Weekly Playlist N.03 (2020)

 

Ricordate quando, nei gloriosi anni Novanta, non c’erano preview, snippet, singoli e ciarpame assortito a rovinare l’attesa dei nuovi album? Bene, noi nemmeno; ed è proprio la magia di quell’epoca di uscite a sorpresa e stipendi spesi in prodotti non poi così meritevoli ma proprio per il primo motivo ritenuti ieri come oggi tali che ci ha spinto questa volta a consigliarvi ben quattro lavori sulla cui qualità Pagan Storm Webzine si sente di fare da garante; del resto, alla fine della fiera, anche la nostra musica preferita vive di marche e fede nel dio-monicker, e noi esperti potremmo vendervi anche il nuovo St. Anger” se solo ci fosse sopra il nome di un nostro gruppo di fiducia, dico bene? L’unica differenza è che il nostro, di monicker, è forse un filo differente.
Ad onor del vero, la brevissima demo diffusa giorni fa dai nostri Frangar è bastata da sola a farci cascare dalla sedia grazie alla sua raffinatezza lirica e musicale, segno che i novaresi per fortuna non hanno perso la genuina strafottenza che ci aveva fatto amare Bulloni Granate Bastioni” molto più di “Trincerocrazia” quasi dieci anni fa: se non li conoscete, citofonate in questura e chiedete dei “Conquistatori Del Sole”. Sempre in tema di ritorni da queste parti attesissimi, il 2020 ci regalerà molto probabilmente anche il sospirato sophomore record di fattura tipicamente transilvana (™) Dordeduh, e nella speranza che i romeni possano eguagliare le vette raggiunte nel 2012 dall’esordio Dar De Duh” nonché da tracce monstre come “Calea Roților De Foc” provvediamo a includerne oggi i dodici minuti netti. Desteranno sicuramente molto più clamore mediatico, ma comunque anche dovuta attenzione se non altro da parte di alcuni di noi, i grandi Ensiferum ormai prossimi alla pubblicazione del loro ottavo capitolo e ad una nuova ma unica calata dalle nostre parti il 17 luglio a Cremona; la nostra fiducia in questa istituzione finnica resiste contro ogni avversità (tipo lo sfortunato ultimo uscito “Two Paths”), temprata dall’affetto che proviamo per dischi di gran valore quali Unsung Heroes” (avete letto bene), anch’esso del 2012, da cui rinverdiamo la scandalosamente sottovalutata “Pohjola” in attesa di ulteriori sviluppi dallo studio di registrazione. Il piacere di risentire all’opera un gruppo tanto importante nel suo genere sarà eguagliato solamente dalla gioia per l’annuncio di un nuovo full-length dei (per certi e trascurabili versi) resuscitati Inquisition, che notizie insistenti e di prima mano vogliono già totalmente pronto e soltanto in attesa solo di essere pubblicato; se la lontananza dai riflettori abbia giovato o meno a Dagon ed Incubus lo scopriremo soltanto nei prossimi mesi, ma la grandiosità di “Master Of The Cosmological Black Cauldron” e in realtà dell’intero Obscure Verses For The Multiverse” ci rende difficile dubitarne fin da ora.
Certo è che un poker di riscoperta e riscaldamento di tale caratura ancora fermo ai box porterebbe quasi a trascurare chi sta invece i motori li sta già scaldando con qualche succosa anteprima, ed è proprio qui che lo staff vi spara a tradimento due minuti e mezzo di sprezzo norvegese e guasconeria Rock ‘N’ Roll nella forma di “Jord”, spietato valzer di marca Tulus incluso nel nuovo album di ritorno in uscita il 6 marzo, intitolato Old Old Death”.
Con ormai metà playlist alle nostre spalle e l’altra metà dinanzi, inizia dunque il classico mix di pezzi tutti bellissimi e (coincidentemente anch’essi) tutti rigorosamente del nuovo millennio, malamente scippati dalle nostre camerette e messi qui ad uso e consumo di voialtri, in modo da arricchire la vostra collezione di vinili rimediati su Discogs a prezzi folli per distruggere l’ambiente che dite di amare e per via del culto: un prodotto da cui ogni appassionato di efferatezze francofone dovrebbe partire è L’Élu Du Mal”, unico platter firmato dal trio parigino Bekhira nell’anno 2005 e oggi rappresentato dalla tagliente “The Devil And The Sorcerer”; la Germania risponde invece con un altro trio, da tempo inattivo ma conosciuto dai suoi sostenitori con l’abbastanza diffuso monicker Hel; messa giù così vi aspettereste la classica cavalcata di teutoniche armate, ma le sofisticate e quasi delicate partiture di “Träumers Melodie” potrebbero sorprendervi esattamente come l’intero full-length del 2012 Das Atmen Der Erde”. Più rampanti ma ugualmente dispersi sono i connazionali Die Saat, altra sorpresa per chiunque ami il suo Black Metal sporcato con un po’ di melodia sapientemente mescolata al resto, tipicamente alla tedesca, come si può sentire nell’ottima “Legenden Leben (…Sterben Nicht)” da Wir Laden Zum Feste” (2006). Due quindi i brani rimasti da raccontarvi per questa settimana – due i colossi artistici intrecciati in una cornice capace di ammantare questa selezione prima di aprire con il buio siderale e chiudere poi in meraviglia cosmica lungo un viaggio che si espande in entrambe le metà del cielo. Questo taijitu della volta celeste vede infatti i Darkspace aprire la playlist con “Dark 3.11”, la quale già nel 2008 dava inizio al terzo buco nero aperto dagli svizzeri, mentre permette agli italiani Progenie Terrestre Pura di chiudere il cerchio con le visioni futuristiche di “Sinapsi Divelte”, dal debutto del 2013 U.M.A.”: anni luce di splendido buio davanti a voi, insomma, ora dovete solo scegliere in che direzione fare rotta. Noi, chiaramente, vi consigliamo quella della terza playlist dell’anno.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Darkspace“Dark 3.11” (from Dark Space III”, Avantgarde Music 2008)

2. Frangar“Conquistatori Del Sole” (from Bulloni Granate Bastioni”, Lo-Fi Creatures Records 2011)

3. Bekhira“The Devil And The Sorcerer” (from L’Élu Du Mal”, Aura Mystique Productions 2005)

4. Tulus“Jord” (from Old Old Death”, Soulseller Records 2020)

5. Dordeduh“Calea Roților De Foc” (from Dar De Duh”, Lupus Lounge Records 2012)

6. Hel“Träumers Melodie” (from Das Atmen Der Erde”, Autoprodotto 2012)

7. Ensiferum“Pohjola” (from Unsung Heroes”, Spinefarm Records 2012)

8. Die Saat“Legenden Leben (…Sterben Nicht)” (from Wir Laden Zum Feste”, Ewiges Eis Records 2006)

9. Inquisition“Master Of The Cosmological Black Cauldron” (from Obscure Verses For The Multiverse”, Season Of Mist Records 2013)

10. Progenie Terrestre Pura“Sinapsi Divelte” (from U.M.A.”, Avantgarde Music 2013)

Michele “Ordog” Finelli

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