Weekly Playlist N.17 (2019)

 

Vi sentite ancora storditi dalla bellezza delle nuove uscite che il finire di aprile ha messo sul tavolo, rendendo oltremodo arduo a noi scribacchini il compito di scegliere (solo) quattro opere degli ultimi trenta giorni e (solo) cinque (non di più, non di meno) di questo intero quadrimestre per un paio di articoletti in arrivo? Noi decisamente sì, e mentre ci arrovelliamo su quali nomi inserire tra i preferiti del mese e quali invece nelle classifiche imminenti per il primo terzo dell’anno tanto vale iniziare il nostro appuntamento del giovedì con qualche ripescaggio dalle mensole della redazione. Dopo due playlist del tutto prive di questi interessanti inserti speciali, a battezzare questa puntata abbiamo infatti i pestilenziali Ondskapt dal cui sophomore album del 2005, Dödens Evangelium”, ci ascoltiamo l’opener “Djävulens Ande”. Dall’oscurità della Svezia ci spostiamo velocemente verso gli Stati Uniti, inseguendo vanamente quelle atmosfere impalpabili tra il tragico e l’etereo che solo i defunti Agalloch riuscivano a trasmettere, specialmente nell’ormai classico lavoro del 2006 Ashes Against The Grain” e nei nove magici minuti di “Falling Snow”. Ma se col tempo e lo scioglimento la band di Portland ha subito una celebrazione a tratti quasi stucchevole o deleteria, una meteora francese di nome Nehëmah rimane invece confinata alla memoria di pochi eletti, tra cui ovviamente il valente staff che oggi vi propone un estratto dal loro ultimo full-length Requiem Tenebrae”; e visto che le cose se si fanno vanno fatte per bene, come presentazione del canto del cigno datato 2004 vi beccate la corposa “Taken Away By The Torn Black Shroud”. Terminiamo la combo di ascolti consigliati anche con un vero e proprio canto di guerra pagano, contenuto in un EP del 2005 intitolato Til Dovre Faller” e firmato dalla al tempo one-man band norvegese Glittertind: oggi come mille anni fa, almeno stando a quanto detto dal leader Torbjørn Sandvik, “Rolandskvadet” resta un ottimo esempio di esaltazione vichinga, che però non basta di certo a saziare gli amanti dell’epicità dal profondo nord.
Costoro desiderano quindi forse un intero album di ben quarantacinque minuti con cui salpare questa estate a bordo dei loro drakkar (gonfiabili)? Dalla Svezia giunge la soluzione sotto forma del nuovo nato in casa Månegarm, l’ottimo Fornaldarsagor” di cui molto presto avremo il piacere di parlare approfonditamente; agguantate allora le armi e gettatevi nella mischia della battaglia di Bråvalla, narrata in tutto il suo cruento splendore nella meravigliosa “Slaget Vid Bråvalla”. Aprile però non si è limitato al folklore vichingo di Månegarm ed Árstíðir Lífsins, come ben sa chiunque si sia preso la briga di leggere la colonna di domenica scorsa, dove sotto i riflettori era finito un nuovo progetto australiano gestito da mr. D. e chiamato Remete. Into Endless Night”, esordio disponibile ormai da un paio di settimane, sembra aver avuto il benestare del pubblico e della critica, e se pensate che la militanza del mastermind nei Woods Of Desolation basti a giustificare tale apprezzamento allora divertitevi a cambiare idea ascoltando (di nuovo) “Stillness”.
Tutto molto bello e nuovo, ma oltre a godersi queste uscite di alto livello il metallarus vulgaris ama anche i concerti, ritrovi dove può socializzare coi propri simili in rituali di regressione collettiva allo stato animale. Se anche voi come il sottoscritto desiderate di tanto in tanto staccare dallo stress della quotidianità con una serata di quelle molto grezze, è il momento di appuntarsi le date che i maestri del settore Aura Noir terranno la settimana prossima a Napoli, Firenze e manco a dirlo Parma, magari preparandosi al Black Thrash Attack” dei norvegesi con delle killer songs come “Destructor”.
Adesso però abbassiamo il gain delle chitarre e alziamo il livello di scolarizzazione per ricordarvi, nel remoto caso ce ne fosse bisogno, dell’interessante intervista condotta dal nostro Theo insieme al sorprendentemente loquace Erick Grahn, leggibile su queste pagine da qualche settimana. Il deus ex machina degli svedesi Nasheim ci ha parlato a lungo del grandioso Jord Och Aska”, delle sue ispirazioni musicali, della gestione dei social network in ambito Metal e di quanto i vinili siano roba da poser: e per ringraziarlo senza stare a scomodare il già abbastanza magnificato album rilasciato a febbraio, sul finale della playlist abbiamo invece posto “Vördnad” dal parimenti apprezzato Solens Vemod” del 2014.
Siamo alle battute finali anche per oggi, e come al solito il modo migliore per concludere questi articoli è riservarsi per ultima qualche cartuccia d’annata, magari rispolverata in occasione di un anniversario come nel caso della coppia (di coppie) mitteleuropea di oggi. Approfittando probabilmente della festa del primo maggio (soprattutto i secondi), nel 1999 gli Empyrium e nel 2004 gli Urfaust diedero alle stampe due lavori tanto diversi quanto incredibilmente personali; con Where At Night The Wood Grouse Plays” i tedeschi dimostrarono la loro notevole padronanza del linguaggio Folk, esemplificata con il qui presente classico “Dying Brokenhearted”, mentre cinque anni dopo Geist Ist Teufel” mise in chiaro quanto gli olandesi fossero in grado di sconvolgerci sin dal debutto, grazie a lacerazioni sonore come “Die Kalte Teufelsfaust” che trovate verso il fondo della playlist.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

 

 

1. Ondskapt“Djävulens Ande” (from Dödens Evangelium”, Next Horizon Records 2005)

2. Agalloch“Falling Snow” (from Ashes Against The Grain”, The End Records 2006)

3. Remete“Stillness” (from Into Endless Night”, Cold Ways Music 2019)

4. Empyrium“Dying Brokenhearted” (from Where At Night The Wood Grouse Plays”, Prophecy Productions 1999)

5. Nehëmah“Taken Away By The Torn Black Shroud” (from Requiem Tenebrae”, Oaken Shield 2004)

6. Månegarm“Slaget Vid Bråvalla” (from Fornaldarsagor”, Napalm Records 2019)

7. Aura Noir“Destructor” (from Black Thrash Attack”, Malicious Records 1996)

8. Glittertind“Rolandskvadet” (from Til Dovre Faller (EP)”, Karmageddon Media 2005)

9. Urfaust“Die Kalte Teufelsfaust” (from Geist Ist Teufel”, Goatowa Rex 2004)

10. Nasheim“Vördnad” (from Solens Vemod”, Northern Silence Productions 2014)

Michele “Ordog” Finelli

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