Weekly Playlist N.27 (2019)

 

Dato che giusto la scorsa settimana avevamo ironizzato sull’abbondanza di annunci discografici bilanciata dalla penuria di effettiva nuova musica ad allettarci adeguatamente (eccezion fatta per la ruspante ed apprezzata premiere firmata Tenebrae In Perpetuum), con la selezione di oggi si torna a parlare con cognizione di causa di ciò che ci aspetta in questa stremante estate.
Il risveglio delle creature della notte è stato infatti tale da richiedere addirittura l’intervento delle nostre colonne dopo una pausa consistente, e proprio dall’unico appuntamento domenicale che conta davvero ci arriva il quarto d’ora di delirio che apre questa playlist: scomparsi da oltre un decennio in qualche foresta teutonica, E. ed il suo progetto Impavida sono riemersi dalle tenebre sguinzagliando in giro per la rete un nuovo disco, intitolato Antipode”, da cui vi proponiamo l’impegnativa opener “Demons’ Eerie Flutes Accompany With The Decay Of Corpses Defiled” (parafrasando un noto slogan, se devi fare una canzone grande ti ci vuole un titolo grande). Più concisi ma ugualmente presi male sono i norvegesi Slagmaur, la cui nuova traccia uscita in anteprima pochi giorni fa dovrebbe teoricamente presentare al pubblico il fantomatico ultimo album prima dell’esclusiva pubblicazione di brani singoli (?). Di questo eventuale Karrols Ovze Horrors” ancora non si sa ancora niente tuttavia, e da una band impegnata 24 ore al giorno a postare immagini a dir poco criptiche di animali inferociti (o a reclutare aspiranti suicidi nel tentativo di rendere interessanti i loro concerti) non ci si dovrebbe aspettare altro; a voi però resta la scelta, se ascoltare le reminiscenze di jesu-dødiana memoria in  “Wildkatze” leggendo queste parole o se farlo osservando Snorre Ruch in versione Heidi che gioca con le caprette.
Qualunque sia la vostra risposta a tale dilemma, siamo abbastanza sicuri che non vi sia invece sfuggito il consueto articolo su quanto di meglio abbia visto la luce nel mese di giugno; se non altro per leggere finalmente l’opinione dell’intero staff sul nuovo Batushka e poi farla passare per vostra. Si scherza, ma mentre l’attenzione in giro sembrava essere tutta per i polacchi, un valente trio di entità europee (e non) spingeva la propria musica mettendo a soqquadro l’underground Black Metal e guadagnando così l’attenzione della vostra webzine di riferimento. La Svizzera è tornata ad essere terra promessa per gli avventurieri affamati di musica anticonvenzionale grazie ai debuttanti Kvelgeyst, autori di Alkahest” e della “Miasma – Vor Flirrenden Götzen In Stickigen Grotten” che probabilmente vi sta deliziando i timpani proprio in questo istante; mentre il cielo plumbeo d’Inghilterra ha trovato una valida colonna sonora nel nuovo lavoro degli Old Forest, Black Forests Of Eternal Doom”, qui rappresentato dalla drammatica title-track; dal solo in apparenza ordinatissimo Canada arrivano invece i Panzerfaust, con l’unico scopo di gettarci addosso la pece contenuta in The Suns Of Perdition – Chapter I: War, Horrid War” e che ribolle già dalle note di “The Day After Trinity”.
Sicuri che abbiate apprezzato almeno uno dei nomi in questo power-trio figlio di giugno, ora siamo pronti per la rassegna di culti personali dei redattori, dato che oltre al presente esiste anche un passato sempre pieno di tesori da dissotterrare e classici di fronte a cui inginocchiarsi; come ben sapete su Pagan Storm Webzine piace spesso parlare anche di futuro, ma è abbastanza evidente che i Craft siano molto meno ottimisti di noi poveri illusi, visto che dal loro Total Soul Rape” arriva “Past, Present, Dead” a demolire ogni fiducia nell’avvenire. Mettersi a discutere con una band che nel 2000 schiaffava in copertina fotografie lo-fi dei membri in bianco e nero non è una mossa saggia, quindi dopo questo bagno di sangue e nichilismo svedese si passa alla sorella Norvegia per un manifesto della musica pagana composto da gente un pelo più cordiale (anche se al tempo meno) e che già nel 1997 si era comprata una fotocamera a colori per gli artwork: insomma, da ben quattro mesi i mitologici Enslaved non comparivano nelle raccolte del giovedì, ma finalmente la striscia di assenze si interrompe e i nostri lettori possono godere di un capolavoro come Eld” e la sua traccia omonima.
Ci sarebbe un ultimo giro delle mensole dello staff da presentare, e vi assicuro che ve ne accorgerete presto, ma già che siamo in Norvegia e sempre di classici assoluti si parla – tanto vale radunare i lupi per il primo anniversario di oggi, il quale non può non essere il venticinquenne As The Wolves Gather” a firma Forgotten Woods, di cui ci gustiamo “Grip Of Winter”. Restano così i due slot in chiusura di playlist, il primo dei quali occupato da una sorpresina chiamata “Taival” e proveniente dal full-length di debutto dei finlandesi Tenhi, Kauan (1999), che qui è irrispettosamente usata come cospicua introduzione per rilassare l’ascoltatore prima che il cielo venga oscurato da una tempesta proveniente dalle Alpi Svizzere: sempre dal 1999 arriva infatti il rilascio omonimo della celebrata one-man band Paysage D’Hiver, che non solo non dimostra per niente i suoi vent’anni appena compiuti ma, come gran finale della playlist di questo giovedì, ci getta in mezzo alla tormenta con la cacofonia espressionista di “Der Weg”.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

 

 

1. Impavida“Demons’ Eerie Flutes Accompany With The Decay Of Corpses Defiled” (from Antipode”, Ván Records 2019)

2. Craft“Past, Present, Dead” (from Total Soul Rape”, The Black Hand Records 2000)

3. Slagmaur“Wildkatze” (from Karrols Ovze Horrors”, Osmose Productions 2019)

4. Enslaved“Eld” (from Eld”, Osmose Productions 1997)

5. Forgotten Woods“Grip Of Frost” (from As The Wolves Gather”, No Colours Records 1994)

6. Kvelgeyst“Miasma – Vor Flirrenden Götzen In Stickigen Grotten” (from Alkahest”, Vendetta Records 2019)

7. Old Forest“Black Forests Of Eternal Doom” (from Black Forests Of Eternal Doom”, Dusktone Records 2019)

8. Panzerfaust“The Day After Trinity” (from The Suns Of Perdition – Chapter I: War, Horrid War”, Eisenwald Tonschmiede 2019)

9. Tenhi“Taival” (from Kauan”, Prophecy Productions 1999)

10. Paysage D’Hiver“Der Weg” (from Paysage D’Hiver”, Kunsthall Produktionen 1999)

Michele “Ordog” Finelli

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