Weekly Playlist N.09 (2020)

 

A chi rivolgersi quando il barista di fiducia ti allontana dal locale con una sedia in mano, l’anima gemella non ti vuole a meno di quattro metri di distanza ed il saggio politicante ti viene a parlare di sacrifici dopo un mese di inviti alla calma e alla pacifica quotidianità? A chi se non a Pagan Storm Webzine, l’unico sito di musica oscura che sfida apertamente la quarantena nazionale con una playlist che i nostri fedeli ascolteranno in cuffia – o in autoradio, mentre esportano il morbo in ogni dove.
A dire il vero, oltre alla selezione che state avendo (o avrete) il piacere di ascoltare, in questi ultimi giorni di panico-paura lo staff ha persino messo per iscritto
le migliori uscite di febbraio ed i motivi dietro tali scelte, ma l’ansia di stare dietro a virologi con un piede in ospedale e due negli studi televisivi lo avrà sicuramente fatto passare in sordina: quindi orecchie aperte, teste basse e scherzi da parte. I trionfatori assoluti di questi ventinove giorni (anno bisesto anno funesto, dicevano) sono stati gli Ygg, applauditi da gran parte della redazione per via della qualità del loro ritorno The Last Scald” e premiati anche con l’onore di aprire il nostro appuntamento odierno grazie a “Mertvie Topi”. A tallonare gli ucraini con violenza ed il loro fiato pestilenziale ci sono però i tedeschi Nawaharjan, debuttanti su full-length facendo anch’essi strage di consensi con Lokabrenna”: disco di una pesantezza mortifera di molto oltre i livelli generali di guardia e di cui vi diamo soltanto un (altro) piccolo assaggio con l‘opener “Warassuz”. Altro nome assai promettente distintosi nel mese di febbraio è quello dei Faustian Pact, il cui esordio Outojen Tornien Varjoissa” farà oltremodo felice chi ha fatto della Finlandia la propria Mecca grazie alle vibrazioni artiche garantite da tracce come “Askeesikuun Luolissa”.
Sembra che di materiale per sopravvivere un mesetto ce ne sia in abbondanza, ma se volete strafare potete anche dare un altro paio di ascolti all’album che ha reso il nord Italia zona rossa ancora prima del coronavirus: lo abbiamo già nominato
migliore opera dello scorso gennaio, ma state pur certi che troveremo il modo di incensare Ossa Mortuorum… E Monumentis Resurrectura” ancora per lungo tempo; dunque, se l’ultimo rito officiato dagli Imago Mortis ha corrotto le vostre anime come ha fatto con le nostre, attendete ulteriori sviluppi e riscoprite la splendida “Horribile Cose Che Ne’ Boschi”.
Lungi da noi come sempre, tuttavia, instillare in chi legge una minima speranza per il futuro, ma ciò che possiamo iniziare ad anticipare è che quando questa situazione finirà i rotocalchi torneranno a parlare delle cose davvero importanti, come ad esempio gli appena annunciati (ed ancora misteriosi) rientri in pista di Manii e Mörk Gryning. Le modalità sono sempre quelle: se i nuovi singoli non vanno a Pagan Storm, allora è Pagan Storm ad andare dai “nuovi” singoli, mettendo in playlist qualche candelotto di dinamite per far saltare un paio di speaker e spiegare ai profani come mai certi ritorni da queste parti siano calcolati più di altri; e come non calcolarsi un EP del calibro di Skuggeheimen”, edito dai norvegesi nel 2015 e contenente la spettacolare marcia funebre “Helvetes Haller”? Oppure, un esordio di nome Tusen År Har Gått…”, ormai classico svedese uscito nel 1995 ed ancora oggi ricordato per la classe riversata dalla band in brani come “Journey”?
Domande a cui può rispondere solo chi, ottenebrato dal pessimismo inculcatoci dalla stampa professionale in questi ultimi giorni e che fa un baffo perfino alle nostre pagine, non ha ancora segnato sul calendario i primi concerti di grande spessore in programma dopo lo stop forzato che stiamo attraversando. In particolare, due sono le date che ci preme ricordare oggi – due prime volte nel nostro paese a cui vi consigliamo di presenziare ad ogni costo: dalla Svezia con furore giungono
per tre date a fine aprile i giovani Ultra Silvam, pronti a schiantare sul pubblico italiano il debut dello scorso anno The Spearwound Salvation” e magari i riff atipici di “A Skull Full Of Stars”, mentre dalla Finlandia con dolore arrivano finalmente dalle nostre parti i Totalselfhatred con una sola esibizione il 14 maggio allo Slaughter di Paderno Dugnano, contornata da un bill di tutto rispetto e alla quale vi prepariamo rinverdendo l’esordio omonimo del 2008, nello specifico con “Ruoska”.
Insomma, persino con pandemie e chiusura dei pub alle 18 siamo riusciti a regalarvi un’oretta (non troppo) abbondante di ottima musica, e per chiudere questo inutile chiacchiericcio non resta che sparare in rapida sequenza due anniversari abbastanza recenti, socialmente sconvenienti ma che a noi hanno rubato il cuore sin dal primo ascolto a loro tempo: iniziamo ritornando all’Ucraina da cui siamo partiti qualche riga fa e da cui quindici anni or sono venne fuori Weltanschauung”, forse il vero upgrade di una discografia già notevole come quella portata avanti dai Nokturnal Mortum: nulla di troppo impegnativo questa volta, solamente sette minuti di eroismo e leggenda tramandati dalle melodie fuori dal tempo di “The New Era Of Swords”. E mentre arriviamo al 2010 dedichiamo invece con affetto il secondo ed ultimo anniversario ai ragazzacci che da dietro le sbarre si sono ritrovati fuori aggiungendo un po’ di pepe alla situazione attuale; la stessa cosa successe a qualcuno in Norvegia proprio dieci anni fa esatti, ma il risultato fu il clamoroso quanto insperato Belus” che abbiamo omaggiato in questa sede con “Belus’ Død”. Per la cronaca, l’uscita del nuovo Burzum dovrebbe avvenire proprio
domani: essere confinati in casa sarà forse un motivo sufficiente a qualcuno per ascoltarlo? Nel frattempo, l’importante è che ci si goda oggi la playlist.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Ygg“Mertvie Topi” (from The Last Scald”, Ashen Dominion 2020)

2. Nokturnal Mortum“The New Era Of Swords” (from Weltanschauung”, No Colours Records 2005)

3. Burzum“Belus’ Død” (from Belus”, Byelobog Productions 2010)

4. Ultra Silvam“A Skull Full Of Stars” (from The Spearwound Salvation”, Shadow Records 2019)

5. Totalselfhatred“Ruoska” (from Totalselfhatred”, Ordo Decimus Peccatum 2008)

6. Nawaharjan“Warassuz” (from Lokabrenna”, Amor Fati Productions 2020)

7. Faustian Pact“Askeesikuun Luolissa” (from Outojen Tornien Varjoissa”, Werewolf Records 2020)

8. Manii“Helvetes Haller” (from Skuggeheimen (EP)”, Debemur Morti Productions 2015)

9. Mörk Gryning“Journey” (from Tusen År Har Gått…”, No Fashion Records 1995)

10. Imago Mortis“Horribile Cose Che Ne’ Boschi” (from Ossa Mortuorum… E Monumentis Resurrectura”, Drakkar Productions 2020)

Michele “Ordog” Finelli

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