulare su questa terra prevede: “Darkness with a capital D”, per citare Frost, signore e signori, perché maestro indiscusso in questa arte è certamente il danese Nortt, la cui terrificante “Havet Hinsides Havet” quest’oggi inclusa in qualità di tenebroso commiato rappresenta a sua volta solo una piccola parte del nero impenetrabile contenuto in Galgenfrist”, penultimo disco datato 2007.
Così finisce la playlist nella pratica, ma l’autore di questa rubrica è una persona comprensiva che si riserva invece per la chiusura di ogni articolo un finale non per forza migliore ma decisamente più scoppiettante, giocandosi l’arma non troppo segreta degli anniversari: due a settimana ne abbiamo avuti da ormai un mesetto a questa parte, e anche stavolta la doppietta griffata 2004 è di quelle che non lasciano indifferenti. La Finlandia, terra di eroi e guerrieri tra le altre cose, vedeva uscire quindici anni fa l’esordio Battle Metal” dei Turisas, al tempo ancora lontani dalle cover di hit disco anni ’70 ed impegnati in più raffinate composizioni quali “Rex Regi Rebellis”. A chiudere definitivamente i giochi di questa introduzione alla playlist, nel segno del Black Metal per il sociale che tanto fa discutere in questi giorni, ci sono quei simpatici guasconi dei M8l8th ed il loro debut album By The Wing Of Black”, anch’esso uscito quindici anni orsono e rappresentato dalla furente “By The Fallen Leaves”: che l’internet ci perdoni…

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

 

 

1. Deathspell Omega“The Shrine Of Mad Laughter” (from Fas – Ite, Maledicti, In Ignem Aeternum”, Norma Evangelium Diaboli 2007)

2. Abigor“Black Icarus” (from Four Keys To A Foul Reich (Songs Of Pestilence, Darkness And Death)”, Avantgarde Music 2019)

3. Total Hate“His Throne Behind A Black Veil” (from Throne Behind A Black Veil”, Eisenwald 2019)

4. Grima“The Shrouded In Darkness” (from Will Of The Primordial”, Naturmacht Productions 2019)

5. Aara“Anthropozän (I & II)” (from Anthropozän (EP)”, Debemur Morti Productions 2019)

6. M8l8th“By The Fallen Leaves” (from By The Wing Of Black”, Stellar Winter Records 2004)

7. Sigrblot“Folkstorm” (from Blodsband (Blood Religion Manifest)”, Nordiska Förlaget 2003)

8. Turisas“Rex Regi Rebellis” (from Battle Metal”, Century Media Records 2004)

9. Ygg“Ygg” (from Ygg”, Oriana Music 2011)

10. Nortt“Havet Hinsides Havet” (from Galgenfrist”, Avantgarde Music 2007)

Michele “Ordog” Finelli

Precedente Luglio 2019 - Impavida Successivo Pagan Storm News: 26/07 - 01/08