Column N.32 – Arkona & Grafvitnir (2017)

 

L’anno sta finendo e i pezzi trattati in Columns iniziano naturalmente a travalicare sempre più i confini del 2017, sconfinando di nuovo in gennaio 2018 che -a giudicare dal nostro calendario di uscite- sembra promettere vere scintille. Qualche giorno fa i russi Arkona, dopo aver pubblicato da due settimane uno snippet con brevi anteprime da ogni brano del loro nuovo lavoro, hanno rilasciato il primo singolo a rappresentanza di “Khram”.
“Shtorm” seguirà una traccia introduttiva e  di conseguenza sarà il primo vero pezzo del disco, in uscita il prossimo 19 gennaio per Napalm Records. Per molti versi i suoi cinque minuti di durata riprendono direttamente da dove la gigantica title-track di “Yav” (2014) ci aveva lasciati, pur facendo intendere e presagire ancora un’espansione oltre i confini stilistici finora sperimentati dalla band verso orizzonti inesplorati. Le attese nei confronti di “Khram”, dopo l’evoluzione sorprendente degli ultimi lavori dei moscoviti, sono sicurmente grandi; quel che è certo è che gli Arkona non si fermano né fortunatamente tornano indietro, “Shtorm” con le sue strutture progressive per ora non tradisce le aspettative di chi ne ha seguito lo sviluppo, mostrandoceli misteriosi, oscuri, di nuovo intricati ma qui un pochino più immediati (è pur sempre un singolo di lancio!), freschi ed interessanti a stuzzicare ed incuriosire ulteriormente in vista del nuovo full-length.

Lo trovate su BandCamp.

Tracklist:
1. “Mantra (Intro)”
2. “Shtorm”
3. “Tseluya Zhizn'”
4. “
Rebionok Bez Imeni”
5. “Khram”

6. “V Pogonie Za Beloj Ten’Yu”
7. “V Ladonyah Bogov”
8. “Volchitsa”
9. “Mantra (Outro)”

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Sì, per il terzo anno consecutivo i Grafvitnir rilasciano un disco nel periodo delle feste natalizie. Un dato di fatto. Questa volta eviterò battute per non ripetermi eccessivamente, ma resta il fatto che per la terza volta gli svedesi ci propongano una nuova offerta da ascoltare proprio a natale. Probabilmente loro la prenderebbero male leggendo queste parole ma, esattamente come dissi l’anno scorso in occasione dell’uscita di “Obeisance To A Witch Moon”, è bene tenere a mente che (nonostante il sorriso che inevitabilmente provoca la stramba situazione) i Grafvitnir fanno sul serio e continuano a fornire musica che, al netto di una ripetitività di fondo fisiologica (a genere ed al rilasciare un disco all’anno) non può che essere di gradimento per coloro che sguazzano nei meandri più freddi, occulti, ortodossi e melodici del Black Metal.
Atmosfere scandinave e glaciali, continue melodie taglienti, nere e maliziose, sono il perno della loro proposta: lo sono da “NâHásh” (2012) e senza la minima variazione della sibillina cifra stilistica continuano ad esserlo in tutta godibilità anche in “Keys To The Mysteries Beyond”. Prendere o lasciare. Il disco è uscito ufficialmente due giorni fa per Carnal Records ed è tutto ascoltabile online da ieri, noi vi abbiamo già proposto “Vargavinter” giovedì nella playlist di questa settimana e dunque a chi fosse piaciuta (o a chi ancora non avesse dato loro una possibilità) si propone invece oggi il brano d’apertura intitolato “Nidhögg”.

Lo trovate su YouTube.

Tracklist:
1. “Nidhögg”
2. “Key To The Mysteries Beyond”
3. “Vargavinter”
4. “Crossing The Abyss”
5. “Eternity’s Glistening Black”
6. “Journey Into Storms”
7. “Unleash The Storm Of Nothingness”
8. “Eye Of Lucifer”
9. “Whispers Of The Primordial Sea”
10. “Glimpses Of The Unseeable”
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Matteo “Theo” Damiani

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