Weekly Playlist N.15 (2020)

 

Come serve del sangue nell’acqua per attirare i piranha, così servono morte e pestilenza per richiamare dalla cripta le rubriche più cliccate di Pagan Storm Webzine – ed il clima che c’è in giro adesso non potrebbe seriamente essere migliore per il ritorno, dopo qualche mese e nel giro di pochi giorni, sia delle interviste periodiche (plurale non certo usato a caso…) che delle recensioni a cadenza settimanale con una trentina di giorni di ritardo rispetto al solito.
Siamo abbastanza sicuri che la proficua corrispondenza con Abibial (il cui risultato è leggibile dalla scorsa domenica qui, nella sua sezione nel menù, oppure freschissimo nella tab laterale che trovate alla destra delle parole che state leggendo) abbia solleticato la curiosità di molti di voi, e dunque vi lasciamo altro tempo per approfondirne le tematiche sospese tra Imago Mortis ed il resto senza alcuna fretta; concentriamoci piuttosto su quello che è stato eletto primo disco della settimana in questa annata turbolenta, del quale conoscete l’identità da martedì e dovreste conoscere il contenuto ormai da qualche mese: musicalmente parlando, il 2020 pare essere l’anno della Finlandia (come vedremo anche tra poco), e proprio da lassù provengono gli Aethyrick con il loro secondo disco in studio, Gnosis”, già oltremodo acclamato a fine gennaio ed oggi proposto e riascoltato, onde evitare spiacevoli dimenticanze od omissioni da parte vostra, grazie ad uno dei suoi apici assoluti intitolato “Blood Acre”.
Dicevamo della Finlandia, la quale sta sfoderando il fuoco dei grossi calibri anche -e soprattutto- grazie a dei ritorni che da queste parti non vediamo l’ora di poter ascoltare: e dopo aver tastato con orecchio l’inedita “Hammering The Tide”, anteprima del nuovo album dei fidati October Falls intitolato A Fall Of An Epoch” e in arrivo chissà quando, le aspettative attorno alla cricca di Mikko Lehto sono inversamente proporzionali alla situazione economica che si prospetta per il nostro paese. Assieme alla terra dei mille laghi, anche la Germania sta disseminando per l’annata delle belle conferme in ambito discografico, ma ciò che sentiremo l’8 maggio nell’ultima fatica dei Secrets Of The Moon intitolata Black House” sarà stilisticamente lontano anni luce dagli scenari danteschi popolati da Mavorim e Nawaharjan: in una panorama in cui spesso blast-beat e tremolo picking vengono inseriti a forza anche in contesti per niente funzionali, a noialtri pare molto più Black Metal in termini rivendicarsi roba come il singolo “Earth Hour” ed il suo mood da belli e dannati – perché alla fine belli non saremo, ma dannati un pochino sì, lo si conceda.
Siccome però il popolo reclama la violenza, noi gliela diamo con piacere con quelli che non sono i primi e non saranno gli ultimi props indirizzati ai Duivel, rivelazione olandese balzata all’attenzione di buona parte dello staff con l’esordio su full-length Tirades Uit De Hel”, disponibile dall’inizio di aprile ed oggi rappresentato dagli amplificatori fischianti e dall’attitudine a palla che fuoriescono dalle casse durante “Dolend Verteerd”. Sempre tradizionali, ma con un piglio melodico di livello e tastiere dalle atmosfere magiche, sono poi gli svedesi Grifteskymfning: stakanovisti convinti guidati da entrambi i sir degli Svartrit la cui discografia comprende due album da tempo in lavorazione (uno dei quali atteso dal 2018) ma finiti col sovrapporsi e dunque entrambi datati febbraio 2020. La bella “Monster” proviene da Bedrövelsens Härd” e ci pare un ottimo modo per farvi fare l’effettiva conoscenza di questi tre abitanti dell’underground più profondo.
L’ultima soffiata dei nostri informatori sulle uscite non tanto ancora in programma, quanto piuttosto in lavorazione, riguarda infine il progetto italo-argentino Downfall Of Nur, fiore all’occhiello dell’esportazione italica (precisamente sarda) all’estero nonché una delle primissime recensioni ad essere state pubblicate direttamente sul sito della vostra webzine preferita nell’ormai lontano 2015, in occasione di quella che fu la prima puntata della stagione VII de La Gente Deve Sapere. La one-man band con i piedi a Buenos Aires ed il cuore nelle terre nuragiche consiglia infatti di restare a casa, lavarsi bene le mani ed aspettare diligentemente l’arrivo di un nuovo disco a fare compagnia all’encomiabile Umbras De Barbagia”, che ormai un lustro fa rendeva estremo onore alla sua provenienza grazie alla qualità di brani come “IV – Ashes”.
Sette dolorosi anni di vuoto cosmico (e di splendide interviste, per quel poco che conta) affliggono invece tutti i seguaci degli svedesi Thyrfing, nome a dir poco imprescindibile per tutto il metallo pagano ma inesorabilmente ed orgogliosamente rintanato nel suo angolino a debita distanza da quel che fu il pubblico di massa tutto corni, idromele e serie tv a tema: poche dunque sono (sempre state) e sempre saranno le possibilità di vederli dal vivo qui in Italia, ma crediamo sia forse persino meglio ascoltarsi in cameretta il clamoroso Hels Vite” (per oggi unico consiglio spassionato e sprovvisto di motivazione dalle mensole della redazione, est. 2008) piuttosto che tollerare a fatica degli svantaggiati in kilt e lardo al vento che se la ridono durante l’esecuzione di “Griftefrid”.
Conveniate infatti o meno, è purtroppo difficile negare che le declinazioni vichinghe del nostro genere siano di gran lunga tra le più colpite da casi di proselitismo di discutibile e svogliata fattura – ineluttabile realtà che provoca un dolore esistenziale rinnovato in noialtri ogni volta che ripensiamo a quando questo sogno tramutatosi in incubo era appena iniziato: questa settimana Hammerheart” dei Bathory ha per l’appunto raggiunto i trent’anni di esistenza, e senza sprecare altro tempo con polemiche sterili quanto veritiere ad aprire la playlist ci abbiamo messo “Valhalla” – poi voi fate un po’ come vi pare. E sempre cercando di essere il più educato possibile, chi scrive eviterà punzecchiature anche all’indirizzo di Gaahl, di come abbia ridotto i mai più ripresisi Gorgoroth e di come abbia sfruttato certe sue predisposizioni per diventare l’icona che, almeno musicalmente parlando, non è realmente mai stato capace di essere. Da queste parti, in ogni caso, non è ciò che sei bensì ciò che suoni che ti qualifica: dunque ricordiamo piuttosto il fruttuoso periodo del nostro eroe mancato nei suoi pregevoli Trelldom festeggiando i venti anni appena compiuti dall’esordio Til Evighet…” sulle note di “Fullmaanens Hemmelighet” mentre il mondo là fuori impazzisce per i Gaahls Wyrd. Finalmente, dopo due ulcere e una manciata di querele in arrivo per il sottoscritto, arriva il terzo ed ultimo anniversario ad unire tutti noi appassionati di putridume assortito sotto il glorioso monicker dei Sodom, il cui seminale EP In The Sign Of Evil” esprime ancora oggi con l’evegreen “Sepulchral Voices” inclusa in playlist un’ignoranza eguagliata solamente da coloro che osano criticare nostro signore Tom Angelripper.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Bathory“Valhalla” (from Hammerheart”, Noise Records 1990)

2. Trelldom“Fullmaanens Hemmelighet” (from Til Evighet…”, Head Not Found 1995)

3. Thyrfing“Griftefrid” (from Hels Vite”, Regain Records 2008)

4. Grifteskymfning“Monster” (from Bedrövelsens Härd”, Darker Than Black Records 2020)

5. Downfall Of Nur“IV – Ashes” (from Umbras De Barbagia”, Avantgarde Music 2015)

6. Aethyrick“Blood Acre” (from Gnosis”, The Sinister Flame Records 2020)

7. Sodom“Sepulchral Voices” (from In The Sign Of Evil (EP)”, Devil’s Game Records 1985)

8. Duivel“Dolend Verteerd” (from Tirades Uit De Hel”, Ván Records 2020)

9. October Falls“Hammering The Tide” (from A Fall Of An Epoch”, Purity Through Fire Records 2020)

10. Secrets Of The Moon“Earth Hour” (from Black House”, Prophecy Productions 2020)

Michele “Ordog” Finelli

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