Weekly Playlist N.07 (2019)

 

Se escludiamo un poker di grossissimi calibri, anche oggi il lotto di dieci pezzi stilato per voi lettori costituisce una panoramica sulle novità (sia sul fronte live che quello in studio) che attendono gli appassionati di musica più o meno diabolica.
Ma prima di tuffarci in questo mare magnum di aggiornamenti, mettetevi comodi per una coppia di anniversari che apre la playlist odierna mettendo a confronto blasfemi padri ed eretici figli: in sostanza, il Black Metal di ieri e quello di oggi. Tempo fa, due ragazzi norvegesi giuravano al mondo che i prossimi mille anni sarebbero stati loro; da Transilvanian Hunger” ne saranno passati anche solo venticinque (esatti), ma ai Darkthrone è bastato il solo riff della leggendaria title-track per fare la Storia. Dieci anni dopo, mentre il mondo pensava di aver toccato con mano tutta la malignità che la musica era capace di evocare, dalla Francia arrivò una sonora smentita, conosciuta anche come Si Monvmentvm Reqvires, Circvmspice”. Con questo affresco di caos finemente organizzato i Deathspell Omega cambiano il volto del Black Metal per sempre, sfregiandolo con schizzi di acido come “Sola Fide II”.
Ma i signori gradiscono un ultimo classicone prima della consueta raffica di notizie? Immagino di sì, anche perché se siete in grado di rifiutare a cuor leggero una “From Subterranean Throne Profound” dovreste essere come minimo denunciati. Questo tellurico pezzo, proveniente dal mefitico Opus Nocturne”, vi ricorda anche che i sempre amati Marduk hanno annunciato le loro prossime spedizioni punitive in terra italica. Se tenete alla vostra vita correte a nascondervi; se invece volete godervi un’altra guerriglia condotta dalla premiata ditta svedese, fatevi trovare a scelta il 26 aprile al Legend Club di Milano o il 27 luglio al Rock & Bol Fest di Bolotana in Sardegna. Un’altra band che verrà a farci visita, tra l’altro per la prima volta in assoluto, sono i polacchi Entropia che dal 17 al 20 aprile porteranno le loro cervellotiche visioni a Bologna, Roma, Pescara e Mezzago in Branza. Per celebrare questa lieta occasione rispolveriamo ora il loro secondo album Ufonaut”, la sua title-track e magari anche la recensione scritta all’epoca che lo elesse disco della settimana alla sua uscita.
Espletate tali pratiche, si parte a razzo con il consueto ottovolante di novità inaugurato questa volta da un’interessante debutto in società proveniente dagli Stati Uniti. Se al loro tempo non vi siete lasciati sfuggire i nostri consigli riguardanti Akhlys e/o Bestia Arcana, non perdetevi allora la nuova creatura del mastermind Naas Alcameth, battezzata Aoratos: Gods Without Name”, il primo vagito di tale progetto, sarà sul mercato dal 22 marzo e conterrà “Thresher”, anteprima con cui ve lo presentiamo oggi. Se invece preferite qualcosa di più eccentrico, il nuovo disco degli olandesi Laster Het Wassen Oog”, in arrivo il 5 aprile, potrebbe fare al caso vostro qualora iniziate a troviate di vostro gradimento il singolo “Vacuüm ≠ Behoud”. Torniamo però a picchiare duro con un altro esordio in uscita sempre il 22 marzo: data in cui gli Ultra Silvam saranno chiamati a dare prova del loro potenziale con The Spearwound Salvation”. Qualunque sia l’esito della prima opera degli svedesi, il brano “Birth Of A Mountain” non è affatto un biglietto da visita da cestinare frettolosamente.
E dopo un tris di nomi di nicchia per i più curiosi, ci concediamo invece una piccola deviazione in terra francese per avvisare la gentile clientela di un imminente ritorno dei ritrovati Alcest. Neige ed il prode scudiero Winterhalter sono infatti entrati in studio, dove hanno già ultimato le fasi di registrazioni di tutta la sezione ritmica e stanno catturando le linee di chitarra proprio mentre leggete queste parole; e siamo convinti che non ne usciranno senza canzoni del calibro della splendida “Printemps Emeraude”, opener del debutto Souvenirs D’Un Autre Monde” (2007) e oggi inserita a metà playlist.
C’è tanta carne al fuoco, ordunque, ma il tempo per un paio di consigli spassionati della redazione lo si trova sempre, dico bene? Spostate allora le lancette dell’orologio digitale al 2012, e forse tra la musica che vi è sfuggita troverete la bella copertina di Curse”, ultima testimonianza dei Wodensthrone. Converrete che un pezzo come “The Great Darkness” lasci quantomeno un leggero amaro in bocca all’idea della dipartita di questo quartetto albionico. In ogni caso, dopo otto minuti di fuoco come questi serve una chiusura atta a riportare la quiete; e visto che abbiamo appena evocato la grande oscurità, una chiusura di playlist con la controparte “A Prayer For Light”, dall’EP datato 2018 Sol” del duo statunitense Oak Pantheon, risulta quasi poetica.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

 

 

1. Darkthrone“Transilvanian Hunger” (from Transilvanian Hunger”, Peaceville Records 1994)

2. Deathspell Omega“Sola Fide II” (from Si Monvmentvm Reqvires, Circvmspice”, Norma Evangelium Diaboli 2004)

3. Aoratos“Thresher” (from Gods Without Name”, Debemur Morti Productions 2019)

4. Entropia“Ufonaut” (from Ufonaut”, Arachnophobia Records 2016)

5. Laster“Vacuüm ≠ Behoud” (from Het Wassen Oog”, Prophecy Productions 2019)

6. Alcest“Printemps Emeraude” (from Souvenirs D’Un Autre Monde”, Prophecy Productions 2007)

7. Ultra Silvam“Birth Of A Mountain” (from The Spearwound Salvation”, Shadow Records 2019)

8. Wodensthrone“The Great Darkness” (from Curse”, Candlelight Records 2012)

9. Marduk“From Subterranean Throne Profound” (from Opus Nocturne”, Osmose Productions 1994)

10. Oak Pantheon“A Prayer For Light” (from Sol (EP)”, Autoprodotto 2018)

Michele “Ordog” Finelli

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